“La mia pensione futura”: il servizio Inps che svela l’importo dell’assegno (e non solo)

Simone Micocci

17 Maggio 2019 - 09:17

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La mia pensione futura: il servizio Inps che calcola l’importo del futuro assegno previdenziale e ti svela la data in cui può accedere alla pensione. Basta il Pin Inps - o lo Spid - per accedervi.

“La mia pensione futura”: il servizio Inps che svela l’importo dell’assegno (e non solo)

L’Inps ha realizzato un servizio molto utile per chi vuole cominciare a pianificare il suo futuro una volta che cesserà di lavorare: si chiama “La mia pensione futura” e tra le tante funzioni permette di simulare l’importo della pensione futura.

D’altronde calcolare la pensione, anche quando se ne conoscono le regole, non è semplice; per questo motivo il servizio “La mia pensione futura” Inps è molto utile in tal senso visto che in pochi minuti, tenendo conto dell’età, della storia lavorativa e della retribuzione percepita dall’interessato (tutte informazioni di cui l’Istituto già dispone) vi dà una panoramica di quanto andrete a guadagnare al termine dell’attività lavorativa.

Attenzione; non si tratta di un importo ufficiale, ma solamente di una simulazione soggetta ad una leggera variazione.

Sapere quale sarà l’importo futuro della pensione, nonché conoscere tra quanti anni sarà possibile smettere di lavorare, è molto importante e per questo l’Inps mette a disposizione dei lavoratori uno strumento utile per farlo. Ma non è l’unica cosa che si può fare con il servizio “La mia pensione futura”: qui, infatti, il lavoratore può anche controllare la propria posizione contributiva verificando che i contributi gli risultano versati correttamente per i periodi in cui è stato impiegato; allo stesso tempo, qualora si rendesse conto di contribuzioni mancanti, il lavoratore può inviare una segnalazione all’Inps utilizzando lo stesso servizio.

Si tratta quindi di un servizio molto utile per ogni lavoratore, specialmente per coloro che sono a pochi anni dalla pensione; un servizio innovativo che riprende quanto fatto qualche anno fa dall’Inps con le buste arancioni inviate per posta a circa 7 milioni di lavoratori italiani con l’obiettivo di far conoscere loro l’importo stimato del futuro trattamento pensionistico e il montante contributivo maturato.

Dopo l’esperimento della busta arancione, quindi, l’Istituto ha deciso di realizzare un servizio telematico innovativo al quale tutti i lavoratori possono rivolgersi per fare una sorta di estratto conto previdenziale, così da conoscere la loro storia contributiva e l’importo della pensione futura.

Ma quali sono le informazioni reperibili grazie a “La mia pensione futura” dell’Inp e a chi si rivolge il servizio? Ecco una guida dedicata al servizio con il quale i contribuenti possono farsi un’idea in merito al trattamento previdenziale che percepiranno una volta raggiunti i requisiti per il pensionamento.

Come funziona “La mia pensione futura

Se volete sapere quanti anni vi mancano alla pensione e quale sarà l’importo dell’assegno previdenziale quando vi ritirerete dal lavoro potete fare accesso al servizio online “La mia pensione futura” così da rispondere a tutti i vostri dubbi.

L’accesso al servizio è molto semplice; basta andare nell’area dedicata sul sito dell’INPS (clicca qui) e accedere mettendo uno tra PIN INPS, identità digitale SPID o credenziali della Carta Nazionale dei Servizi.

Non tutti però vi possono accedere, poiché il servizio è limitato ai lavoratori:

  • con contribuzione versata al Fondo pensioni lavoratori dipendenti;
  • con contribuzione versata alla Gestione Separata;
  • iscritti alla Gestione Dirigenti di aziende industriali;
  • con contribuzione versata agli altri fondi e gestioni amministrate dall’INPS.

Ad oggi quindi il servizio non è esteso a chi è iscritto agli altri Fondi speciali di previdenza e alla Gestione dei dipendenti pubblici, ma dall’INPS fanno sapere che presto anche questi lavoratori potranno utilizzare “La mia pensione futura” per fare una stima dell’assegno previdenziale.

Chi invece - per ovvi motivi - non può accedere ai servizi offerti da “La mia pensione futura” sono coloro che già percepiscono una pensione di vecchiaia o di anzianità, così come quelli che hanno ricevuto una certificazione di salvaguardia.

La mia pensione futura”: le funzioni del servizio Inps

Come anticipato una delle funzioni più importanti del servizio Inps “La mia pensione futura è quella che permette di calcolare l’importo del futuro assegno previdenziale in pochi semplici passi; un servizio utile per scoprire se l’importo della pensione sarà sufficiente e adeguato, così da poter eventualmente correre ai ripari decidendo di aderire alle forme di pensione integrativa e aumentare la cifra dell’assegno previdenziale.

Per il calcolo della pensione l’Inps ha già a disposizione tutte le informazioni di cui ha bisogno, tuttavia il lavoratore può modificare alcuni parametri così da avere una stima più precisa. Nel dettaglio, questo può modificare la previsione del PIL futuro, o anche il proprio andamento retributivo annuale; può scegliere inoltre il fondo sul quale basare la simulazione.

Allo stesso tempo qui è possibile ottenere una stima del rapporto che c’è tra la prima rata di pensione e l’ultimo stipendio (il cosiddetto tasso di sostituzione), così da farsi un’idea di quanto si perde una volta che ci sarà il collocamento in quiescenza.

Non è però la sola informazione reperibile facendo l’accesso a questo servizio; questo, infatti, permette anche di conoscere la data in cui si matura il diritto alla pensione di vecchiaia o anticipata, o anche di controllare i contributi versati all’Inps e di comunicare all’Istituto eventuali periodi di contribuzione mancanti.

Inoltre, grazie a questo servizio è possibile effettuare delle simulazioni della futura pensione, ad esempio stimando l’effetto economico di un posticipo variando la data di pensionamento oppure combinando le variabili della retribuzione e della data di pensionamento.

Insomma, uno strumento molto utile per tutti i lavoratori, ai quali però consigliamo la massima attenzione quando consultano i dati riportati dalla busta arancione INPS.

Come “prevedere” la pensione in modo corretto

Per poter avere una previsione della pensione futura il più possibile attinente alla realtà, occorre tener conto di alcuni fattori nel momento in cui si legge quanto riportato nella busta arancione, sia cartacea che nella modalità online.

Innanzitutto la previsione sulla pensione fatta dall’Istituto di previdenza nazionale si basa su un Pil pari all’1,5% annuo; tuttavia negli ultimi cinque anni la realtà è stata meno positiva. La stessa considerazione va fatta per il tasso di inflazione che viene considerato standard al 2%, pur non coincidendo con la realtà.

Altro dato da non sottovalutare nella lettura di quanto previsto dall’Inps è quello relativo alla carriera. L’istituto di previdenza, infatti, nei calcoli effettuati, ipotizza che il lavoratore non abbia buchi contributivi o periodi di disoccupazione. Anche per quanto riguarda la retribuzione le aspettative sembrano un po’ troppo alte, in quanto viene stimata una crescita della stessa intorno all’1% annuo.

Nella lettura di quanto riportato nella busta arancione dell’Inps, inoltre, bisogna considerare che le proiezioni vengono effettuate al lordo delle tasse.

Da ultimo, per poter effettuare una lettura corretta occorre tener presente che per far quadrare i conti l’Istituto potrebbe tagliare gli importi delle pensioni erogate o cambiare in senso restrittivo i requisiti di accesso alla pensione, come d’altronde succederà nel 2019 quando l’età pensionabile aumenterà a 67 anni.

I limiti

Come precisato dall’INPS c’è un altro importante limite da tenere in considerazione quando si effettua una simulazione della propria pensione. Come dichiarato dall’Istituto, infatti, il servizio prende come riferimento l’ultima gestione previdenziale nella quale il lavoratore sta versando i contributi mettendo insieme solamente quelli che si sommano automaticamente secondo quanto previsto dalla legge.

Quindi se un lavoratore dipendente è iscritto anche alla Gestione separata con un contratto di collaborazione non potrà prevedere con esattezza l’importo della pensione futura, dal momento che i contributi non si cumulano automaticamente.

Ecco perché se si ha uno storico contributivo particolarmente complesso è meglio rivolgersi di persona ad un incaricato prendendo appuntamento presso la sede di competenza territoriale dell’INPS, oppure telefonando al numero verde gratuito 803 164 attivo dal lunedì al venerdì dalle 08:00 alle 20:00 (o anche il sabato ma con orario ridotto dalle 08:00 alle 14:00).

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