Le cinque banche italiane considerate a rilevanza sistemica da Bankitalia. Pubblicata la lista, destinata presto ad accogliere due new entry.
Sono cinque le banche italiane considerate da Bankitalia istituzioni a rilevanza sistemica. Lo ha reso noto Via Nazionale con un comunicato ad hoc, con cui ha precisato che la lista è stata stilata prendendo in considerazione i dati al 31 dicembre 2024.
Le cinque banche italiane sono Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco BPM, ICCREA e Banca Nazionale del Lavoro.
5 banche italiane nella lista a rilevanza sistemica di Bankitalia, in attesa delle 2 new entry
La lista delle istituzioni a rilevanza sistemica nazionale (Other Systemically Important Institutions, O-SII) autorizzate in Italia sarebbe tra l’altro destinata, come ha anticipato la stessa Banca d’Italia, a diventare più lunga visto che Palazzo Koch ha precisato che il “relativo procedimento amministrativo” volto a identificare le banche italiane che presentano queste caratteristiche “è stato avviato prima che si perfezionassero le operazioni di aggregazione che hanno recentemente coinvolto i gruppi BPER Banca e Banca Popolare di Sondrio e i gruppi Monte dei Paschi di Siena e Mediobanca ”.
Questo significa che MPS e BPER, forti rispettivamente delle prede conquistate, rispettivamente Mediobanca e Banca Popolare di Sondrio, potrebbero essere ben presto le due new entry di questa lista.
Così la Banca d’Italia guidata dal governatore Fabio Panetta:
“Gli effetti delle due operazioni non sono pertanto considerati ai fini di questa decisione. La Banca d’Italia ha già avviato procedimenti nei confronti dei gruppi BPER Banca e Monte dei Paschi di Siena per tenere conto delle nuove configurazioni degli stessi; gli esiti verranno resi noti a conclusione dei procedimenti”.
Le riserve di capitale aggiuntivo che le 5 banche italiane dovranno rispettare
Nell’attesa, va spiegato che il fatto che le cinque Big del credito italiano Intesa SanPaolo, UniCredit, Banco BPM, ICCREA e Banca Nazionale del Lavoro siano state classificate come banche a rilevanza sistemica significa che le stesse dovranno attenersi al rispetto della riserva di capitale, o anche buffer - cuscinetto di capitale - che Bankitalia ha fissato, mantenendolo a partire dal 1° gennaio 2026.
Si tratta della cosiddetta riserva di capitale (buffer) per le O-SII che, nel caso di Intesa SanPaolo, banca guidata dal CEO Carlo Messina, e di UniCredit, gestita da Andrea Orcel, dovrà essere pari all’1,25% delle proprie esposizioni complessive ponderate per il rischio.
Vale la pena di segnalare che il buffer di capitale aggiuntivo chiesto a Intesa SanPaolo è stato confermato all’1,25%, mentre quello chiesto a UniCredit, per il 2026, è stato abbassato dall’1,5% di questo anno 2025 all’1,25% per il 2026.
Per Banco BPM, la riserva di capitale aggiuntiva che la banca guidata dall’AD Giuseppe Castagna deve presentare dovrà essere pari allo 0,50%, mentre l’ulteriore buffer chiesto a ICCREA e BNL è pari allo 0,25%.
Le riserve di capitale aggiuntivo chieste da Bankitalia alle banche considerate a rilevanza sistemica
Diminuita la richiesta di capitale aggiuntivo che Bankitalia ha chiesto a UniCredit per il 2026 (dall'1,5% all'1,25%). (Fonte Banca d'Italia).
Che cosa ha esaminato Bankitalia per classificare le banche a rilevanza sistemica
La valutazione condotta dalla Banca d’Italia ha preso in considerazione, come ha spiegato Palazzo Koch, “tutti i gruppi bancari e le banche non facenti parte di un gruppo bancario operanti in Italia a fine 2024 ”.
A essere state esaminate, nel caso di ciascun istituto di credito e di ciascun gruppo bancario, sono state quattro caratteristiche, per la precisione, “ quattro profili indicati dalle linee guida dell’EBA ” (Autorità bancaria europea). Ovvero:
- La dimensione.
- L’importanza per l’economia italiana.
- La complessità.
- L’interconnessione con il sistema finanziario.
Dall’esame è emerso che, considerando i dati riferiti al 31 dicembre 2024, come sottolineato dalla Banca d’Italia, “il punteggio complessivo che indica la rilevanza sistemica a livello nazionale di UniCredit, Intesa Sanpaolo, Banco BPM e ICCREA supera la soglia di 300 punti base (pb) utilizzata dalla Banca d’Italia e conforme alle linee guida dell’EBA”.
I punteggi che Bankitalia ha assegnato alle banche italiane considerate a rilevanza sistemica
Nell'individuare le banche italiane a rilevanza sistemica, Bankitalia ha considerato il contributo dei quattro profili (dimensione, importanza per l'economia italiana, la complessità e l'interconnessione con il sistema finanziario) indicati dalle linee guida dell'EBA. (Fonte Bankitalia).
Il caso Banca Nazionale del Lavoro
Banca Nazionale del Lavoro (BNL) ha invece presentato un punteggio più basso rispetto a quello previsto per l’identificazione automatica come O-SII.
Bankitalia ha spiegato che “ la riduzione del punteggio di BNL si è tuttavia concentrata nella seconda parte dello scorso anno ed è stata determinata principalmente dalle due componenti più volatili delle quattro che contribuiscono al punteggio totale: la complessità e l’interconnessione ”.
Sulla base di questa riflessione, è possibile che il punteggio più basso “potrebbe quindi avere natura temporanea ”, fattore che ha portato Via Nazionale a esercitare “ il supervisory judgement al fine di mantenere la riserva per BNL allo 0,25 per cento”.
Bankitalia ha sottolineato per ben due volte di avere avviato procedimenti nei confronti dei gruppi MPS e BPER per tenere conto della
loro rilevanza sistemica, a seguito delle operazioni di risiko bancario che sono state concluse, per l’appunto con Mediobanca e Banca Popolare di Sondrio.
Occhio alla riserva anti-shock decisa da Bankitalia per le banche italiane
Va ricordata la decisione, annunciata da Bankitalia nel mese di aprile 2024, di attivare per la prima volta una riserva di capitale specifica per far fronte al rischio sistemico delle banche.
Si tratta della riserva nota come (systemic risk buffer, SyRB), che Via Nazionale ha deciso di stabilire al fine di “aumentare la resilienza del sistema bancario italiano”, come hanno ricordato Massimo Molinari e Luca Moller in un report pubblicato successivamente, dal titolo “Analisi dell’impatto dell’attivazione del SyRB sulle quotazioni azionarie delle banche italiane”.
L’approfondimento ha fatto notare come non ci siano state “ evidenze statisticamente significative di impatti negativi per le banche, anche per quelle con minore disponibilità di capitale in eccesso”, per quanto riguarda la performance delle relative azioni a Piazza Affari, a conferma della resilienza del sistema bancario italiano.
Praticamente, a dispetto della richiesta della Banca d’Italia inoltrata alle banche italiane, ovvero di iniettare più soldi nelle riserve concepite per far fronte a eventuali shock, le azioni del comparto non hanno accusato alcun grande colpo.
In generale, come hanno dimostrato anche i numeri delle trimestrali appena pubblicati dalle banche italiane, il settore in Italia rimane più che solido, e anche per questo continuamente tallonato dal governo Meloni in occasione di ogni legge di bilancio che debba essere stilata. Governo Meloni che puntualmente presenta il conto agli istituti di credito di casa che, a suo avviso, proprio per gli utili accumulati, avrebbero il dovere di far convogliare parte dei loro fondi nelle casse dello Stato italiano.
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