Fisco, secondo l’analisi di Elexia sui dati MEF del 2018 le addizionali Irpef comunali e regionali sono raddoppiate negli ultimi 10 anni. Il record spetta a Roma, in cui si è pagato 1.027 euro, circa il doppio della media nazionale.

Fisco, le addizionali Irpef regionali e comunali sono raddoppiate: +52% negli ultimi 10 anni. L’analisi è stata svolta dal network Elexia sui dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze dell’anno di imposta 2018.
Il record non proprio fortunato spetta a Roma: nella Capitale, l’onere pro-capite per chi è soggetto alle due imposte, sia comunale che regionale, nel 2018 è stato di 1.027 euro annui, circa il doppio della media nazionale.
Regioni e Comuni hanno continuato ad aumentare le aliquote delle addizionali, senza che si verificasse una riduzione dell’Irpef destinata allo Stato. C’è il rischio di ulteriori aumenti anche in futuro, una volta passata l’emergenza sanitaria.
Fisco, addizionali Irpef raddoppiate in 10 anni: record a Roma
Le addizionali Irpef regionali e comunali sono raddoppiate nell’ultimo decennio: +52%, che ha portato nel 2018 un incasso di 17,3 miliardi di euro, pari al 10,6% di tutta l’Irpef.
L’aumento delle aliquote regionali e comunali pesa su 30 milioni di contribuenti, tre quarti del totale, e grava soprattutto sui redditi medio-alti.
L’analisi sui dati MEF del 2018 è stata svolta da Elexia, un network di avvocati e commercialisti che raggruppa 40 professionisti di Milano, Roma e Firenze.
Secondo l’analisi svolta da Elexia, l’onere medio su chi è soggetto a questo tributo aggiuntivo è arrivato a 568 euro annui, mentre nel 2009 era di 367 euro. Il record, come anticipato, spetta alla Capitale, con 1.027 euro l’anno nel 2018, circa il doppio della media nel resto d’Italia.
Città | Contribuenti | Addizionali versate (milioni di euro) | Addizionale media |
---|---|---|---|
Roma | 1.442.259 | 1.480,8 | 1.026,7 |
Milano | 787.645 | 708,9 | 900,13 |
Torino | 485.986 | 414,0 | 851,92 |
Bologna | 239.979 | 186,1 | 775,59 |
Napoli | 333.954 | 255,3 | 764,54 |
Campobasso | 23.971 | 16,5 | 689,09 |
Catanzaro | 37.587 | 24,6 | 656,29 |
Genova | 360.943 | 236,5 | 655,14 |
Palermo | 240.841 | 147,4 | 611,95 |
L’aquila | 38.833 | 23,5 | 604,43 |
Ancona | 56.691 | 34,1 | 602,15 |
Bari | 146.640 | 87,7 | 597,96 |
Perugia | 91.528 | 53,2 | 581,82 |
Cagliari | 79.217 | 45,7 | 577,14 |
Potenza | 33.114 | 18,3 | 552,56 |
Venezia | 154.677 | 84,6 | 546,82 |
Trieste | 124.389 | 65,5 | 527,03 |
Firenze | 218.497 | 110,0 | 503,52 |
Aosta | 20.870 | 8,4 | 404,71 |
Trento | 70.399 | 20,9 | 297,61 |
Bolzano | 65.568 | 7 | 108,60 |
Fisco, addizionali Irpef raddoppiate in 10 anni: rischio ulteriori aumenti anche in futuro
Nel complesso, l’aumento delle addizionali Irpef pesa soprattutto sui redditi medio-alti, visto che le fasce di reddito più basse sono esentate dai tributi locali aggiuntivi.
Osserva Alberto Di Fresco, partner di Elexia:
“Le addizionali sono state introdotte alla fine degli anni ’90 per avviare l’autonomia finanziaria degli enti locali. Ma nel tempo si sono trasformate per i contribuenti in un aggravio sempre più pesante, specie per i redditi medio-alti.”
Fra le 19 regioni e le due province autonome, il ventaglio delle aliquote è ampio. Il record spetta al Lazio, che ha una forbice che parte da 1,73% e arriva al 3,33% sui redditi più elevati.
La percentuale viene comunque mitigata dalle riduzioni ed esenzioni per chi ha un reddito basso e per le famiglie. In Sicilia e Veneto, l’aliquota è unica all’1,23%, sempre considerando riduzioni e sconti. La Valle D’Aosta parte da 0 e arriva all’1,23%.
Sicilia e Valle D’Aosta, al contrario delle altre regioni, hanno ridotto le aliquote nel 2020.
Regioni e Comuni, infatti, hanno via via inasprito le aliquote delle addizionali, senza che ci fosse alcuna riduzione dell’Irpef destinata allo Stato.
Il rischio è che anche in futuro ci sia un ulteriore rincaro, dovuto ai margini ancora disponibili rispetto a quanto previsto dalla Legge di Bilancio del 2011: una volta passata l’emergenza Covid-19, Comuni e Regioni potrebbero tornare all’attacco.
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