Ecco come funziona la cessione del quinto e quando conviene effettuarla sullo stipendio o sulla pensione.
La cessione del quinto è un prestito personale al consumo, a cui possono accedere i pensionati o i dipendenti pubblici e privati che abbiano un contratto a tempo indeterminato. Si tratta di un prestito non finalizzato, non legato dunque a un acquisto in particolare.
Questa è una delle principali differenze con altre tipologie di finanziamenti, come ad esempio quello che si richiede quando si compra una nuova automobile o si ha la volontà di accendere un mutuo legato all’acquisto di una casa.
Esiste la cessione del quinto Inps e la cessione del quinto dei dipendenti pubblici o privati. La prima forma di prestito garantito si rivolge esclusivamente ai pensionati, che abbiano un’età uguale o inferiore agli 85 anni.
Dall’altra parte, i lavoratori dipendenti che appartengono al pubblico, privato o statale devono necessariamente essere assunti con un contratto a tempo determinato e avere un’età minima pari a 18 anni.
Come funziona la cessione del quinto
Come anticipato la cessione del quinto è un prestito personale al consumo, ma come funziona? Partiamo dal primo elemento fondamentale: l’importo massimo che è possibile richiedere con la cessione del quinto. In linea teorica l’importo massimo richiedibile è legato da una parte al livello di contribuzione e dall’altra all’anzianità lavorativa, tenendo conto che la rata mensile non può superare il quinto dello stipendio (netto) o della pensione. Nei fatti, però, diverse banche e istituti finanziari fissano come tetto limite erogabile la cifra di 75.000€. Va inoltre ricordato che il rimborso del prestito va completato entro un massimo di 120 mesi, vale a dire 10 anni.
Per chiedere la cessione del quinto è necessario recarsi in banca, presso una società finanziaria o presso le Poste Italiane. Al momento della richiesta di prestito il lavoratore o il pensionato accetta di sottoscrivere una polizza assicurativa, grazie alla quale viene coperto sia in caso di morte che in caso di perdita del lavoro. Inoltre, a garanzia della cessione del quinto viene posto il Tfr (Trattamento di Fine Rapporto). Motivo per cui se si richiede la cessione del quinto non sarà possibile richiedere un anticipo del trattamento di fine rapporto per tutta la durata del finanziamento.
Per l’estinzione della cessione del credito è necessario presentare una richiesta alla banca o all’ente presso cui si è scelto di richiedere il prestito. All’interno bisognerà
includere la data in cui si ritiene di poter estinguere la cessione del quinto. Una volta ricevuta la domanda, l’istituto finanziario procederà con il calcolo della rata finale che il richiedente dovrà versare per intero al fine di cessare il prestito garantito.
Come si calcola la cessione del quinto
Il calcolo è effettuato basandosi sullo stipendio netto mensile: si moltiplica la paga oraria per le ore di lavoro complessive e le mensilità, si divide poi il risultato per 12 (il numero dei mesi in un anno).
Questo primo risultato è lo stipendio lordo percepito dal lavoratore, a noi però interessa lo stipendio netto. Da qui l’ultimo passaggio: alla somma precedente si sottrae il 27%, che corrisponde all’aliquota media pagata come tassazione sul lordo dovuto in busta paga. Ecco una simulazione di cessione del quinto:
- Paga oraria: 10€
- Ore di lavoro mensili: 140
- Numero di mensilità: 13
Esempio calcolo: 10 (paga oraria) x 140 (ore di lavoro) x 13 (numero di mensilità) / 12 (mesi in un anno) = 1.516,6€
Stipendio netto: 1.516,6 (stipendio lordo) -27% (tassazione) = 1.106,68€

Una volta che si conosce lo stipendio netto, per ricavare l’importo della rata che il datore di lavoro dovrà trattenere come rimborso per la banca o la finanziaria è sufficiente dividere per 5:
- 1.106,68 / 5 = 221,33€
A tale somma di denaro va poi aggiunto il premio della polizza assicurativa sottoscritta dal richiedente con la banca per rimborsare il prestito in caso di morte prematura o nell’eventualità di un licenziamento.
Molto più semplice il calcolo sul quinto della pensione, poiché il cedolino riporta con chiarezza l’importo netto dell’assegno previdenziale percepito ogni mese. In presenza di più pensione, occorre eseguire il cumulo.
Quando conviene la cessione del quinto
La cessione del quinto conviene perché presenta alcuni vantaggi che altre forme di prestito (come ad esempio i prestiti personali) non garantiscono. In particolare, i soggetti che possono beneficiarne maggiormente sono quelli che hanno già finanziamenti in corso o che sono stati segnalati al CRIF come cattivi pagatori.
Inoltre, chiedere un prestito sacrificando un quinto della pensione o dello stipendio ogni mese conviene a chi non può contare su garanti o non può far da garante perché troppo in là con l’età. Infatti, tale prestito gode per sua natura di ampie garanzie (Inps, TFR, contratto di lavoro a tempo indeterminato).
Uno dei principali vantaggi della cessione del quinto è la facilità con cui vi si può accedere, senza reali rischi che la banca o la finanziaria possa rifiutarsi di concedere il prestito. Infatti, il finanziatore dispone di ampie garanzie, sia dall’Inps che dal proprietario dell’azienda presso cui il richiedente lavora.
Un ulteriore vantaggio connesso alla cessione del quinto è la possibilità di accedere a un prestito di importo considerevole, in base a quanto si percepisce ogni mese come assegno previdenziale o come stipendio netto, con un tetto massimo fissato dalla maggior parte degli istituti di credito e finanziari a 75mila euro.
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5 ottobre 2023
Swiss Chamber, via Palestro 2 - Milano
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