Tasse al 5% per cinque anni per i giovani fino a 30 e per quelli che rientrano dall’estero fino a 36 anni. La proposta, da inserire in Legge di Bilancio 2026, che aumenta gli stipendi dei giovani.
Flat tax del 5% per i giovani under 30 anni che hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato potrebbe essere una misura inserita nella prossima legge di Bilancio. Allo sgravio per i giovani dipendenti si aggiungerebbero anche delle agevolazioni per l’impresa che li assume e incentivi per il rientro dei talenti che si sono trasferiti all’estero.
Secondo Claudio Durigon, che anticipa che la flat tax potrebbe essere inserita nella prossima Manovra di fine anno, è importante fare in modo che i giovani non scappino dall’Italia dopo aver ottenuto la formazione necessaria o che ritornino dopo essersi trasferiti all’estero.
Il dato preoccupante è che moltissimi giovani laureati preferiscono andare via dall’Italia per trovare condizioni lavorative e fiscali migliori. Proprio per arginare la fuga dei cervelli (21.000 laureati tra i 25 e i 34 anni sono partiti dall’Italia in un anno) l’ipotesi avanzata è quella di prevedere una tassazione minore per i giovani lavoratori italiani: una tassa piatta al 5% che vada ad alleggerire il peso delle imposte e al tempo stesso aumentare gli stipendi.
La flat tax al 5% per i giovani
Si tratta di una proposta di legge presentata dalla Lega che si chiama “Contratto giovani” la cui ricetta prevede una flat tax al 5% per i giovani under 30 al posto dell’Irpef progressiva, esoneri contributivi per chi assume e welfare pensati appositamente per i più giovani.
L’ipotesi prevede che il tutto venga attuato in via sperimentale per il biennio 2026/2027 con il duplice obiettivo di ridurre la pressione fiscale sui giovani lavoratori e ridurre il costo del lavoro per le imprese. Il tutto accompagnato anche da incentivi per chi rientra dall’estero.
Il tentativo vorrebbe arginare le dinamiche che penalizzano da anni l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani che, nella maggior parte dei casi, è rappresentato da situazioni precarie, stipendi al di sotto della media e poche prospettive per il futuro.
Nel testo della proposta non si tiene conto di quelle che sarebbero le coperture necessarie né dell’eventuale costo della misura.
Aumento di stipendio per i più giovani
Una flat tax al 5% rappresenterebbe, nel peggiore dei casi, un risparmio del 18% sulle imposte da versare. Per chi ha redditi da 28.000 euro, ad esempio, una tassazione al 5% rappresenterebbe un risparmio di 5.040 euro su base annua (che potrebbe trasformarsi in un incremento mensile di circa 387 euro su tredici mensilità).
Il beneficio, in base alla proposta di legge, sarebbe limitato ai giovani con età fino a 30 anni assunti con contratto a tempo indeterminato (o con contratto a tempo determinato trasformato in indeterminato) e con redditi annui fino a 40.000 euro.
La flat tax avrebbe, in ogni caso, una scadenza e potrebbe essere applicata solo dall’anno dell’assunzione e per i quattro anni successivi. Si tratterebbe di un’agevolazione volta a permettere ai giovani di stabilizzare la propria posizione lavorativa prima di passare alla tassazione ordinaria.
Dall’altra parte l’impresa sarebbe incentivata ad assumere grazie a un esonero contributivo del 50% (fino a 3.000 euro l’anno). Per chi aumenta l’occupazione stabile, inoltre, è riconosciuta una deduzione maggiorata al 140% sul costo del lavoro incrementale (per averne diritto, quindi, bisogna assumere per aumentare i dipendenti rispetto all’anno precedente e la maggiorazione sarebbe riconosciuta solo per i nuovi dipendenti).
Flat tax anche per i cervelli che rientrano
Mentre il primo articolo della proposta di legge riguarda la stabilizzazione dei giovani lavoratori (per non farli fuggire all’estero), il secondo articolo si concentra su chi rientra dall’estero. In questo caso è rivolto agli under 36 che dopo aver lavorato all’estero decidono di trasferire la residenza in Italia. Anche in questo caso la flat tax è al 5%, ma solo per due anni, su redditi fino a 100.000 euro. Il beneficio potrebbe essere esteso per 5 anni se entro 12 mesi dal rientro in Italia il lavoratore acquista una casa da adibire ad abitazione principale. In caso di figli minori, nascite e adozioni durante la validità del beneficio, inoltre, la flat tax scende al 3%.
Anche in questo caso è necessario che il giovane che rientra in Italia sia assunto con contratto a tempo indeterminato.
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