Nella dichiarazione dei redditi devono essere inseriti i redditi provenienti dalla vendita di energia da fotovoltaico. Ecco le istruzioni per non commettere errori.
Chi ha un impianto fotovoltaico in alcuni casi è tenuto a versare le imposte sul reddito, in particolare devono versare l’Irpef i contribuenti che stipulano un contratto di scambio sul posto, cioè un contratto di vendita di energia prodotta in eccedenza rispetto al fabbisogno o un contratto per il Ritiro Dedicato. Come devono essere indicati tali importi nella dichiarazione dei redditi?
Ecco le istruzioni per compilare correttamente la dichiarazione dei redditi con il modello 730/2025 o il modello Redditi Persone Fisiche e le differenze tra scambio sul posto o ritiro dedicato.
Tassazione vendita di energia elettrica in dichiarazione precompilata
Il fotovoltaico è il sistema di produzione di energia elettrica con pannelli a energia solare. Consente di produrre energia pulita per il proprio fabbisogno e, in caso di produzione in eccesso rispetto al proprio bisogno, le eccedenze possono essere immesse in rete e vendute. Naturalmente quando si vende energia, anche se in piccole quantità, viene generato un reddito e questo deve essere dichiarato e tassato.
Per molti contribuenti, cioè per coloro che vendono l’energia tramite scambio sul posto, non ci sono particolari formalità, infatti, nella dichiarazione precompilata sono già inseriti i dati. Gli stessi sono comunicati dal GSE all’Agenzia delle Entrate che utilizza tale dato nel predisporre la dichiarazione dei redditi.
Tali proventi sono considerati “ Altri Redditi ” e sono disciplinati dal TUIR, articolo 67, comma 1, lettera i). Tali redditi nel momento del pagamento, non sono sottoposti a ritenuta da parte del GSE, questo implica che sono poi sottoposti a tassazione ordinaria al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi. Sono cumulati con gli altri redditi dichiarati, ad esempio redditi da lavoro dipendente, e di conseguenza si applicano gli scaglioni Irpef. L’importo dei redditi può essere visionato sul sito del GSE nella sezione “Pagamenti”. Questo è l’importo che viene tassato.
I contribuenti possono controllare tale dato nel rigo D5 del modello 730, quadro D – “Altri redditi”. Per chi presenta il modello Redditi Persone fisiche, il rigo in cui indicare questi redditi è RL14 (colonna 2). Naturalmente se si ritiene che il dato in precompilata sia errato, può essere corretto.
Ritiro dedicato, ecco come inserire i redditi della vendita di energia
Diverso è, dal punto di vita operativo, il trattamento fiscale in caso di Ritiro Dedicato. ll Ritiro Dedicato è una modalità semplificata a disposizione dei produttori per la commercializzazione dell’energia elettrica prodotta e immessa in rete, attiva dal 1° gennaio 2008.
Consiste nella cessione al GSE dell’energia elettrica immessa in rete dagli impianti che vi possono accedere, su richiesta del produttore e in alternativa al libero mercato, secondo principi di semplicità procedurale e applicando condizioni economiche di mercato.
Il GSE corrisponde al produttore un determinato prezzo per ogni kWh immesso in rete.
Per accedere al Ritiro Dedicato è necessario compilate il Modello Unico, lo stesso deve essere trasmesso al GSE, tale trasmissione consente di attivare il contratto per il Ritiro Dedicato.
Per il ritiro dedicato ancora non è prevista la comunicazione all’Agenzia delle Entrate delle somme corrisposte, quindi è il contribuente a dover recuperare gli importi nella sezione “ Pagamenti ” del GSE e poi indicare in dichiarazione dei redditi gli importi.
Gli stessi devono essere inseriti nelle stesse posizioni viste per lo scambio suol posto e sono sottoposti a tassazione ordinaria.
Devono essere indicato nel Quadro D, rigo D 5 nel modello 730/2025 e le Quadro RL, rigo RL14 con il modello Redditi Persone Fisiche.
© RIPRODUZIONE RISERVATA