Quali sono sconti e detrazioni fiscali possibili nel modello 730/2023? Vediamo nella guida di seguito cosa si può scaricare dalle tasse.
Detrazioni fiscali 2023, cosa si può scaricare dal 730 di quest’anno e risparmiare, così, sulle tasse? Manca poco all’entrata a pieno ritmo della dichiarazione dei redditi: sarà l’Agenzia delle Entrate a dare il via con la messa a disposizione online del modello 730 precompilato il 30 aprile.
Visto che ancora non siamo nel pieno della stagione dichiarativa, l’Amministrazione Finanziaria ancora non ha pubblicato la guida con tutti i dettagli sui rimborsi.
Si può, però, fare riferimento alle istruzioni per la compilazione del modello 730/2023. Per le detrazioni fiscali è in vigore l’obbligo di tracciabilità in parallelo ai limiti di reddito, così come stabilito dalla legge di Bilancio 2020.
Per le spese detraibili al 19%, la manovra finanziaria di due anni fa ha disposto l’obbligo di pagamento con carte e bancomat, a eccezione delle spese mediche sostenute presso strutture pubbliche o private accreditate e quelle relative ai farmaci.
In parallelo, il rimborso Irpef spettante cala progressivamente superati i 120mila euro di reddito, per annullarsi una volta raggiunti i 240mila euro. Anche in questo caso, resta garantita la detrazione delle spese sanitarie.
Tra le novità di quest’anno c’è la rimodulazione degli scaglioni di reddito, l’introduzione dell’assegno unico, e altri bonus e crediti d’imposta. Vediamo quindi quali sono le detrazioni fiscali previste nel 2023, regole e novità da tenere a mente.
Detrazioni fiscali 2023: le novità nel 730
Sono tante le nuove detrazioni del modello 730:
- la ridefinizione delle detrazioni per i redditi di lavoro dipendente, pensione e per i redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente;
- l’introduzione, da marzo 2022, dell’assegno unico universale per i figli a carico di età non superiore a 20 anni (che cambia anche la disciplina delle detrazioni per carichi di famiglia e di conseguenza anche il prospetto della dichiarazione dei “Familiari a carico”);
- il bonus riconosciuto per le spese relative all’installazione di sistemi di accumulo integrati in impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili;
- il bonus per le spese sostenute per fruire di attività fisica adattata, cioè di programmi di esercizi fisici destinati alle persone che hanno patologie croniche o disabilità fisiche e che li eseguono in gruppo sotto la supervisione di un professionista;
- il credito d’imposta per le erogazioni liberali alle fondazioni ITS Academy (che spetta nella misura del 30% delle somme erogate ed è elevato al 60% se le erogazioni sono dirette alle fondazioni ITS Academy che operano in territori con tasso di disoccupazione superiore alla media nazionale).
leggi anche
Modello 730/2023, online la bozza: scadenza, istruzioni e novità dall’Agenzia delle Entrate

Cosa si può scaricare dalle tasse: differenza spese deducibili e detraibili
L’elenco delle detrazioni fiscali è lungo ed articolato e comprende una variegata categoria di spese.
Partiamo dalla definizione di cosa sono le detrazioni fiscali e qual è la differenza con le deduzioni. Grazie alle detrazioni, i contribuenti possono sottrarre dall’Irpef lorda determinati importi relativi alle spese sostenute.
A differenza delle detrazioni, è opposto il meccanismo alla base delle deduzioni fiscali: in tal caso, infatti, ad essere ridotta non è l’Irpef direttamente, ma il reddito - ovvero la base imponibile - sulla quale sarà calcolata l’imposta dovuta.
Più che capire come funzionano detrazioni e deduzioni fiscali, che verranno calcolate dal Caf o direttamente dall’Agenzia delle entrate in sede di presentazione del modello 730/2023, è bene soffermarsi su quali sono le spese da scaricare.
Elenco detrazioni fiscali 2023: ecco tutte le spese da scaricare al 19%
L’elenco completo delle detrazioni fiscali è contenuto nelle istruzioni dell’Agenzia delle Entrate per la compilazione del modello 730/2023.
Le spese principali per le quali spetta una detrazione Irpef del 19% sono le seguenti:
- spese sanitarie, ma solo per la parte che eccede la franchigia di 129 euro;
- spese mediche e sanitarie per persone con disabilità;
- spese veterinarie;
- spese per l’acquisto di cani guida;
- interessi passivi del mutuo per chi ha comprato l’abitazione principale o altre tipologie di immobili;
- spese sostenute per pagare l’affitto;
- spese scolastiche;
- spese per la frequenza di università pubbliche o private;
- spese per l’abbonamento ai mezzi pubblici;
- spese sostenute per studenti con DSA;
- spese per l’assistenza personale di anziani o persone affette da disabilità;
- spese per le attività sportive dei figli;
- spese per l’asilo nido;
- spese funebri;
- spese per intermediazione immobiliare;
- spese per canoni di locazione sostenute da studenti universitari fuori sede;
- premi per assicurazioni per rischio di non autosufficienza;
- erogazioni liberali alle società ed associazioni sportive dilettantistiche;
- contributi associativi alle società di mutuo soccorso;
- spese relative ai contributi versati per il riscatto degli anni di laurea dei familiari a carico;
- premi per assicurazioni per il rischio di eventi calamitosi.
È quindi questo l’elenco delle spese detraibili per le quali, dall’anno d’imposta 2022, la detrazione fiscale spetta a condizione che il pagamento sia stato effettuato con versamento bancario o postale ovvero mediante altri sistemi di pagamento tracciabili.
L’obbligo di tracciabilità non si applica in relazione alle spese sostenute per l’acquisto di medicinali e di dispositivi medici, nonché alle detrazioni per prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale.

Dal 2020 e quindi a partire dalla dichiarazione dei redditi 2021, la detrazione d’imposta per alcune delle spese varia in base all’importo del reddito complessivo (tenuto conto anche di quelli assoggettati a cedolare secca):
- spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a 120mila euro;
- in caso di superamento del già menzionato limite, il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a 240mila euro.
Ecco, quindi, l’elenco delle spese detraibili sottoposte al limite di reddito:

Si conferma inoltre la possibilità di ottenere il rimborso Irpef relativo a:
- lavori di ristrutturazione: sconto del 50% sulla spesa sostenuta;
- spese per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici detraibili al 50%;
- spese per lavori di risparmio energetico detraibili dal 65% al 75%.
Deduzioni fiscali 2023: le spese deducibili dal reddito
Accanto alle detrazioni vi sono le deduzioni fiscali che riducono la base imponibile per il calcolo dell’Irpef. Di seguito l’elenco delle più importanti spese deducibili nel 2023 dal reddito:
- Contributi previdenziali e assistenziali;
- Assegno periodico corrisposto al coniuge;
- Contributi per gli addetti ai servizi domestici e familiari;
- Contributi ed erogazioni a favore di istituzioni religiose;
- Spese mediche e di assistenza specifica per le persone con disabilità;
- Contributi versati ai fondi integrativi del Servizio sanitario nazionale.
Come richiedere le detrazioni fiscali 2023
Per beneficiare di sgravi e rimborsi d’imposta bisognerà prestare particolare attenzione alla corretta compilazione del modello 730/2023. All’interno della dichiarazione dei redditi è presente una sezione appositamente dedicata all’inserimento delle spese detraibili sostenute dal contribuente nel 2022.
Alcune di queste saranno già inserite all’interno del modello 730 precompilato.
Le spese da portare in detrazione fiscale dovranno essere inserite in sede di compilazione del Quadro E - Oneri e spese a sua volta suddiviso in più sezioni:
- Sezione I - spese per le quali spetta la detrazione d’imposta del 19% o del 26% (per esempio, spese sanitarie ed erogazioni liberali);
- Sezione II - spese e oneri per i quali spetta la deduzione dal reddito complessivo (per esempio, contributi previdenziali);
- Sezione III - A\B\C - Spese per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, per misure antisismiche, bonus verde, arredo degli immobili e IVA per acquisto abitazione classe A o B (detrazione d’imposta del 50%);
- Sezione IV - spese per interventi di risparmio energetico;
- Sezione V - detrazione per inquilini con contratto di locazione;
- Sezione VI - dati per fruire di altre detrazioni d’imposta (per esempio, spese per il mantenimento dei cani guida).
leggi anche
Dichiarazione dei redditi 2022 in scadenza per partite Iva e dipendenti: cosa fare entro il 30 novembre

Quanto è possibile risparmiare
L’importo che sarà possibile portare in detrazione fiscale nel 2023 varia in base al tipo di spesa sostenuta.
Prendiamo ad esempio le spese mediche, per le quali bisogna considerare la franchigia fissata a 129,11 euro. Un contribuente che nel 2022 ha speso 500 euro potrà beneficiare di uno sconto fiscale pari a 70 euro circa.
Chi vive in affitto e per motivi di lavoro ha spostato la propria residenza potrà, invece, beneficiare di una detrazione per un importo massimo di 990 euro (importo che però dovrà essere riparametrato in base al reddito percepito).
La possibilità di risparmio aumenta nel caso in cui siano stati sostenuti lavori di ristrutturazione: l’importo massimo detraibile è pari a 96mila euro e quindi lo sconto, pari al 50%, sarà di 48mila euro massimo.
Stesso discorso per chi ha i requisiti per beneficiare della detrazione fiscale di mobili ed elettrodomestici (entro il limite di 10mila euro di spesa per il 2022) o per lavori volti al risparmio energetico.
Ancora più alto il vantaggio economico previsto per chi accede al superbonus del 110%: in caso di utilizzo diretto della detrazione (senza cessione o sconto in fattura), il contribuente potrà non solo recuperare l’intero importo della spesa sostenuta, ma anche guadagnarci il 10% in più.
I documenti da conservare
Dal 2020 è entrato in vigore l’obbligo di tracciabilità dei documenti per poter beneficiare delle detrazioni, e quindi del rimborso Irpef del 19%. A essere interessate dal cambiamento sono tutti gli oneri previsti dall’articolo 15 del TUIR.
Le uniche eccezioni, ovvero le spese che possono essere effettuate in contanti e comunque essere portate in detrazione, sono:
- medicinali;
- dispositivi medici;
- prestazioni sanitarie rese da strutture pubbliche o private accreditate col Sistema Sanitario Nazionale.
È quindi importante ricordare che la digitalizzazione del Fisco è un processo ancora in corso, e anche per le spese effettuate con moneta elettronica (e dunque tracciabile) è necessario conservare i documenti cartacei per cinque anni.
Ecco, quindi, quali sono i documenti da conservare per fruire delle detrazioni in dichiarazione dei redditi:
- copia della fattura/ scontrino fiscale;
- copia del pagamento pos, o altro giustificativo della spesa, come l’estratto conto.
Grazie alla conservazione di questi documenti, il contribuente sarà in grado di provare, in caso di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate, la spesa fatturata e il pagamento tracciato.
Per essere sicuri di tenere traccia di tutto, è possibile anche inserire nella fattura rilasciata dall’operatore sanitario con quale sistema è stato effettuato il pagamento.
Argomenti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
1 commento
Gentile utente,
per poter partecipare alla discussione devi essere abbonato a Money.it.
Nikke
Maggio 2019
È possibile scaricare le spese per la realizzazione di un pozzo ?