Cedola 4,25% e yield 4,16% sul bond di questo Stato che entrerà nell’euro a gennaio

Stefano Vozza

3 Dicembre 2025 - 18:47

Un prestito obbligazionario sovrano adatto per chi cerca la cedola sul lungo termine o un titolo dalla robusta duration modificata

Cedola 4,25% e yield 4,16% sul bond di questo Stato che entrerà nell’euro a gennaio

Ci sono mille modi differenti per contare i giorni alla rovescia che ci separano da un evento importante come può esserlo quello di un nuovo anno. E se la massima è vera per tutti allora, forse, lo può essere per uno Stato intero che si prepara a debuttare nell’euro tra pochi giorni, la Bulgaria. Entrare a far parte di un’unione monetaria forte come quella a cui apparteniamo noi italiani rappresenta infatti un onere e un onore.

Consideriamo una giovane obbligazione denominata già in euro emessa dal Governo di Sofia. Bene, prevede una cedola al 4,25% e yield 4,16% sul bond di questo Stato che entrerà nell’euro a gennaio 2026.

L’arrivo dell’euro nello Stato bulgaro

La Bulgaria è già uno Stato membro UE dal gennaio 2007, oltre che membro dello spazio Schengen dal 31/03/’24. Invece dal prossimo 1° gennaio adotterà l’euro come valuta ufficiale, in sostituzione dell’attuale Lev bulgaro. Il placet ufficiale da parte del Parlamento europeo è arrivato l’8 luglio e ha decretato la Bulgaria quale 21° Paese UE (su 27) che avrà la moneta unica europea come valuta ufficiale.

Un lasciapassare che attesta da un lato, e rassicura il mercato e gli altri Stati aderenti dall’altro, che il nuovo arrivato è in linea con una serie di parametri chiave. Vale a dire conti pubblici in ordine, stabilità del cross EUR/moneta di turno, tassi di interesse sostenibili, stabilità dei prezzi interni, etc. Insomma, è un attestato di promozione che tuttavia porta dei “contro” tipo la perdita di sovranità monetaria che è gestita dalla BCE. Dall’altro lato il neo ingresso porterà l’unione ad acquisire ulteriore massa critica e ad irrobustire il suo “secondo posto” come valuta più impiegata al mondo.

Cedola del 4,25% lordo annuo

L’obbligazione in esame è un bond ventennale emesso il 28 agosto 2024 negoziato sull’Euro MOT di Borsa Italiana con matricola ISIN XS2890435600. È denominato in euro e quindi all’epoca si è trattata di un’emissione in valuta estera per il Governo bulgaro. Ha un flottante modesto a 1,25 mld di € e una durata ventennale in origine, rimasta quasi intatta dato che è trascorso solo poco più di un anno dal suo lancio. Il rimborso finale Bulgaria Fx 4.25% è previsto per il 5 settembre 2044.

La cedola nominale su base (e periodicità) annua è del 4,25% lordo, il 3,71875% al netto della ritenuta fiscale del 12,50%. Tuttavia, in emissione il titolo (taglio minimo di ingresso è di 1.000 €) ha esitato il 4,413% per via del prezzo di aggiudicazione a 97,864.

Rendimento ancora prossimo al tasso nominale annuo

Il prezzo di chiusura della seduta di martedì 2/12 è stato a 100,62 percui l’effettivo a scadenza si attesta attorno al 4,21% (dati: Borsa Italiana). In verità da marzo agli inizi di ottobre il titolo lo si acquistava spesso a 100 o anche a sconto, mentre i valori min/max annui e storici sono stati a 96,69 e a 103,24. Si tratta di aspetti cruciali dato che anche (o soprattutto?) il prezzo di carico e scarico di uno strumento, e annesse spese fiscali e di gestione, incidono assai sul ritorno di un dato investimento.

Per avere un ordine di raffronti, vediamo il BTP nazionale con ISIN IT0004923998. Il titolo è nato quasi 10 anni prima, nel 2013, ha data scadenza all’1/09/’44, cioè quasi coincidente con l’altra, e un payout del 4,75% lordo annuo. Tuttavia, alla chiusura delle contrattazioni del 02/12 prezzava a 109,93 per uno yield a scadenza del 4,04%.
Sotto certi aspetti possiamo dire che ad oggi il Bulgaria Fx 4.25% Sep44 è rimasto ancora “freddo” nelle quotazioni, ma non difetta in termini di potenzialità. La duration modificata è a 12,68 per cui prima o poi da qui agli anni a venire i corsi si staccheranno da cento con più convinzione. Il problema sarà capire in quale direzione, se al rialzo o al ribasso, e il quando e di quanto.

Cedola 4,25% e yield 4,16% sul bond di questo Stato che entrerà nell’euro a gennaio

Un eventuale trend rialzista degli yield, e quindi futuro deprezzamento dei corsi, seguirebbe a una nuova ondata di timori su due fronti. Da un lato una ripresa dei debiti pubblici e/o di mancate o deludenti misure dei vari Esecutivi nel contenerli, e dall’altro i timori sul riesplodere dell’inflazione. Si tratta di due spauracchi tutt’altro che remoti, e per avere un’idea al riguardo basta vedere gli attuali rendimenti dei Gilt inglesi, oggi sostenuti anche sulle medio-corte scadenze.

Nella direzione opposta ci sono alcuni fattori che giocano a favore del Bulgaria Fx 4.25% Sep44. A livello macro e di brevissimo termine, l’attesa prevalente per un nuovo taglio di 25 punti base da parte del FOMC alla riunione del 9-10 dicembre. A livello più regionale, ossia comunitario, il tendenziale contenimento degli spread rispetto al Bund su molte scadenze e per molti Stati sovrani. A livello di singolo Paese, invece, il debutto ufficiale dell’eurovaluta che conferirà ulteriore forza al debito sovrano bulgaro. La circostanza la si comprende meglio mettendo a confronto il Bulgaria Fx 4.25% Sep44 con il Romania Fx 6% Sep44 Eur. Stesse durate residue, parte dei confini geografici condivisi, ma cedole e yield differenti: 6,31% di effettivo a scadenza per il Romania Fx 6% e quotazioni a 96,6.

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