Nuovi sfottò a Giorgia Meloni per quella grande cantonata sullo spread BTP-Bund. L’appello del M5S a Giorgetti. Il post di Benedetto Della Vedova (+Europa).
Il caso della grande gaffe di Meloni sullo spread è ufficialmente scoppiato, con l’arena politica in forte fibrillazione. Così forte che il M5S ha lanciato un appello allo stesso ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti affinché lanci un fondo, per spiegare a Meloni come funziona lo spread BTP-Bund a 10 anni dopo che la presidente del Consiglio, nel commentare il calo del differenziale tra i rendimenti dei Bund e dei BTP a 10 anni sotto quota 100, ha affermato che la carta italiana è diventata più sicura di quella tedesca.
Vari sfottò e reazioni al vetriolo non sono mancati da parte degli esponenti di tutti i principali partiti dell’opposizione.
Sfottò a Meloni per la frase sullo spread, l’appello del M5S a Giorgetti
Dal PD di Antonio Misiani, che ha definito le parole di Meloni una “colossale scemenza”, al leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che ha sottolineato come Giorgia Meloni citi “dati che non capisce e dopo tanti anni di Governo non sa ancora cosa sia lo spread ”, lo sconcerto manifestato da diversi politici è stato immediato.
In tutto questo non è mancato chi ha deciso di cavalcare l’onda, ergo il M5S di Giuseppe Conte, che si è fatto avanti chiedendo per l’appunto a Giorgetti per trovare una soluzione atta a impartire lezioni di economia alla premier.
E’ quanto si legge in una nota diffusa nella giornata di ieri, giovedì 15 maggio, dai parlamentari M5S delle Commissioni bilancio e finanze di Camera e Senato:
“Complice il visibile imbarazzo di ieri, chiediamo al pur austero ministro Giorgetti di creare un fondo da 100 euro per iniziare a spiegare l’economia a Giorgia Meloni. D’obbligo cominciare dal funzionamento dello spread, dei titoli di Stato e dei rendimenti. Visto che secondo la premier un spread a 100 significa che i BTP italiani sono più sicuri dei Bund tedeschi, Giorgetti dovrà spiegarle che se questo fosse il principio anche i titoli di Grecia, Portogallo e Spagna sarebbero più sicuri di quelli della Germania, visto che sono tutti sotto i 100 punti punti, con un differenziale più basso dell’Italia”.
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La nota del M5S prosegue, ricordando che “d’altro canto il Bund tedesco è ancora il benchmark di riferimento degli spread europei proprio perché è il titolo considerato più sicuro e a minor rendimento”.
Per i parlamentari del partito di Giuseppe Conte, di conseguenza, “l’occasione sarebbe propizia per rappresentare alla premier che tutti gli spread dei principali Paesi Ue stanno scendendo per il semplice motivo che stanno aumentando i rendimenti dei titoli tedeschi, complice la complicata fase economica di Berlino e la decisione di fare massicci investimenti a debito ”.
Così ha concluso la nota del M5S:
“Nonostante ciò i rendimenti dei Bund tedeschi restano i più bassi. Nessun merito della Meloni, quindi, dietro il calo dello spread italiano. Proponiamo per il suddetto fondo uno stanziamento iniziale di 100 euro per non togliere il sonno al ministro Giorgetti. Il fondo servirà anche a spiegare alla premier i moltiplicatori inesistenti delle spese militari. Qui Giorgetti può chiedere aiuto alla Banca d’Italia e all’UPB, che hanno chiaramente spiegato che gli investimenti in carri armati e cannoni sono improduttivi e regressivi. Poi ci sarebbe una lezione importante sul funzionamento degli investimenti in sanità in rapporto al Pil. Ma l’importante è cominciare”.
Non sono mancate intanto nelle ultime ore ulteriori stoccate contro Meloni, per quella frase proferita nel corso del premier time dell’altro ieri alla Camera, quando la presidente del Consiglio si è così espressa, a fianco del ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, che ha scosso la testa palesemente imbarazzato, come ha fatto notare poi il leader di Italia Viva, Matteo Renzi:
“Sapete che non ho mai reputato lo spread un totem ma oggi è sotto i 100 punti. I Titoli di Stato italiani vengono considerati più sicuri dei titoli di Stato tedeschi, penso che una riforma importante che ha fatto questo governo sia stata quella della serietà, della fine delle politiche dei bonus utili per il consenso ma dannose per economia e lavoratori”.
+Europa, Della Vedova tira di nuovo il ballo questione MES
In evidenza le dichiarazioni del deputato di +Europa Benedetto Della Vedova:
“Meloni ha dimostrato ieri in aula alla Camera di non sapere cosa sia lo spread e come funzioni, spiegando con assoluta convinzione che con lo spread sotto i 100 punti base i titoli di Stato italiani sarebbero più sicuri di quelli tedeschi. Una lacuna piuttosto grave, diciamo così, per un paese che spende quasi 90 miliardi all’anno di interessi sull’enorme debito pubblico. Immagino che Meloni ancora meno sappia o capisca del funzionamento del MES. Si faccia dare qualche informazione affidabile, non dagli uffici di Palazzo Chigi o da FdI, e una volta capito il meccanismo lo porti subito alla ratifica in Parlamento, rimuovendo il veto italiano (unico paese che non ha ratificato la riforma del MES) che impedisce la definizione dell’Unione bancaria europea e trasforma Meloni nell’Orban dell’economia. O anche peggio, visto che l’Ungheria ieri ha dato il suo via libera alle nuove sanzioni contro Putin”.
Meloni ha dimostrato ieri in aula alla Camera di non sapere cosa sia lo spread e come funzioni, spiegando con assoluta convinzione che con lo spread sotto i 100 punti base i titoli di Stato italiani sarebbero più sicuri di quelli tedeschi. Una lacuna piuttosto grave, diciamo…
— BenedettoDellaVedova🇮🇹🇪🇺 (@bendellavedova) May 15, 2025
Nelle ultime settimane, di fatto, è tornato a farsi infuocato in Italia il dibattito sul MES, dopo i nuovi moniti arrivati dall’Unione europea.
L’Italia di Meloni è rimasta infatti l’unico Paese a non avere ratificato la riforma del Meccanismo europeo di Stabilità.
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