Ccnl Scuola 2022-2024, testo completo e tabelle con i nuovi importi

Simone Micocci

6 Novembre 2025 - 11:52

Rinnovato il Ccnl Scuola, vantaggi economici e novità per insegnanti e personale Ata. Ecco cosa cambia e il testo completo dell’accordo.

Ccnl Scuola 2022-2024, testo completo e tabelle con i nuovi importi

È finalmente arrivata la firma sul nuovo contratto scuola 2022-2024, che garantisce aumenti di stipendio e arretrati a docenti, personale Ata e insegnanti di sostegno.

Un rinnovo atteso da tempo - oltre un anno di ritardo - che chiude la stagione contrattuale del triennio 2022-2024 e completa il quadro dei comparti della Pubblica amministrazione, dopo la recente firma del contratto degli enti locali. L’accordo, firmato all’Aran il 5 novembre 2025, rappresenta però anche l’avvio di una nuova fase: nei prossimi mesi partirà infatti la contrattazione per il triennio 2025-2027, già inserita nell’agenda delle parti sociali.

Dal punto di vista economico, il nuovo contratto riconosce incrementi retributivi medi tra 110 e 195 euro lordi al mese, oltre al pagamento in un’unica soluzione degli arretrati per il periodo 2022-2024. Un passo avanti che avvicina le retribuzioni italiane alla media europea, anche se non tutti i sindacati condividono lo stesso entusiasmo: la Cgil ha scelto di non firmare l’intesa, giudicandola insufficiente rispetto alle aspettative della categoria.

Di diverso avviso gli altri sindacati, soddisfatti per il risultato raggiunto e consapevoli che non si potesse rimandare ulterioremente visto che comunque sarebbe stato molto complicato ottenere condizioni migliori rispetto a quelle proposte. Bisognava fare in modo che insegnanti e operatori Ata, compresi i collaboratori scolastici e gli amministrativi, ottenessero l’importo il prima possibile, così da poter recuperare una parte del potere d’acquisto andato perso nei giorni scorsi.

Ecco quindi tutti i dettagli del nuovo Ccnl Scuola 2022-2024, con testo completo e tabelle retributive ufficiali, per capire quanto aumenta lo stipendio e quando arriveranno gli arretrati.

Ccnl Scuola, il testo del nuovo accordo
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Aumenti di stipendio e arretrati, quanto spetta davvero? Le tabelle

Il rinnovo del Ccnl Scuola 2022-2024 porta con sé un aumento medio di circa 130 euro lordi al mese, anche se l’importo varia sensibilmente in base al ruolo ricoperto e all’anzianità di servizio. Gli incrementi decorrono retroattivamente dal 1° gennaio 2022 e saranno accompagnati dal pagamento in un’unica soluzione degli arretrati maturati negli anni scorsi.

Per quanto riguarda lo stipendio degli insegnanti, gli aumenti mensili oscillano tra i 110 e i 195 euro. In particolare, gli insegnanti di infanzia e primaria si attestano su un incremento medio di circa 130 euro, mentre per i docenti di scuola secondaria di primo e secondo grado si sale rispettivamente a 150 e 160 euro lordi. Anche gli insegnanti tecnico-pratici (ITP) beneficiano di un aumento intorno ai 135 euro.

Il personale Ata, che comprende collaboratori scolastici, assistenti e funzionari amministrativi, riceverà un incremento compreso tra 90 e 180 euro lordi mensili a seconda del profilo e degli anni di servizio.

A tali importi si aggiunge un rafforzamento delle indennità accessorie: dal 1° gennaio 2025 aumenta infatti la retribuzione professionale docente (Rpd) e il compenso individuale accessorio (Cia), per un valore medio compreso tra 10 e 16 euro al mese.

Oltre ai nuovi stipendi, il contratto prevede anche il pagamento degli arretrati relativi al triennio 2022-2024. Le cifre sono piuttosto consistenti, tanto che i sindacati la paragonano a un’altra tredicesima: per i docenti di infanzia e primaria si aggirano intorno ai 1.400 euro, per i docenti di scuola media e superiore superano i 1.600 euro, arrivando in alcuni casi fino a 2.100 euro per i livelli più alti. Per il personale Ata l’importo varia invece da circa 1.000 a 1.800 euro. Tutti riceveranno inoltre una quota una tantum di 111,70 euro.

Con questo rinnovo lo stipendio medio lorda di un insegnante di scuola secondaria supera i 2.000 euro al mese, mentre quella dei docenti di infanzia e primaria si attesta intorno ai 1.800 euro. Pur restando sotto la media europea, l’accordo rappresenta comunque un passo avanti nel recupero del potere d’acquisto eroso negli ultimi anni, come dimostrano le tabelle seguenti.

Profilo professionale Anzianità di servizio Incremento mensile lordo (2024) Ulteriore incremento RPD/CIA (dal 2025) Aumento complessivo mensile Arretrati stimati (2022-2024) Totale una tantum inclusa (111,70 €)
Docenti infanzia e primaria 0-8 anni 110,12 € +10,30 € 120,42 € 1.290 € 1.400 €
9-14 anni 121,77 € +10,30 € 132,07 € 1.410 € 1.520 €
15-20 anni 131,99 € +12,60 € 144,59 € 1.550 € 1.660 €
21-27 anni 141,98 € +12,60 € 154,58 € 1.650 € 1.760 €
28-34 anni 151,89 € +16,00 € 167,89 € 1.810 € 1.920 €
Oltre 35 anni 159,38 € +16,00 € 175,38 € 1.890 € 2.000 €
Docenti tecnico-pratici (ITP) 0-8 anni 110,12 € +10,30 € 120,42 € 1.290 € 1.400 €
9-14 anni 121,77 € +10,30 € 132,07 € 1.410 € 1.520 €
15-20 anni 132,05 € +12,60 € 144,65 € 1.550 € 1.660 €
21-27 anni 147,02 € +12,60 € 159,62 € 1.700 € 1.810 €
28-34 anni 156,73 € +16,00 € 172,73 € 1.860 € 1.970 €
Oltre 35 anni 164,37 € +16,00 € 180,37 € 1.940 € 2.050 €
Docenti scuola secondaria I grado 0-8 anni 119,20 € +10,30 € 129,50 € 1.380 € 1.490 €
9-14 anni 132,77 € +10,30 € 143,07 € 1.520 € 1.630 €
15-20 anni 144,62 € +12,60 € 157,22 € 1.680 € 1.790 €
21-27 anni 156,31 € +12,60 € 168,91 € 1.790 € 1.900 €
28-34 anni 167,95 € +16,00 € 183,95 € 1.970 € 2.080 €
Oltre 35 anni 176,61 € +16,00 € 192,61 € 2.060 € 2.170 €
Docenti scuola secondaria II grado 0-8 anni 119,20 € +10,30 € 129,50 € 1.380 € 1.490 €
9-14 anni 136,18 € +10,30 € 146,48 € 1.550 € 1.660 €
15-20 anni 149,02 € +12,60 € 161,62 € 1.720 € 1.830 €
21-27 anni 165,64 € +12,60 € 178,24 € 1.890 € 2.000 €
28-34 anni 176,61 € +16,00 € 192,61 € 2.060 € 2.170 €
Oltre 35 anni 185,31 € +16,00 € 201,31 € 2.150 € 2.260 €
Personale ATA (collaboratori, assistenti, funzionari) 0-8 anni 85–95 € +9 € 95–105 € 1.030 € 1.300 €
9-14 anni 100–115 € +9 € 110–125 € 1.180 € 1.450 €
15-20 anni 125–140 € +11 € 136–151 € 1.460 € 1.730 €
21-27 anni 152–166 € +11 € 163–177 € 1.740 € 2.010 €
28-34 anni 180–194 € +11 € 191–205 € 2.020 € 2.290 €
Le tabelle stipendiali
Clicca qui per scaricare i nuovi importi economici che seguono all’accordo sottoscritto per il Ccnl Scuola 2022-2024.

Quando arrivano gli aumenti e gli arretrati?

Gli importi saranno accreditati nelle prossime buste paga, con le amministrazioni che dovranno applicare gli effetti economici entro 30 giorni dalla firma definitiva del contratto. È quindi verosimile che tra dicembre 2025 e gennaio 2026 docenti e personale Ata vedano arrivare sia gli arretrati che gli stipendi aggiornati con i nuovi valori tabellari.

Le novità per l’orario di lavoro

Il nuovo contratto scuola interviene anche sull’organizzazione dell’orario di lavoro, confermando i principi generali ma introducendo margini più ampi di flessibilità e una maggiore attenzione all’equilibrio tra vita privata e professionale.

Nel dettaglio, per i docenti, restano invariati i limiti orari previsti dalla normativa vigente: 25 ore settimanali nella scuola dell’infanzia, 22 ore più due di programmazione nella scuola primaria, e 18 ore nella secondaria di primo e secondo grado. Tuttavia, viene ribadito che il lavoro dell’insegnante non si esaurisce nell’attività d’aula, ma comprende anche preparazione, correzione, aggiornamento e partecipazione agli organi collegiali. L’obiettivo del contratto è valorizzare queste attività, spesso svolte fuori dall’orario formale, e promuovere una gestione più trasparente del carico di lavoro.

Per quanto riguarda il personale Ata, invece, la disciplina viene aggiornata alla luce delle nuove esigenze organizzative e digitali. L’orario ordinario resta di 36 ore settimanali, ma il contratto introduce la possibilità di adottare forme di flessibilità oraria in entrata e in uscita, definite a livello di istituto attraverso la contrattazione integrativa.

Smart working e diritto alla disconnessione

Nel nuovo contratto scuola fa la sua comparsa una regolamentazione più chiara del lavoro agile e da remoto, che finora era rimasto confinato alle linee guida emergenziali e alle circolari ministeriali.

Il Ccnl stabilisce che la possibilità di svolgere alcune mansioni in modalità agile potrà essere concessa solo quando compatibile con la natura delle attività e senza compromettere il regolare funzionamento dei servizi scolastici. I criteri e le modalità di accesso saranno definiti a livello di istituzione scolastica, attraverso la contrattazione integrativa con le rappresentanze sindacali.

In particolare, viene introdotto un principio di priorità per i lavoratori con motivi di salute, disabilità o comprovate esigenze familiari.

Il contratto riconosce inoltre il diritto alla disconnessione, volto a garantire tempi di riposo effettivi e a evitare l’eccesso di comunicazioni fuori dall’orario di servizio, soprattutto per il personale amministrativo. Si tratta di un passaggio importante verso una gestione più equilibrata del lavoro, in linea con le trasformazioni digitali che stanno interessando anche il settore dell’istruzione.

Buoni pasto e mensa

Viene poi introdotta una novità attesa da anni: l’estensione del diritto al buono pasto anche per il personale scolastico che svolge una prestazione giornaliera di almeno 6 ore continuative. Si tratta di una misura già presente in altri comparti della Pubblica amministrazione, ma finora mai applicata in modo uniforme nel settore dell’istruzione. Il contratto chiarisce che l’attribuzione del buono pasto potrà avvenire solo nei casi in cui l’organizzazione del lavoro renda impossibile usufruire della pausa pranzo all’interno dell’istituto. In questi casi, il dirigente scolastico - previo confronto con le rappresentanze sindacali - potrà riconoscere il beneficio in forma elettronica, secondo le disponibilità di bilancio dell’istituto.

Nel caso del personale Ata, in particolare per assistenti amministrativi e tecnici impegnati su turni prolungati, il buono pasto rappresenta un passo verso una maggiore equiparazione con gli altri comparti pubblici.

Per i docenti, invece, resta ferma la regola che lega il diritto alla pausa pranzo all’orario di servizio: chi svolge attività didattica su più turni o rientri pomeridiani potrà beneficiare del buono solo in presenza di specifica autorizzazione e compatibilità organizzativa.

Il valore del buono non è fissato a livello nazionale, ma rinviato alla contrattazione integrativa d’istituto e alle eventuali delibere degli enti locali in caso di scuole con mensa interna o servizio di refezione.

Obbligo formativo

La formazione permanente assume un ruolo centrale: viene confermata come diritto e dovere professionale per tutto il personale docente, educativo e Ata. Le attività di aggiornamento potranno svolgersi in orario di servizio e dovranno essere orientate all’innovazione didattica, alla sicurezza, alla digitalizzazione e all’inclusione scolastica.

Sul piano della valorizzazione professionale, il contratto rafforza gli strumenti di progressione economica e riconosce il lavoro aggiuntivo svolto dai docenti di sostegno e dal personale Ata. Per questi ultimi viene potenziato il sistema delle progressioni interne e si apre la strada alla revisione dei profili professionali, con la possibilità di incarichi specifici legati a progetti di innovazione e supporto organizzativo.

Mobilità, supplenze e carriere

Il nuovo contratto scuola non rivoluziona le regole sulla mobilità e sulle carriere, ma consolida e aggiorna alcune disposizioni per rendere più trasparenti le procedure di trasferimento e di progressione professionale.

Per quanto riguarda la mobilità del personale docente e Ata, restano confermati i criteri nazionali già in vigore, ma viene rafforzato il principio della contrattazione integrativa a livello ministeriale e territoriale. Ciò consentirà di gestire meglio le assegnazioni provvisorie e i passaggi di ruolo, tenendo conto di esigenze familiari, salute e continuità didattica.

Sul fronte delle supplenze, il contratto ribadisce che anche il personale assunto a tempo determinato gode dei medesimi diritti sindacali e di sicurezza sul lavoro del personale di ruolo. Inoltre, in caso di contratti annuali o fino al termine delle attività didattiche, è prevista la possibilità di partecipare alle attività collegiali e di formazione, con compensi proporzionati alla durata del servizio.

Per le carriere, il nuovo Ccnl Scuola si limita a confermare il sistema di progressione economica per anzianità, rinviando la revisione degli scatti e dei livelli professionali alla prossima stagione contrattuale 2025-2027. Tuttavia, per il personale Ata viene rafforzato il meccanismo delle progressioni interne, che potranno essere finanziate anche attraverso il fondo d’istituto.

Particolare attenzione è riservata al personale con disabilità e ai docenti di sostegno, per i quali si ribadisce la piena equiparazione economica e professionale con i colleghi curricolari, nonché il diritto a misure di tutela specifiche in sede di mobilità.

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