Controlli fiscali dichiarazione dei redditi 2025: quali elementi di incoerenza bloccano i rimborsi

Nadia Pascale

31 Luglio 2025 - 08:17

Ho presentato la dichiarazione dei redditi a credito ma il rimborso Irpef non arriva. Perché? La risposta è semplice, nella dichiarazione emergono elementi di incoerenza. Ecco quali sono.

Controlli fiscali dichiarazione dei redditi 2025: quali elementi di incoerenza bloccano i rimborsi

Quando nella dichiarazione dei redditi, con modello 730/2025 o con modello Redditi Persone Fisiche emergono degli elementi di incoerenza, i rimborsi Irpef sono bloccati al fine di consentire all’Agenzia delle Entrate di effettuare controlli.

I contribuenti hanno a disposizione nel sito dell’Agenzia delle Entrate la dichiarazione dei redditi precompilata, con modello 730/2025 o con il modello Redditi Persone Fisiche 2025. Il modello precompilato è elaborato con i dati a disposizione dell’AdE. Il contribuente può inoltrare il modello senza modifiche o apportare delle modifiche. In questo secondo caso, dai controlli formali possono emergere delle incoerenze tra i dati a disposizione dell’Agenzia delle Entrate e i dati dichiarati dal contribuente.

Non è solo questo il caso in cui partono le verifiche, infatti, le stesse sono effettuate anche in caso di dichiarazione dei redditi da cui emerge un rimborso Irpef superiore a 4.000 euro.

L’Agenzia delle Entrate può effettuare i controlli preventivi sia sulle dichiarazioni presentate dai contribuenti direttamente o tramite sostituto d’imposta, sia su quelle presentate tramite CAF o professionisti abilitati.

Vediamo ora quali sono gli elementi di incoerenza che fanno scattare i controlli.

Quando scattano i controlli dell’Agenzia delle Entrate sul modello 730/2025?

I contribuenti dal 30 aprile 2025 possono accedere alla propria dichiarazione precompilata. Per prendere visione della dichiarazione basta collegarsi al sito dell’Agenzia delle Entrate e accedere con le credenziali SPID, CIE o CNS. Dal 15 maggio è possibile inoltrare la dichiarazione senza modifica o apportando modifiche, ad esempio modificando la base imponibile, oppure le deduzioni o le detrazioni. Naturalmente chi apporta tali modifiche deve conservare i documenti che comprovano tali differenti dati, gli stessi devono essere esibiti su richiesta.

L’invio all’Agenzia delle Entrate deve essere effettuato entro il 30 settembre 2025 se si sceglie il modello 730 e 31 ottobre 2025 se si opta per il modello Redditi PF 2025.

L’Amministrazione finanziaria ha 4 mesi di tempo dalla scadenza dei termini per l’invio della dichiarazione dei redditi, o dal giorno (successivo alla scadenza dei termini) in cui il modello 730 viene trasmesso, per effettuare tali controlli: durante questo lasso di tempo, i rimborsi sono bloccati.
Se tutto è in ordine, entro 6 mesi devono essere erogati i rimborsi.

Si ricorda che in caso di controlli, se emergono anomalie, l’onere della prova spetta al contribuente, cioè deve essere il contribuente a dimostrare che la base imponibile è quella dichiarata, che detrazioni e deduzioni sono effettivamente spettanti. Proprio per questo è bene conservare tutta la documentazione.

L’alternativa è pagare le maggiori imposte richieste dall’AdE o accettare minori rimborsi.

Controlli dichiarazione dei redditi: gli elementi di incoerenza

I criteri per individuare elementi di incoerenza tra la dichiarazione presentata e la reale situazione del contribuente sono determinati con il provvedimento 225347 del 2020 dell’Agenzia delle Entrate.

Nel dettaglio, il provvedimento individua gli elementi di incoerenza nelle dichiarazioni dei redditi con esito a rimborso, presentate con delle modifiche rispetto a quanto contenuto nella precompilata.

Tali modifiche devono produrre un cambiamento nella determinazione del reddito o dell’imposta. Gli elementi di incoerenza individuati dall’Agenzia delle Entrate sono:

  • scostamento per importi significativi dei dati indicati nei modelli di versamento, nelle Certificazioni Uniche e nelle dichiarazioni;
  • la presenza di altri elementi di significativa incoerenza rispetto ai dati inviati da enti esterni o a quelli esposti nelle CU (ad esempio dati relativi ai bonus edilizi, detrazioni spese mediche, erogazioni liberali che consentono di avere deduzioni o detrazioni);
  • la presenza di situazioni di rischio individuate rispetto alle irregolarità emerse nelle dichiarazioni dei redditi degli anni precedenti.

Controlli dichiarazioni dei redditi per rimborsi superiori a 4.000 euro

Il provvedimento del 5 giugno 2020 dell’Agenzia delle Entrate si basa sull’articolo 5, comma 3-bis del decreto legislativo n. 175/2014, introdotto dalla legge di Stabilità 2016.
Tale norma prevede che, in caso di presentazione della dichiarazione dei redditi direttamente dal contribuente o tramite il sostituto d’imposta, l’Agenzia delle Entrate può procedere a controlli preventivi se la dichiarazione ha una delle seguenti caratteristiche:

  • modifiche rispetto al modello 730 precompilato che incidono sulla determinazione del reddito o dell’imposta;
  • presenta elementi di incoerenza rispetto ai criteri individuati dall’Agenzia dell’Entrate;
  • determina un rimborso superiore a 4.000 euro.

I controlli preventivi scattano anche se la dichiarazione è stata presentata tramite CAF o professionista abilitato.

I controlli possono essere effettuati, in via automatizzata o tramite la verifica della documentazione giustificativa, entro 4 mesi dal termine previsto per la trasmissione della dichiarazione.

Quest’anno l’ultimo giorno per inviare il modello 730 è il 30 settembre, quindi l’Agenzia delle Entrate ha tempo per i controlli (bloccando i rimborsi) fino alla fine di gennaio 2025. I termini sono posticipati di un mese se si usa il modello Redditi PF.

I 4 mesi di tempo si applicano anche dalla data di invio qualora il modello 730 sia trasmesso dopo la scadenza prevista. Ricordiamo che solo dopo 90 giorni dal termine per la presentazione della dichiarazione la stessa è “omessa”. Prima dei 90 giorni è “tardiva”.

Quali sono i controlli dell’Agenzia delle Entrate sulle dichiarazioni dei redditi 2025?

I controlli dell’Agenzia delle entrate sulle dichiarazioni possono essere di 3 tipi:

  • automatizzati, effettuati in modo automatico su tutte le dichiarazioni presentate, consistono in una procedura automatizzata di liquidazione di imposte, contributi, premi e rimborsi, sulla base dei dati e degli elementi direttamente desumibili dalle dichiarazioni e di quelli risultanti nell’Anagrafe tributaria;
  • formali, effettuati su dichiarazioni individuate a livello centrale in base a criteri fondati sull’analisi di rischio e basati sul riscontro tra quanto contenuto in dichiarazione e i documenti dai quali è possibile desumere tali dati, ad esempio giustificativi di deduzioni e detrazioni;
  • di merito, in questo caso i controlli sono volti al contrasto dell’evasione totale o parziale e quindi mirano a scovare redditi non dichiarati. Sono realizzati mediante accessi, ispezioni e verifiche.

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