CBDC: a che punto è lo sviluppo delle valute digitali

Niccolò Ellena

26/06/2023

26/06/2023 - 15:45

condividi

A che punto è l’evoluzione delle CBDC, ossia delle valute digitali, nel mondo? Ecco quali sono i Paesi che stanno lavorando alla loro implementazione.

CBDC: a che punto è lo sviluppo delle valute digitali

La popolarità delle valute digitali delle banche centrali (CBDC - Central Bank Digital Currency) è in crescita, lo dicono i numeri: negli ultimi anni i Paesi che hanno iniziato a sperimentarle e adottarle sono aumentati in maniera significativa.

Dato che l’imminente presentazione della nuova PSD3 (Direttiva sui servizi di pagamento) potrebbe avere delle ripercussioni su questi asset digitali, è opportuno fare il punto della situazione sulla loro diffusione, così da capire quali Paesi stanno già lavorando a questa importante innovazione e quali ancora no.

Per sapere di più sulle CBDC, a questo link potete leggere l’apposita guida realizzata da Money.it

Prima di introdurre la lista che rivela lo stato dell’arte sui Paesi che hanno adottato o sperimentato le CBDC è necessario fare una precisazione, ossia quella che riguarda le valute digitali al dettaglio e quelle all’ingrosso.

CBDC al dettaglio e all’ingrosso: che differenza c’è

Le valute virtuali delle banche centrali (CBDC) possono essere di due tipi principali: al dettaglio oppure all’ingrosso. Questa differenza è fondamentale perché sancisce chi sono gli attori che si scambiano queste valute.

In particolare, le CBDC al dettaglio sono quelle che sono progettate per essere scambiate tra privati e aziende, mentre quelle all’ingrosso sono destinate agli istituti finanziari.

CBDC al dettaglio: i progetti pilota

In entrambi i casi sono stati avviati dei progetti pilota, ossia dei progetti di natura sperimentale intrapresi da certi attori allo scopo di verificare la fattibilità di una azione e la sua utilità.

Alcuni tra i più rilevanti nel campo delle CBDC al dettaglio sono quello della Cina con il e-CNY, ossia dello yuan cinese digitale, e quelli di Svezia, Corea del Sud e Kazakistan.

Il progetto della Cina ricopre una posizione particolarmente rilevante poiché si tratta di quello che è stato maggiormente testato e utilizzato. Con esso sono già state fatte 100 miliardi di transazioni, per un valore complessivo di 14 miliardi di dollari.

Il progetto è stato avviato nel 2019, tuttavia questa valuta è stata utilizzata per la prima volta nel corso delle Olimpiadi invernali di Pechino nel 2022. Attualmente il programma pilota cinese coinvolge 26 grandi città e 5,6 milioni di commercianti.

Il sistema di pagamento, chiamato DC/EP (Digital Currency/Electronic Payments), è emesso dalla Banca popolare cinese ed è a disposizione dei clienti tramite conti di banche commerciali e gestito con un libro mastro convenzionale.

Anche gli altri Stati citati precedentemente hanno avviato dei progetti pilota, tuttavia, nonostante il loro successo, i test sono stati generalmente eseguiti su piccola scala e senza il coinvolgimento delle banche commerciali, che sono fondamentali nel lancio delle CBDC.

L’unica a fare eccezione in tal senso è stata la Svezia, che ha coinvolto alcune banche successivamente ai test. Il percorso degli altri Paesi verso l’implementazione è attualmente poco chiaro.

CBDC all’ingrosso: i progetti pilota

Per quanto concerne i progetti di CBDC all’ingrosso, uno di quelli che finora ha avuto più successo è chiamato mBridge e coinvolge Hong Kong, Emirati Arabi Uniti, Thailandia e alcune banche centrali cinesi.

mBridge, che permette di completare trasferimenti internazionali e operazioni di cambio in pochi secondi, rappresenta un grande passo avanti nello sviluppo di questo segmento.

Recentemente, inoltre, mBridge ha avviato un test per le transazioni di valore reale coinvolgendo 20 banche commerciali afferenti a quattro giurisdizioni diverse. La piattaforma ha facilitato transazioni per un valore superiore a 22 milioni di dollari

Altri Paesi che stanno attualmente testando le CBDC sono Singapore, l’Arabia Saudita, la Francia, il Giappone, la Spagna, il Sud Africa e il Brasile.

CBDC: quali Stati hanno già sperimentato le valute digitali

Per conoscere lo stato dell’arte dei progetti più rilevanti nell’ambito delle CBDC menzionati in precedenza, nonché la lista dei Paesi che le stanno sperimentando o che le hanno adottate (qui sotto), è stato fondamentale il supporto di Chainalysis, società americana di analisi blockchain con sede a New York City e del suo Area VP - SEMEA Nicola Buonanno.

L’azienda, che si occupa tra le altre cose di monitorare lo scenario relativo alle CBDC, ha messo a disposizione uno studio dal titolo «Lo stato attuale delle valute digitali emesse dalle banche centrali (CBDC) nel 2023», che contiene un elenco esaustivo dei Paesi in cui le valute digitali sono state adottate o testate.
Ecco quali sono:

  • Bahamas (Banca centrale delle Bahamas): Sand Dollar, lanciato nell’ottobre 2020; 
  • Cambogia (Banca nazionale della Cambogia): Bakong, vendita al dettaglio, lanciato nell’ottobre 2020;
  • Antigua e Barbuda (Banca centrale dei Caraibi orientali): DCash, lanciato a marzo 2021;
  • Grenada (Banca centrale dei Caraibi orientali): DCash, lanciato a marzo 2021;
  • Saint Kitts e Nevis (Banca centrale dei Caraibi orientali): DCash, lanciato a marzo 2021;
  • Santa Lucia (Banca centrale dei Caraibi orientali): DCash, lanciato a marzo 2021;
  • Saint Vincent e Grenadine (Banca centrale dei Caraibi orientali): DCash, lanciato nell’agosto 2021;
  • Nigeria (Banca centrale della Nigeria): e-Naira, lanciato nell’ottobre 2021; 
  • Dominica (Banca centrale dei Caraibi orientali): DCash, lanciato a dicembre 2021; 
  • Montserrat (Banca centrale dei Caraibi orientali): DCash, lanciato a dicembre 2021; 
  • Anguilla (Banca centrale dei Caraibi orientali): DCash, lanciato nel giugno 2022; 
  • Giamaica (Banca della Giamaica): Jam-Dex, lanciato a luglio 2022;
  • Ghana (Banca del Ghana): e-Cedi;
  • Svezia (Sveriges Riksbank): e-Krona;
  • Iran (Banca centrale della Repubblica islamica dell’Iran);
  • Kazakistan (Banca nazionale del Kazakistan): Digital Tenge;
  • Russia (Banca della Federazione Russa): Rublo digitale;
  • Corea del Sud (Banca di Corea);
  • Arabia Saudita (Banca centrale saudita);
  • Emirati Arabi Uniti (Banca Centrale degli Emirati Arabi Uniti);
  • Singapore (Autorità monetaria di Singapore);
  • Sudafrica (Banca di riserva sudafricana);
  • India (Reserve Bank of India): rupia digitale;
  • Cina (Banca popolare cinese): e-CNY;
  • Giappone (Banca del Giappone): yen digitale;
  • Hong Kong (Autorità monetaria di Hong Kong): e-HKD;
  • Thailandia (Banca di Thailandia);
  • Australia (Banca di riserva dell’Australia);
  • Francia (Banca di Francia);
  • Brasile (Banco Central do Brasil): Digital Real;
  • Uruguay (Banca Centrale dell’Uruguay): e-Peso;
  • Filippine (Bangko Sentral ng Pilipinas);
  • Turchia (Banca centrale della Repubblica di Turchia);
  • Norvegia (Norges Bank);
  • Venezuela (Banco Central de Venezuela): Bolivar digitale;
  • Bahrain (Banca centrale del Bahrain);
  • Bhutan (Autorità monetaria reale del Bhutan).

Dollaro ed Euro digitale: la discussione prosegue

Negli Stati Uniti la discussione sul dollaro digitale è in corso ormai da tempo. All’interno del Paese si alternano voci contrarie sulla questione: se da una parte Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha affermato «quello che stiamo facendo è sperimentare una sorta di progetto iniziale, cercando di capire come potrebbe funzionare, quale tecnologia sia la più adatta e quella più efficiente», d’altra parte il governatore della Florida Ron DeSantis ha annunciato una legislazione contro una CBDC, sostenendo che un progetto del genere promuoverebbe la sorveglianza e il controllo del governo.

La Fed, inoltre, ha annunciato che a luglio 2023 arriverà un nuovo servizio chiamato FedNow, il cui obiettivo è quello di fornire alle istituzioni finanziarie americane servizi di pagamento istantaneo per aumentare l’efficienza e la sicurezza delle transazioni nazionali.

Questo servizio costituirà una rete elettronica accessibile, ma non comporterà la creazione o l’implementazione di un dollaro digitale. Alcune persone hanno ipotizzato che FedNow sia il sostituto del governo per una CBDC, mentre altri ritengono che FedNow potrebbe eventualmente facilitare l’integrazione di una CBDC. 

Nel frattempo, negli Stati Uniti, grandi istituzioni e aziende come il Massachusetts Institute of Technology (MIT), la Digital Dollar Foundation e Accenture stanno lavorando a progetti che studiano l’implementazione delle CBDC.

Per quanto riguarda invece l’Euro digitale, la Banca centrale europea di recente ha rilasciato un aggiornamento sulla questione nel quale ha sottolineato l’importanza di mantenere la fiducia e la stabilità finanziaria degli utenti e di integrare il contante piuttosto che sostituirlo.

Il 28 giugno 2023 la Commissione europea presenterà la nuova PSD3, la quale potrebbe mischiare nuovamente le carte in tavola per quanto riguarda le CBDC e l’Euro digitale, sarà quindi fondamentale prestare attenzione a possibili cambiamenti di scenario.

Argomenti

Iscriviti a Money.it