Euro dollaro verso 1,10: dipenderà tutto dalla Bce?

Violetta Silvestri

04/04/2023

04/04/2023 - 11:23

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La coppia EUR/USD avanza: può raggiungere la soglia di 1,10? La politica monetaria Bce, soprattutto nel confronto con la Fed, può spingere la moneta unica. Cosa aspettarsi.

Euro dollaro verso 1,10: dipenderà tutto dalla Bce?

La coppia EUR/USD è salita ai massimi di più settimane intorno a 1,0940 stamane, martedì 4 aprile.

L’ottimismo intorno alla valuta europea appare solido, mentre il dollaro Usa fatica a trovare domanda a causa di un sentiment di mercato misto e di rendimenti dei buoni del Tesoro statunitensi più cauti nel rialzo.

La persistente propensione alla vendita del biglietto verde continua a sostenere il marcato trend rialzista della coppia, che sembra aver incontrato ulteriori slanci dal recente tono da falco di alcuni oratori della Bce, nonché dalla probabilità che la Fed possa allentare la politica monetaria a maggio.

Dopo aver toccato $1,05 l’8 marzo, l’euro si è rafforzato pur con andamenti oscillanti, arrivando a un nuovo picco oggi, 4 aprile, quando viaggia sui $1,09. Dal 6 marzo all’inizio di seduta del 4 aprile, dunque in un intervallo di un mese, la coppia è salita di quasi il 3%.

L’EUR/USD si dirige verso l’1,10? Cosa aspettarsi sulla coppia, con i riflettori accesi sull’impatto Bce e non solo sulla moneta unica.

Euro dollaro verso 1,10? Bce in primo piano, le previsioni

L’EUR/USD si aggira intorno a 1,0900 nella seduta di martedì 4 aprile, con i rialzisti dell’euro che riescono a mantenere il controllo sulla moneta unica.

In generale, come affermato dagli analisi FXstreet, i discorsi aggressivi della Bce continuano a favorire la propensione a ulteriori rialzi dei tassi, sebbene questa visione appaia in contrasto con una certa perdita di slancio nei fondamentali economici nella regione. I PMI manifatturieri di Eurozona, Germania, Italia, anche se hanno superato le attese, si sono smorzati a marzo rispetto al dato di febbraio.

Dall’altra sponda dell’Oceano, le aspettative sui tassi di interesse statunitensi sono diminuite bruscamente quando a marzo sono emerse le tensioni del settore bancario statunitense. C’è stato un nuovo cambiamento nelle stime questa settimana, con i mercati che ora vedono più del 50% di possibilità che i tassi vengano aumentati di ulteriori 25 punti base alla riunione di maggio.

Il dollaro, tuttavia, ha faticato a trarne vantaggio e secondo gli strateghi ING: “A nostro avviso, tutto ciò continua a indicare come i mercati stiano punendo il dollaro per la comunicazione poco chiara della Fed e preferiscano invece le valute - come l’euro - dove c’è una direzione politica più chiara (e aggressiva)”.

Nell’Eurozona, l’austriaco Robert Holzmann ha appena suggerito che un aumento di 50 punti base dei tassi Bce è ancora possibile a maggio. Questo potrebbe rafforzare la moneta unica, anche solo per il fatto che mette in evidenza quanto la Banca centrale europea sia in ritardo rispetto alla Fed nel suo ciclo di inasprimento e che sarà dunque molto più lenta nell’allentamento della politica.

Secondo Chris Turner di ING, “il mercato sarà riluttante a inseguire la coppia EUR/USD sopra 1,10, nonostante le preoccupazioni per il sistema bancario regionale statunitense. Ma un EUR/USD più alto sembra sicuramente la direzione della coppia per il resto dell’anno”.

Altri analisti, invece, sono più ottimisti sull’euro: “la propensione rimane rialzista per l’EUR/USD e pensiamo che 1,1000 possa essere superato la prossima settimana”

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