Europee 2019, il Regno Unito verso il voto: il Brexit Party fa paura, la May ora trema

Alessandro Cipolla

21 Maggio 2019 - 09:29

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Il Regno Unito sarà il primo paese, insieme all’Olanda, ad andare al voto giovedì 26 maggio per le elezioni europee: il nuovo Brexit Party di Nigel Farage punta a un exploit, il governo di Theresa May ormai appare appeso a un filo.

Europee 2019, il Regno Unito verso il voto: il Brexit Party fa paura, la May ora trema

Il Regno Unito doveva essere il grande assente di queste elezioni europee 2019 e invece, obtorto collo, sarà il primo paese a recarsi alle urne insieme all’Olanda giovedì 26 maggio vista la proroga delle trattative sulla Brexit fino al 31 ottobre.

I sudditi di Sua Maestà saranno così chiamati alle urne per eleggere i 73 deputati che spettano a Londra con questi che, nel momento in cui il Leave sarà finalmente effettivo, andranno a decadere.

In questo scenario il Regno Unito è pronto a vivere una sorta di tsunami politico: i sondaggi danno in forte calo sia i Conservatori del primo ministro Theresa May che i Laburisti di Jeremy Corbyn.

In grande ascesa sarebbero invece i Liberali e soprattutto il Brexit Party, la nuova creatura di Nigel Farage nata proprio pochi mesi fa come reazione alla decisione di prolungare le trattative con conseguente obbligo di votare per queste europee.

Leggi anche la GUIDA AL VOTO NEL REGNO UNITO PER LE EUROPEE 2019

Europee nel Regno Unito: traballa il governo May

Quando ha accettato di diventare primo ministro dopo l’esito del Referendum sulla Brexit, Theresa May sapeva che il compito non sarebbe stato dei più semplici. Quasi tre anni dopo, la sua permanenza al numero 10 di Downing Street sembrerebbe essere ormai ai titoli di coda.

La lunga trattativa con l’Unione Europea è stata estenuante ma soprattutto infruttuosa visto che, per evitare lo spettro di un No Deal, la nuova scadenza è stata posticipata al 31 ottobre 2019.

Il fatto poi che adesso il Regno Unito sarà chiamato a votare alle elezioni europee è stato visto come un autentico smacco, senza contare che Londra adesso con ogni probabilità dovrà anche versare regolarmente la sua esosa quota per il Bilancio europeo.

Di fatto la maggioranza che sostiene la May è da tempo spaccata tra falchi e colombe della Brexit. Se adesso dalle urne delle europee dovesse uscire fuori una disfatta per il primo ministro, a Londra potrebbe aprirsi una nuova crisi politica.

Se Atene piange, Sparta non ride. Anche i Laburisti non stanno vivendo il loro momento migliore, divisi pure loro sul come portare avanti le trattative con Bruxelles per il Leave.

Un sostanziale caos che sta investendo i due storici principali partiti politici, dati in forte calo nei sondaggi, spingendo in alto i Liberali che già hanno fatto registrare dei risultati notevoli alle recenti elezioni locali.

Tutti gli occhi però sono puntati sul Brexit Party, il nuovo soggetto politico di Nigel Farage che dopo aver abbandonato l’Ukip prova adesso a imporsi di nuovo alle urne così come avvenuto cinque anni fa.

Alcuni sondaggi nei giorni scorsi hanno indicato il Brexit Party niente di meno come primo partito del paese, un risultato questo che se confermato dal voto delle urne potrebbe pesare non poco sul prosieguo delle trattative tra Bruxelles e Londra.

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