Ecco il BTP 10 anni cedola fissa 3,60% insieme al Certificato del Tesoro legato all’Euribor

Stefano Vozza

1 Agosto 2025 - 17:27

Investire a lungo termine in titoli di Stato a tasso fisso e costante o cedola variabile in base al costo del denaro interbancario?

Ecco il BTP 10 anni cedola fissa 3,60% insieme al Certificato del Tesoro legato all’Euribor

Il calendario delle emissioni sovrane targate MEF si chiuderà con le aste del 30 luglio in cui andranno di scena 4 distinti collocamenti di altrettanti titoli già in circolo. In particolare, due emissioni riguardano il timeframe a 5 anni con scadenza 01/04 e 01/10 del 2030, mentre gli altri due hanno durate quasi doppie. Infatti ecco il BTP 10 anni cedola fissa 3,60% insieme al Certificato del Tesoro legato all’Euribor in scadenza nel 2034. Vediamo nei minimi dettagli solo le emissioni al 2034 e al 2035.

Il BTP 10 anni emesso a maggio

Il bond con matricola identificativa IT0005648149 è il classico decennale nato ai primi dello scorso maggio (02/05) e quindi con 91 giorni di dietimi per i futuri sottoscrittori. In altri termini, chi si aggiudicherà il bond mercoledì verserà all’atto del regolamento (1° agosto) sia il capitale sia il rateo di interessi nel frattempo maturati. Quest’ultimi poi li recupererà alla prima cedola utile, il prossimo 1° ottobre, cedola del tipo corta (1,495082%) in quanto composta da soli 152 giorni su un semestre di 183. Cioè di quei 152 giorni solo 62 saranno di pertinenza dei nuovi sottoscrittori del 30 luglio, mentre i restanti 91 (i dietimi, appunto) non lo sono e quindi da pagare all’emittente.

Le prossime cedole saranno tutte del tipo pieno, con le date di stacco fissate all’1/10 e l’1/04 fino al 1° ottobre 2035, data di estinzione e rimborso del prestito obbligazionario.
L’importo dei bond offerti dal Tesoro nella 7° tranche è racchiuso tra i 3 e i 3,5 mld di €, e in 0,7 quello dell’asta supplementare. Quanto alle prenotazioni da parte del pubblico (anche per il CCTeu che segue), la scadenza è per martedì 29. Poi il 30 ci saranno le aste vere e proprie e il regolamento è per venerdì 1° agosto.

Cedola annua, rendimento lordo e reale del titolo di Stato a 10 anni

L’interesse nominale annuo del BTP Fx3,6% Oct35 è del 3,60%, l’1,80% semestrale (1,575% al netto della ritenuta fiscale).

Tuttavia, lo yield del flottante già quotato è inferiore al nominale. Venerdì il titolo ha chiuso a 100,40 per un rendimento effettivo a scadenza del 3,58%. Ancora peggio è andata a chi ha comprato il titolo a metà giugno o la settimana scorsa, quanto il titolo prezzava ben sopra 101 (massimi a 101,7). Già, perché caricare un bond a un prezzo sopra cento vuol dire comunque e con certezza sacrificare il nominale e viceversa. Certo, si può anche partire ad esempio da un nominale del 7% e ritrovarsi un effettivo a scadenza del 6%, che in teoria non sarebbe mai male. Poi tutto va contestualizzato e rapportato all’emittente, alla durata, alla valuta, ai rischi, etc.
E chi fa il prezzo di un bond? Il mercato sulla base del diverso disporsi di tutta una serie di parametri: il costo del denaro, l’inflazione, lo spread, la salute emittente, la durata del debito, la valuta, etc.

Ora, dal 02/05 a oggi il minimo è stato a 99,17, toccato il 14 maggio. Il BTP ritesterà quei minimi e/o ne formerà di nuovi? Ci vorrebbe la sfera di cristallo per rispondere con certezza, ma la vita residua, la duration modificata a 8,25 e le turbolenze sull’obbligazionario portano a non escludere tale possibilità (almeno nei primi anni di vita).

Infine diamo uno sguardo al possibile ritorno reale, cioè al “residuo” dell’effettivo lordo a scadenza tolte tasse (ritenuta e bollo), spese bancarie e il rialzo medio dei prezzi. Per farlo ci serve un ipotetico livello medio futuro dell’inflazione nei prossimi 10 anni, che arbitrariamente lo ricomprendiamo tra l’1,5 e il 2%. Se così dovesse essere, allora il BTP Fx3,6% Oct35 garantirebbe uno yield reale positivo. Ora non resta che attendere il termine delle procedure di metà settimana per capire quale sarà l’effettivo prezzo di aggiudicazione della nuova asta.

Ecco il BTP 10 anni cedola fissa 3,60% insieme al Certificato del Tesoro legato all’Euribor

L’altro slot in offerta a metà settimana riguarda il CCTeu 7 anni con data emissione 15/04/2025 e data scadenza 15/04/2034. L’obbligazione ha matricola identificativa IT0005652828 e per esso è in arrivo la 5° tranche in offerta di importo tra 1,5 e 2 mld di €, e in 0,3 nell’asta supplementare.

Rispetto al titolo precedente qui c’è che la cedola (date stacco: 15/04 e 15/10) non è fissa e costante ma del tipo variabile. Cioè l’emittente paga uno spread fisso che in questo caso è dell’1,05% e una parte variabile data dall’andamento dell’Euribor a 6 mesi. Nello specifico del CCTeu 7 anni in arrivo c’è che il tasso annualizzato è del 3,294% e il tasso cedolare semestrale dell’1,674%. Infine va detto che il titolo già in circolo venerdì ha chiuso le contrattazioni sul MOT a 101,17.

Ora, meglio il fisso e costante o il variabile da qui a termine? Difficile rispondere, ma intanto c’è che il ritorno del CCTeu è sempre in linea con i rendimenti di mercato.

Ragioniamo di fantasia e immaginiamo due scenari opposti per gli anni 2030-’34. Uno caratterizzato da nuove fiammate del carovita e quindi dei tassi di mercato, l’altro con un crollo dell’inflazione e quindi dei rendimenti. Poi ipotizziamo che la scelta potesse avvenire solo tra il CCTeu e il precedente. Bene, in un caso (rialzo dei rendimenti) risulterebbe “vincente” il CCTeu, nell’altro il BTP IT0005648149. Come sempre il problema sta nel valutare oggi i possibili scenari futuri, ma è un esercizio di discernimento che, al solito, spetta al singolo risparmiatore.

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