Coronavirus, Boccia (PD): “Contagi, non è colpa dei migranti, ma degli italiani”

Antonio Cosenza

02/08/2020

06/09/2021 - 10:20

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COVID-19, crescono i contagi: secondo il Ministro Boccia la colpa non è dei migranti ma degli italiani.

Coronavirus, Boccia (PD): “Contagi, non è colpa dei migranti, ma degli italiani”

Francesco Boccia (Partito Democratico), Ministro per gli affari regionali, ha descritto come una fake news la notizia per cui il coronavirus circola ancora in Italia a causa dei migranti.

Un’idea sostenuta principalmente da Matteo Salvini, con il leader della Lega che in questi giorni ha più volte sottolineato l’errore del Governo di mantenere i porti aperti anche in piena emergenza da COVID-19, con la conseguenza che gli ultimi focolai sono “tutti arrivati a causa dei migranti”.

Secondo Salvini - che solo qualche giorno fa ha partecipato al convegno sui negazionisti del COVID - quindi, sarebbe l’immigrazione clandestina la causa principale per cui il coronavirus circola ancora in Italia (295 nuovi positivi nella giornata di sabato 1° agosto).

Per il premier Giuseppe Conte, però, Salvini diffonde notizie false, creando sfiducia nei cittadini e lavorando contro l’interesse nazionale. A sostegno di questa tesi è intervenuto anche il Ministro degli affari regionali Francesco Boccia, secondo il quale la notizia per cui il coronavirus circola ancora in Italia a causa dei migranti è solamente una bufala.

Francesco Boccia contro il Centrodestra: su migranti e COVID “false notizie”

Secondo il Ministro per gli affari regionali, Francesco Boccia, quella dei migranti causa principale di una possibile seconda ondata da coronavirus in Italia è solamente una “favola propagandistica del Centrodestra”. Un tema che Salvini vuole cavalcare per la sua campagna elettorale e che anche la Meloni intende sfruttare.

In questo modo, secondo Boccia (che in queste ore è stato protagonista di un’intervista pubblicata da Il Corriere della Sera), Salvini oltre a negare l’emergenza sanitaria prova a creare nel Paese un clima a lui più congeniale, ovvero di “odio e rabbia”, riportando l’attenzione sul tema dell’immigrazione.

A tal proposito Boccia riporta qualche dato, così da smentire le dichiarazioni di Salvini. Come prima cosa va detto che che l’Italia sta molto meglio rispetto agli altri Paesi d’Europa:

“1.500 positivi in Spagna, 1.300 in Francia, 950 in Germania e 295 in Italia. Questi numeri, che sono merito delle misure adottate e dei sacrifici fatti dagli italiani, dovrebbero convincere tutti a non prendere i rischi sotto gamba”.

Numeri positivi ma che non possono far calare il grado d’allerta (tant’è che nella giornata di ieri il Ministero della Salute ha pubblicato una nuova ordinanza per confermare l’obbligo della mascherina e del distanziamento intepersonale di almeno un metro). È bene sottolineare, però, che solo una piccola percentuale di contagi sono da importazione: il 25%, con la maggior parte dei “positivi stranieri salvati in mare che dopo essere sottoposti al test vengono fatti immediatamente ripartire”.

Francesco Boccia: “Il coronavirus circola ancora per colpa degli italiani

Se allora la colpa non è dei migranti, perché il coronavirus circola ancora in Italia nonostante siano state messe in atto delle regole molte severe ai fini del contenimento dei contagi? Boccia ha le idee molto chiare a riguardo e punta il dito sugli italiani.

Come ricorda il Ministro degli affari regionali, infatti, il 75% dei positivi sono “italiani contagiati dagli altri italiani”. Ovviamente Boccia non ce l’ha con tutti gli italiani, la maggior parte dei quali ha tenuto un comportamento encomiabile in questi mesi, ma solo con gli irresponsabili.

Si pensi ad esempio alle feste organizzate senza regole, o anche all’imprenditore irresponsabile che di ritorno da un viaggio all’estero ha continuato ad andare in giro anche alla comparsa dei primi sintomi.

Si tratta comunque di una piccola percentuale: se da una parte il 10% degli italiani oltre a non rispettare le norme nega persino l’esistenza del coronavirus, c’è un 90% che rispetta le regole. Ed è per questo che “l’Italia è ultima in Europa per numero di contagi, un Paese modello nel mondo”.

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