Busta paga più alta, fondo sovrano italiano e stop ai bonus: il piano di Meloni per rilanciare l’economia

Stefano Rizzuti

22 Aprile 2023 - 09:43

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La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, presenta la sua ricetta per rilanciare l’economia italiana, partendo dagli aumenti di stipendio, dal fondo sovrano e dallo stop alla politica dei bonus.

Busta paga più alta, fondo sovrano italiano e stop ai bonus: il piano di Meloni per rilanciare l’economia

Il primo provvedimento riguarderà gli stipendi e arriverà con il decreto sul taglio del cuneo fiscale atteso il primo maggio. Poi i dossier economici da affrontare per il governo saranno tanti: dal Pnrr al fondo sovrano nazionale per aiutare le imprese. A fare il punto sulla situazione economica a qualche settimana di distanza dall’approvazione del Def, è la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un’intervista a Milano Finanza.

Per Meloni il governo ha presentato un Defserio”, con previsioni della crescita del Pil al rialzo ma prudenti: “L’economia va meglio grazie agli interventi messi in campo sin dal suo insediamento dal governo, in primis la legge di Bilancio, al calo del prezzo delle materie prime, al rallentamento dell’inflazione e alla ripresa dei consumi, dovuta anche al clima di fiducia che si registra in Italia da quando è in carica l’attuale esecutivo”.

Per la presidente del Consiglio la crescita può proseguire da qui a fine anno, con risultati migliori del previsto. Quali sono i punti principali su cui si baserà l’azione del governo, dal punto di vista economico, nei prossimi mesi? Ecco cosa ha detto Meloni su tutti i temi principali.

Stipendi più alti, confermato taglio del cuneo

Nell’intervista Meloni ribadisce che quest’anno ci sarà un nuovo taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi: “Oltre tre miliardi che vanno ad aggiungersi al taglio di tre punti percentuali già realizzato con la legge di Bilancio. Tuteliamo il potere d’acquisto delle famiglie e favoriamo la crescita salariale”. La busta paga, quindi, sarà più alta per milioni di lavoratori.

Il decreto che conterrà il taglio del cuneo fiscale è atteso in Consiglio dei ministri il primo maggio, giornata simbolica trattandosi della festa dei lavoratori. Un Cdm convocato in questa giornata particolare con una motivazione specifica: “Crediamo che i primi a dover dare l’esempio debbano essere quelli come noi che, in fondo, sono dei privilegiati, dunque ho deciso di tenere un Cdm in questa giornata dove tanti italiani saranno comunque sul posto di lavoro, tra le forze dell’ordine, tra chi si prende cura dei malati negli ospedali, nei trasporti, nei ristoranti, negli alberghi, nei luoghi della cultura, compresi i tecnici impegnati in Piazza San Giovanni nel Concertone del Primo Maggio”.

Superbonus, Meloni rivendica stop a cessione crediti

La presidente del Consiglio ribadisce che la correzione del Superbonus era un intervento necessario, poiché il 110% era un provvedimento “politicamente molto vantaggioso per pochi ma disastroso per i conti pubblici, che ha creato e rischiava di continuare a creare seri problemi alla finanza pubblica”. Per questo Meloni ritiene sia stato giusto abbassare il bonus al 90% ed eliminare il meccanismo della cessione del credito per i nuovi interventi: “È stata una decisione doverosa e responsabile”.

Il fondo sovrano per le imprese

Altro capitolo da affrontare al più presto è quello della competitività delle aziende italiane, tanto più urgente dopo il piano americano. Per Meloni su questo fronte l’unica soluzione da percorrere è quella di un fondo sovrano per sostenere le imprese. Considerando che dall’Ue le risposte non sono arrivate, il governo potrebbe optare per un fondo sovrano nazionale, “aperto al contributo di privati”.

Secondo la presidente del Consiglio sarebbe lo strumento adatto per rilanciare gli investimenti, “convogliando l’enorme risparmio italiano verso fini produttivi, per lo sviluppo industriale e tecnologico della nazione”.

La posizione del governo Meloni sul Pnrr

Il governo si sta confrontando con la Commissione europea sul Pnrr, con l’intento di “risolvere alcuni problemi strutturali del Piano”. Per Meloni però il Pnrr non è un problema, anzi resta una grande opportunità a cui si sta lavorando per poterlo rimodulare e risolvere eventuali criticità.

La riduzione del debito pubblico e lo stop ai bonus

Per il governo la riduzione del debito pubblico rimane una priorità e per rendere sostenibile il debito italiano l’unica possibilità è la crescita economica, spiega Meloni. Su questo punto sarà fondamentale la riforma del Patto di stabilità che, a giudizio della presidente del Consiglio, dovrà essere orientato alla crescita, non eliminando comunque l’attenzione sui conti pubblici.

Secondo Meloni “servono riforme per far ripartire l’economia e non elargizioni di denaro pubblico che fanno solo aumentare il deficit. Dobbiamo superare la politica dei bonus e della spesa improduttiva e concentrare le risorse su investimenti che, oltre a modernizzare e rendere competitiva l’Italia, possano incidere sulla crescita economica non solo nel breve periodo ma anche nel più lungo termine. Gli investimenti mirati, anche in deficit, sono l’unica strada per ripagare il debito”.

Le nomine del governo Meloni

Meloni parla anche delle nomine delle aziende partecipate dallo Stato, su cui si dice soddisfatta e parla di un “ottimo” lavoro di squadra del governo: “Abbiamo indicato i nuovi amministratori guardando alla competenza e non all’appartenenza”. La presidente del Consiglio sottolinea che “la missione del governo è quella di creare le condizioni migliori per favorirne la crescita, garantirne l’indipendenza, dare impulso agli investimenti in Italia e alla capacità di penetrazione nei mercati internazionali”.

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