Def approvato dal Cdm. Pil 2024 a +1,0%, debito in aumento

Violetta Silvestri

09/04/2024

09/04/2024 - 15:32

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Il Consiglio dei ministri ha approvato il Def, con previsione di una crescita del Pil dell’1,0% nel 2024 e un rialzo del debito a causa degli effetti del Superbonus. Tutti i dettagli.

Def approvato dal Cdm. Pil 2024 a +1,0%, debito in aumento

Il Def ha ricevuto il via libera dal Consiglio dei ministri.

Il Documento di economia e finanza, fondamentale per definire le linee guida dei conti pubblici fissate dal Governo, ha quindi svelato le stime economiche tendenziali per l’Italia, senza però fare riferimento agli obiettivi programmatici (dettaglio che ha suscitato critiche visto che risulta inconsueto che un esecutivo non dimissionario decida di tralasciare tali target).

Il primo dato che attira l’attenzione è quello sul Pil, confermato a una crescita dell’1% nel 2024 (la Nadef indicava un Prodotto interno lordo programmatico dell’1,2% nell’anno in corso). Il debito pubblico è stimato in salita per effetto del Superbonus. Tutte le indicazioni del Def e del ministro Giorgetti.

I numeri del Def: Pil +1,0%, debito quasi al 140% nel 2026

Il Def conferma più ottimismo della Banca d’Italia nelle previsioni sul Pil per il 2024, che si attestano all’1% (+0,6% le più recenti stime di Via Nazionale).

In sintesi, il Consiglio dei ministri ha approvato i seguenti numeri economici:
Pil

  • +1,0% nel 2024;
  • +1,2% nel 2025;
  • +1,1% nel 2026;
  • +0,9% nel 2027

Debito/Pil

  • 137,8% 2024;
  • 138,9% 2025;
  • 139,8% 2026

Deficit/Pil

  • 4,3% 2024;
  • 3,7% 2025;
  • 3% 2026;
  • 2,2% 2027

La crescita del Paese è stata rivista al ribasso rispetto alla Nadef, principalmente a causa di un mutato contesto internazionale e geopolitico diventato più complicato, ha spiegato il ministro. Giorgetti ha poi ribadito che il Superbonus pesa ancora sui conti pubblici e favorisce un rialzo del debito che però dal 2026 dovrebbe cominciare a calare.

Nel definire alcuni obiettivi a breve termine dell’esecutivo, il ministro ha affermato: “La decontribuzione che scade nel 2024, intendiamo assolutamente replicarla nel 2025, questo è il vero obiettivo che ci poniamo quando andremo a definire il Programma strutturale. Ovviamente al ministero stiamo pensando come si possa ulteriormente andare in direzione dei tagli di spesa. Non auspicavamo il disastro del superbonus anche se credo di averlo evocato in questa sede diverse volte. Questo complica il quadro, onestamente”.

Positive, invece, le dinamiche di inflazione e occupazione. Nel prossimo triennio i prezzi al consumo in Italia sono visti al di sotto del 2% (e questo auspica un allentamento della politica monetaria su tassi da parte della Bce secondo Giorgetti) e anche la disoccupazione è stimata in calo.

Il Def, inoltre, ha tenuto in considerazione le nuove regole europee “di cui mancano ancora le disposizioni attuative”. Infine, il quadro programmatico verrà inserito nel nuovo Piano fiscale strutturale di medio termine che andrà presentato entro il 20 settembre.

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