Per i figli fiscalmente a carico ai genitori spettano detrazioni nel 730/2025 anche se non sono conviventi. Vediamo il beneficio, come funziona e i limiti.
Nel 730/2025 spettano ai contribuenti detrazioni per i figli a carico. Dopo le modifiche apportate all’istituto delle detrazioni per i figli è intervenuta anche la Legge di Bilancio a limitare il beneficio. A partire dal 1° gennaio 2025 l’agevolazione fiscale per i carichi di famiglia spetta soltanto per i figli con età compresa tra i 21 anni (prima è assorbita dall’assegno unico) e i 30 anni. La limitazione in base all’età riguarda solo le detrazioni per i carichi di famiglia, mentre è ininfluente l’età dei figli nel caso delle detrazioni di oneri e spese sostenute nel loro interesse. Ma come ci si deve comportare se i figli sono fiscalmente a carico ma non convivono con i genitori?
La stagione della dichiarazione dei redditi è entrata nel suo vivo, visto che l’Agenzia delle Entrate il 30 aprile ha messo a disposizione dei contribuenti il 730/2025.
Per affrontare in modo consapevole e preparato la modifica del 730/2025 precompilato vediamo come dovrà comportarsi il contribuente per la detrazione per i figli a carico non conviventi. Tenendo presente, in questo frangente, che i figli a carico non conviventi non sono soltanto quelli che, ormai compiuta la maggiore età, hanno lasciato la casa dei genitori per vivere la propria vita, che stanno seguendo studi universitari lontano da casa o che cercano la propria indipendenza. Sono non conviventi anche i figli che, a seguito di separazione o divorzio vivono con l’altro genitore facendo parte del nucleo familiare di quest’ultimo.
Come funzionano le detrazioni per i figli a carico
Anche nel 730/2025 sarà possibile ottenere le detrazioni per figli a carico. Queste permettono di avere diritto alla detrazione automatica per i carichi di famiglia e di scontare dalle imposte sul reddito delle persone fisiche (Irpef) una percentuale delle spese sostenute in favore dei figli. Inoltre, è ancora possibile portare in detrazione le spettanze indicate nell’articolo 12 del Tuir (Testo Unico Imposte sul Reddito).
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Naturalmente questo comporta una riduzione delle imposte da versare e proprio per questo è bene porre attenzione a quando per i figli si può ancora fruire delle detrazioni in questione.
Va ricordato che le detrazioni per i figli a carico spettano in misura pari al 50% a ciascun genitore, non possono essere ripartite in quote diverse, ma è possibile che ad avvalersi delle stesse sia un solo genitore, individuato dall’articolo 12 del Tuir come colui che ha un reddito complessivo più elevato.
In caso di genitori separati, l’articolo 12 stabilisce che se, l’affidamento è congiunto, i genitori devono ripartire le detrazioni al 50%. Nel caso in cui uno dei genitori non abbia redditi sufficienti ad avvalersi delle detrazioni spettanti, le stesse possono essere usufruite dall’altro genitore che però rimborsare l’altro genitore per le detrazioni utilizzate. L’articolo 12 del Tuir parifica, giustamente, figli legittimi, figli naturali riconosciuti, figli adottivi e affidati.
Quando un figlio non è più a carico dei genitori?
Ora che è stato chiarito come funzionano le detrazioni figli a carico nel modello 730/2025, è necessario fare un passo ulteriore e capire quando un figlio non è più a carico dei genitori e di conseguenza non è possibile usufruire per lo stesso dei benefici delle detrazioni.
Un figlio è a carico quando è minore di età, ma in molti casi anche i figli maggiori di età sono fiscalmente a carico dei genitori e di conseguenza per loro è possibile avvalersi delle detrazioni Irpef. Ma solo se si rispettano determinati requisiti reddituali.
Non sono più a carico i figli di età inferiore a 24 anni che hanno un reddito superiore a 4.000 €. Per i figli di età superiore a 24 anni il limite è più basso e non sono più considerati a carico nel caso in cui abbiano un reddito superiore a 2.840,51 € al lordo degli oneri deducibili (gli oneri deducibili sono le spese che possono essere portate in deduzione che di conseguenza vanno a ridurre il reddito imponibile, il limite reddituale deve quindi essere considerato senza prima scalare le deduzioni). Attenzione, per il carico fiscale, in ogni caso, ci si deve riferire al 2024: se un figlio nel 2025 non risulta più a carico dei genitori, ma lo era nel 2024, nel 730/2025 (che si riferisce all’anno di imposta 2024) deve essere indicato come fiscalmente a carico.
I figli che rientrano in tali categorie possono essere a carico anche se non sono conviventi con i genitori, qualsiasi sia la loro età. Invece, per i figli che superano tali limiti non spetta la detrazione anche se vivono insieme ai genitori.
Alcune questioni sui figli a carico non conviventi possono essere però spinose da risolvere, ecco perché è intervenuta l’Agenzia delle Entrate che, con la circolare 95/E/2000 al punto 3.1.4, ha risolto il dubbio inerente il figlio sposato. Anche una volta coniugato il figlio può rimanere a carico dei genitori, specifica l’AdE, sottolineando che questi viene attratto al reddito del genitore e di conseguenza spettano le detrazioni per figlio a carico nel caso in cui abbia un reddito complessivo non superiore a 2.840,51 euro.
La circolare in commento precisa inoltre che le detrazioni spettano anche per il genero/nuora e nipote che non maturano individualmente un reddito complessivo superiore a 2.840,51 €. In questo caso vi sono però delle condizioni, cioè devono essere conviventi con il nonno/suocero o, se non conviventi, sia stabilito un assegno alimentare a carico del nonno in loro favore.
Quanto spetta di detrazione?
Le detrazioni pari a 950 € per ciascun figlio previste dall’articolo 12 del Tuir rimangono in vigore per i figli con età compresa tra 21 e 30 anni; solo per i figli disabili non si applica il limite.
Tali detrazioni spettano in misura proporzionale al reddito. In particolare lo stesso articolo 12 del Tuir stabilisce che le detrazioni spettano per la parte corrispondente a 95.000 € di reddito diminuito del reddito complessivo maturato in rapporto a 95.000 €. In presenza di più di un figlio l’importo di 95.000 euro viene aumentato di 15.000 €.
Le altre detrazioni per figli a carico
Per le altre detrazioni riferite alle spese sostenute per il figlio a carico, queste spettano indipendentemente dall’età del figlio, ma occorre tenere in considerazione le singole norme, ad esempio per le spese mediche e sanitarie spetta una detrazione pari al 19% degli importi spesi con una franchigia di 129,11 euro.
Per le spese di istruzione ad esempio tasse di iscrizione all’università, TFA, canoni di locazione per fuori sede, la detrazione è al 19%, senza tetto per le università statali e con tetto per università telematiche e private. Il tetto massimo dipende dall’area disciplinare e dall’ubicazione territoriale dell’università.
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