Chi manda la visita fiscale, l’Inps o il datore di lavoro?

Simone Micocci

27 Febbraio 2023 - 13:08

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È il datore di lavoro a dover richiedere la visita fiscale o l’Inps si muove in autonomia? Entrambi: ecco cosa serve sapere a riguardo.

Chi manda la visita fiscale, l’Inps o il datore di lavoro?

Quando si è in malattia è lecito chiedersi a chi spetta richiedere visita fiscale di controllo, ossia se all’Inps che si fa carico della relativa indennità oppure il datore di lavoro.

La risposta alla domanda su chi manda la visita fiscale la si trova all’interno del messaggio Inps n. 3265 del 2017, con cui l’Istituto ha recepito le novità introdotte dalla riforma Madia tra le quali spicca l’introduzione del Polo unico.

Entrato in vigore dal 1° settembre 2017, il Polo unico è l’organo che ha competenza esclusiva a effettuare le visite mediche di controllo nei confronti dei lavoratori in malattia, ma solo negli orari indicati dalla normativa. Una cosa è certa quindi: è sempre l’Inps a occuparsi delle visite fiscali, anche laddove la richiesta dovesse essere mossa dai datori di lavoro, tanto pubblici quanto privati.

Ritornando quindi alla domanda in oggetto, possiamo rispondere che sia il datore di lavoro che l’Inps stesso possono richiedere che venga disposta la visita di controllo. Vediamo in che modo.

La visita fiscale la mandano sia il datore di lavoro che l’Inps

Anche con l’introduzione del Polo unico Inps viene mantenuta la possibilità per il datore di lavoro di fare richiesta di visita fiscale. Vale per le aziende private, così come le pubbliche amministrazioni: laddove volessero controllare che effettivamente il dipendente è in malattia per un valido motivo, nonché che rispetta uno stile di vita che non rischia di compromettere una rapida guarigione, possono rivolgersi all’Inps per chiedere che ne venga disposta la visita di controllo.

Allo stesso tempo, però, l’Inps può effettuare anche il controllo d’ufficio, senza quindi che ne sia stata avanzata richiesta dai datori di lavoro interessati. Anzi, l’obiettivo primario del Polo unico era proprio questo, ossia - tramite un algoritmo - valutare quali sono le richieste di malattia che potrebbero non essere veritiere e disporne così un immediato controllo.

Va detto però che l’intenzione iniziale non sembra essere stata confermata dai fatti. Guardando ai numeri delle visite fiscali disposte in questi ultimi anni, infatti, non ne risulta quell’incremento che era stato annunciato con la riforma Madia.

Stando ai dati riferiti al primo trimestre 2022, infatti, un dipendente pubblico ha il 6,47% di probabilità di ricevere una visita di controllo, percentuale che si riduce notevolmente nel privato in quanto pari all’1,26%. E anche il numero dei “furbetti” scoperti dal Polo unico è stato esiguo: sul totale delle visite fiscali effettuate nel primo trimestre del 2022, pari a 295.555, gli assenti ingiustificati e sanzionati sono stati 31.662, il 10,71%.

Se il datore di lavoro vuole la visita fiscale deve pagarla

Va detto che il servizio di richiesta della visita fiscale non è gratuito per il datore di lavoro. Quando è l’azienda a rivolgersi all’Inps per richiedere il controllo del medico, infatti, questa deve farsi carico di un costo variabile a seconda delle circostanze: ad esempio, costa di più quando richiesta nei giorni festivi, come pure quando ci si allontana dal centro città.

Nel dettaglio, sono 52,82 euro per la visita fiscale nel giorno festivo (se correttamente effettuata) che scendono a 41,67 euro per la visita nel giorno feriale. A questi si aggiungono 6 euro richiesti quando il luogo in cui avviene il controllo è in città, costo che sale a 15 euro oltre i 20 chilometri.

Quando si può mandare la visita fiscale?

Per quanto riguarda le regole da rispettare non ci sono differenze tra la visita fiscale disposta d’ufficio e quella richiesta dal datore di lavoro. In ogni caso, infatti, bisogna attenersi agli orari di reperibilità, quali:

Settore privato

  • la mattina dalle ore 10:00 alle ore 12:00;
  • nel pomeriggio dalle ore 17:00 alle ore 19:00.

Settore pubblico

  • la mattina dalle ore 9:00 alle ore 13:00;
  • nel pomeriggio dalle ore 15:00 alle ore 18:00.

Per il resto non ci sono altri vincoli: la visita può essere richiesta in ogni giorno di malattia, anche quelli non coperti dall’indennità Inps. Inoltre, come previsto dalla riforma Madia, può anche essere ripetuta nello stesso periodo, persino nella stessa giornata laddove si ritenesse necessario.

Può essere mandata, ed è anche più probabile, nei giorni immediatamente antecedenti o successivi a un periodo non lavorativo: sono questi, infatti, i giorni considerati più a rischio dal Polo unico e che per questo possono dar luogo alla visita fiscale d’ufficio indipendentemente dalla richiesta del datore di lavoro.

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