Se fosse per lui, ha detto Donald Trump, Jerome Powell sarebbe già in mezzo alla strada. “Uno sciocco, un uomo stupido”, ha detto il presidente USA.
Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump è tornato ad attaccare Jerome Powell, numero uno della Fed, banca centrale americana, dandogli dello “stupido” e sottolineando che non avrebbe alcun problema a defenestrarlo di punto in bianco, se non fosse per chi lo sta trattenendo da agire in tal senso.
Parlando con i giornalisti nella giornata di ieri, poco prima di incontrare il principe saudita Mohammed bin Salman alla Casa Bianca, alla domanda diretta di chi gli ha chiesto delucidazioni sull’intenzione di nominare un nuovo presidente della Federal Reserve, Trump ha criticato di nuovo e aspramente Jerome Powell, per le decisioni prese sui tassi di interesse degli Stati Uniti. Tassi che, va ricordato, Jerome Powell si è deciso a tagliare quest’anno, per la prima volta, soltanto nella riunione di settembre, congelandoli così per ben nove mesi, dopo la sforbiciata annunciata nel dicembre del 2024.
La Fed ha poi tagliato i tassi sui fed funds USA nell’ultima riunione della fine di ottobre, mostrandosi tuttavia hawkish sulla direzione futura della politica monetaria, in quanto ancora preoccupata per l’inflazione degli States, che rimane tuttora al di sopra della soglia ambìta, pari al 2%.
Nelle ultime sessioni, sono montate inoltre le speculazioni su una Fed pronta a rimanere ferma nell’ultima riunione del FOMC, il suo braccio di politica monetaria, attesa a dicembre (occhio alla data).
Trump, che da quando è salito alla Casa Bianca non ha certo risparmiato offese e ingiurie di vario tipo dirette verso la persona di Powell, non si è fatto problemi a tornare a definire il banchiere centrale “ uno stupido ”.
Per la precisione, testuali parole del presidente americano, “ è uno sciocco. È un uomo stupido ”, ha detto, riferendosi al banchiere he lui stesso ha nominato durante gli anni del suo primo mandato, nel 2017.
Ora però quel mandato sta per scadere, e spetterà ancora a lui decidere chi salirà il prossimo che siederà sullo scranno più alto della Federal Reserve.
Peccato, ha ammesso, che non lo possa fare ora:
“Vorrei sbarazzarmi di lui proprio in questo momento, ma c’è gente che mi sta frenando”.
Va ricordato che il mandato di Jerome Powell scade a maggio del 2026, e che Donald Trump potrebbe fare il nome del suo successore prima della fine di quest’anno.
Neanche lui, tuttavia, è al di sopra delle leggi federali degli Stati Uniti, secondo le quali un esponente del board della Fed, Powell in primis, non può essere scaricato in assenza di una giusta causa. Giusta causa che le corti americane hanno identificato nella messa in atto di comportamenti gravi o in episodi di negligenza, di cui Powell non si è certo macchiato.
Molti esperti hanno anche avvertito che il tentativo di Donald Trump di cacciare Powell prima della scadenza del mandato potrebbe provocare il panico sui mercati, che si troverebbero di colpo senza il faro della Federal Reserve.
Donald Trump dovrà dunque aspettare ancora un po’ prima di mettere alla porta Jerome Powell. E non potrà neanche farlo, se non quando i tempi saranno maturi, ovvero quando il gong della fine del mandato del timoniere della Fed sarà (finalmente per lui, non si sa ancora se per l’economia americana) stato suonato.
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