Confini UE: cosa hanno chiesto Conte e Sanchez all’Europa

Violetta Silvestri

05/06/2020

27/04/2021 - 16:57

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Il tema delle frontiere aperte tra i Paesi dell’UE è importante e, in parte, irrisolto. Gli Stati sembrano procedere in modo disomogeneo. Per questo Conte e Sanchez hanno scritto una lettera alla Commissione UE. Cosa hanno chiesto?

Confini UE: cosa hanno chiesto Conte e Sanchez all’Europa

Sono diverse le questioni urgenti da risolvere in ambito UE. Una di queste riguarda le frontiere tra i Paesi europei.

Ogni Stato sta procedendo in ordine sparso, fissando proprie regole, restrizioni, condizioni per il passaggio dei confini da parte dei cittadini UE. Una strada coordinata, univoca, chiara è quanto mai importante.

Soprattutto per Paesi particolarmente coinvolti nei viaggi turistici, in primis Italia e Spagna. Proprio per premere su questo fondamentale tema, Conte e Sanchez hanno scritto una lettera congiunta alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.

Ecco cosa hanno chiesto i due primi ministri alle istituzioni UE sulle restrizioni alle frontiere tramite il seguente documento, diffuso dall’agenzia Ansa.

Lettera Conte-Sanchez per la Commissione UE sui confini

Conte e Sanchez: il richiamo all’Europa sulle frontiere

Due sono state le richieste più urgenti di Conte e Sanchez alla Commissione Europea: garantire presto la libertà di movimento in Europa e farlo con criteri unitari, senza discriminazioni.

Alla luce delle diversificate modalità con le quali i Paesi membri stanno aprendo i loro confini agli spostamenti dei cittadini europei e, in generale, dell’area Schengen, Italia e Spagna hanno insistito sulla necessità di criteri comuni.

I due Paesi mediterranei temono di restare ai margini della libertà di circolazione che si sta pian piano ristabilendo nel vecchio continente. La paura è di essere penalizzati più di altri a causa dell’impatto grave subito con il coronavirus. Nelle due nazioni i contagiati e i deceduti per l’epidemia hanno raggiunto picchi molto elevati.

Ora, però, la normalità si sta riavviando un po’ in tutta Europa, con la stessa Italia che ha riaperto regioni e confini europei.

Da qui, dunque, è nata l’esigenza di avanzare un chiaro monito alla Commissione Europea. Così Conte ha sintetizzato via social la proposta scritta nella lettera indirizzata alla von der Leyen:

Nello specifico, i due primi ministri hanno insistito sulla necessità di eliminare ogni tipo di controllo aggiuntivo o restrizione nei confronti di alcuni cittadini - come la Grecia che ha chiesto la quarantena per gli arrivi dalle regioni italiane del Nord - in nome di criteri epidemiologici chiari e trasparenti.

E uguali per tutti. Soprattutto ora che sta iniziando l’estate. Questa, infatti, è stata l’esplicita pretesa:

“Molti dei nostri Stati membri si avvicinano alla data decisa per la riapertura delle loro frontiere alla mobilità turistica. Da come questo processo verrà’ portato a termine dipenderà la percezione che i nostri cittadini avranno del ruolo centrale dell’Unione Europea in tutta questa crisi”

Criteri sanitari e protocolli per i trasporti comuni per l’Europa: questa è la vera urgenza per Conte e Sanchez.

D’altronde il nostro presidente del Consiglio aveva già diffuso la sua netta posizione al riguardo: non sarebbe stata accettata la linea degli accordi bilaterali sugli spostamenti per il turismo. L’appartenenza all’UE italiana, in questo modo, avrebbe avuto poco senso.

Cosa succederà alle frontiere europee?

La notizia della lettera di Conte e Sanchez indirizzata alla Commissione Europea è arrivata nel giorno della riunione dei ministri dell’Interno dell’UE.

La commissaria Ylva Johansson ha auspicato che il funzionamento normale dell’area Schengen possa essere ripristinato entro il mese di giugno.

La data del 15 giugno come inizio della libertà di movimento tra i Paesi UE, infatti, non sta incontrando il via libera unanime. Nonostante l’Italia stessa, con il tour europeo avviato da Di Maio, speri che la metà del mese sia l’inizio della libera circolazione comunitaria, alcuni Stati ancora temono le curve epidemiologiche.

Non c’è, quindi, ancora l’intesa voluta da Conte e Sanchez. Sui confini esterni all’UE, invece, l’accordo dovrebbe esserci: saranno chiuse fino a fine giugno.

Italia e Spagna attendono dunque con interesse un’intesa comunitaria, perché senza una condivisa libertà di movimento il progetto Europa perde parte di significato.

Anche sulle frontiere l’Unione è chiamata a dare prova di collaborazione.

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