Come sono trattate fiscalmente le spese sostenute per la casa di cura? Si può ottenere la detrazione e a quali dettagli è necessario porre attenzione?
Rientrano nelle spese sanitarie quelle sostenute per la casa di cura? Per i costi sostenuti è possibile avvalersi delle detrazioni fiscali 2025? Si possono portare in detrazione le spese di ricovero in casa di cura e in che misura? Ecco cosa dice l’Agenzia delle Entrate.
Per le spese sostenute nel 2024 per la retta della casa di cura è possibile ottenere detrazioni o deduzioni in base alle condizioni del paziente. Indicando la spesa nel modello 730/2025 o nel modello Redditi Persone Fisiche, si può ottenere un’agevolazione fiscale.
I casi sono due:
- deduzione fiscale se il soggetto che fruisce dei servizi è disabile;
- detrazione fiscale se il beneficiario è non autosufficiente.
In ogni caso è bene prestare attenzione, in particolare occorre controllare la fattura e verificare che le voci di spesa siano indicate nel modo giusto.
Vediamo come fare per evitare di perdere le detrazioni per le spese di assistenza personale a persone non autosufficienti.
Detrazione casa di cura, come funziona?
In questa guida ci occupiamo delle detrazioni per la casa di cura nel caso di persone non autosufficienti. Si ricorda, quindi che la deduzione fiscale si applica solo nel caso in cui il servizio sia fruito da persone disabili (disabilità riconosciuta). La principale differenza tra detrazioni e deduzioni è rappresentata dal fatto che le deduzioni riducono la base imponibile (e possono quindi portare anche all’applicazione di un’aliquota Irpef più bassa), mentre le detrazioni si applicano all’imposta lorda, vanno a diminuirla.
La normativa, articolo 15 Tuir, prevede la possibilità di portare in detrazione il 19% del costo sostenuto per le spese per l’assistenza personale a persone non autosufficienti. La detrazione è ammessa su una spesa massima di 2.100 euro ed è pari al 19%. Deve essere ricordato che la detrazione spetta solo nel caso di reddito non superiore a 40.000 euro.
In ogni caso il limite dei 2.100 euro si riferisce al singolo contribuente a prescindere dal numero delle persone a cui si riferisce l’assistenza. Ad esempio, se un figlio provvede al pagamento della retta per due genitori non autosufficienti, comunque il limite di spesa non viene raddoppiato.
Inoltre, se più familiari hanno contribuito alle spese per l’assistenza dello stesso familiare, il limite massimo di 2.100, euro deve essere ripartito tra i contribuenti che hanno sostenuto la spesa.
Limiti detrazioni casa di cura: non autosufficienza da certificazione medica
Precisa la normativa che questa detrazione può essere fruita solo nel caso in cui la non autosufficienza risulti da certificazione medica. Sono considerate non autosufficienti le persone che non sono in grado da sole di alimentarsi, deambulare, espletare le funzioni fisiologiche, ad esempio lavarsi autonomamente o recarsi in bagno in modo indipendente.
In questi casi la detrazione può essere fruita sia nel caso in cui si assuma un assistente per la persona non autosufficiente e questo si rechi presso l’abitazione o il domicilio dello stesso, sia nel caso in cui si opti per un ricovero presso una struttura che fornisce questo tipo di servizio.
Proprio in merito a questa seconda opzione, un contribuente ha espresso delle perplessità sulla detrazione.
A titolo informativo, ricordiamo ai contribuenti che nel caso in cui si decida di assumere una persona per l’assistenza personale, si può usufruire della deduzione per i contributi previdenziali e assistenziali.
In particolare il contribuente ha chiesto all’Agenzia delle Entrate:
Chiedo se posso usufruire della detrazione prevista per le spese sostenute per gli addetti all’assistenza personale, se la fattura emessa dalla casa di riposo riporta un unico importo mensile complessivo, senza distinguere tra spese per prestazioni di assistenza personale e spese per vitto ed alloggio.
Attenti alla fattura per non perdere la detrazione casa di cura
L’Agenzia delle Entrate ha risposto tramite la rubrica presente sul sito FiscoOggi e ha sottolineato che è bene prestare molta attenzione, infatti, per poter usufruire delle detrazioni per le spese sostenute per l’assistenza a persone non autosufficienti, è necessario che le voci in fattura siano distinte.
Si deve chiedere alla struttura, casa di riposo, che ospita la persona non autosufficiente di distinguere in fattura la parte dell’importo dovuto per l’assistenza e quella dovuta per vitto e alloggio e altre spese. Si può fruire della detrazione solo per la quota relativa all’assistenza personale nei limiti visti.
Anche in questo caso vale la regola che la detrazione spetta a chi effettua il pagamento della retta.
L’Agenzia delle Entrate ricorda che questo è un criterio costantemente ribadito con le circolari 10 del 2005 e 24 del 2022.
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