Coronavirus: quante mascherine serviranno alle imprese dopo il lockdown?

Anna Maria Ciardullo

14 Aprile 2020 - 18:22

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Quante mascherine serviranno alle imprese dopo il lockdown? Uno studio prova a rispondere a questa domanda.

Coronavirus: quante mascherine serviranno alle imprese dopo il lockdown?

Quante mascherine serviranno alle imprese dopo il lockdown?

Moltissime secondo uno studio condotto dal Politecnico di Torino con l’obiettivo di valutare il volume delle forniture necessarie al nostro Paese dopo la riapertura.

In base alle stime emerse, alle aziende prese in esame dalla ricerca serviranno quasi un miliardo di mascherine al mese per ripartire dopo il lockdown. Ma si tratta di un dato parziale, che non prende in considerazione molti altri fattori. Scopriamo perché.

Quante mascherine serviranno alle imprese dopo il lockdown? I dati

Secondo lo studio del Politecnico di Torino, le mascherine che serviranno alle imprese dopo il lockdown saranno circa un miliardo al mese e insieme a queste dovranno essere distribuiti almeno: 9.000 metri cubi di gel igienizzante, 456 milioni di guanti, 2,1 milioni di termometri, 250.000 cuffie per contenere i capelli lunghi.

Sembrerebbero numeri impressionanti, soprattutto visti i recenti problemi che molti Stati hanno incontrato nel tentativo di garantire l’approvvigionamento delle suddette forniture, a causa di un mercato mai così rarefatto ed esposto alle frodi.

Eppure, fotografano solo una piccola parte delle necessità del nostro Paese:

“abbiamo calcolato i bisogni solo per le aziende del Piemonte e riteniamo che ciascun valore debba essere moltiplicato almeno per 12”

spiega il rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco.

Il piano “imprese aperte” in Piemonte

Lo studio verrà inserito nel cosiddetto piano “Imprese aperte” elaborato per il Piemonte, ma con l’obiettivo di porsi come un vero e proprio modello nazionale.

Pur essendo un progetto corposo, composto da oltre 100 pagine, è stato creato in tempi record da un team di ottanta esperti provenienti dal mondo universitario, dalla sanità, dalla magistratura, dalle imprese e dai sindacati.

Sarà presentato dal rettore Saracco, coordinatore dei lavori, al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, al prefetto Claudio Palomba, ai rappresentanti dell’’industria e del sindacato, ma sarà inviato anche al governo.

L’analisi non prende in considerazione solo il tema della fornitura di mascherine. Ad esempio, propone soluzioni per il trasporto, come l’istituzione di aree di parcheggio dedicate per incentivare l’uso di biciclette e scooter elettrici e la messa a punto di navette aziendali.

E ancora, tra le altre cose, suggerisce di mettere a disposizione dei lavoratori un supporto psicologico, l’introduzione di telecamere infrarossi nei luoghi di lavoro e sistemi per il tracciamento dei contagi tramite intranet.

La mascherina è più importante della quarantena

Nel tentativo di stabilire quante mascherine serviranno alle imprese dopo il lockdown, non potremo fare a meno di chiederci quante ne saranno necessarie anche a tutti gli altri e per quanto tempo.

Le mascherine rappresentano infatti il dispositivo più importante su cui fare affidamento per assicurarci un livello di protezione adeguato. Lo ha dichiarato Wang Xinghuan, il direttore dell’ospedale Leishenshan di Wuhan, specializzato nella cura di pazienti affetti da COVID-19.

Quest’ultimo, riporta ANSA, riferendosi nello specifico alla situazione di New York, ha suggerito di promuovere l’uso delle protezioni in pubblico e di interrompere la quarantena dei cittadini.

Egli afferma come certa l’efficacia della mascherina. Indossandola correttamente ritiene che si possa ridurre considerevolmente il numero di contagi senza dover ricorrere a misure draconiane.

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