Un’ottima ragione per lasciare l’UE? L’Italia - CNBC

C. G.

18 Luglio 2017 - 12:57

Un’ottima ragione per abbandonare l’UE? Non è la Brexit, ma l’Italia, secondo quanto pubblicato da una recente, negativa e realistica analisi della CNBC.

Un’ottima ragione per lasciare l’UE? L’Italia - CNBC

L’Italia è la ragione principale che dovrebbe spingere ad abbandonare l’UE.

È quanto affermato in un recente commentario della CNBC dal titolo “Se i Brexiters hanno bisogno di una valida ragione per lasciare l’UE, che diano uno sguardo all’Italia”. Eccoci di nuovo, la critica è servita.

Il commentario contiene un sonoro ed evidente consiglio nei confronti dei cittadini britannici in procinto di abbandonare l’UE dopo la Brexit. Ad essi si intima di non lamentarsi circa l’illegittimità di Bruxelles e si fa notare come, con o senza il Regno Unito, il progetto europeo rischia di naufragare proprio a causa di economie come quella italiana.

I sostenitori del “Leave” non credono più ai loro stessi proclami, quelli del “Remain” sono ormai scomparsi. Il vero motivo che potrebbe spingere a lasciare l’UE e che potrebbe far definitivamente crollare il progetto europeo è l’Italia.

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Italia Paese malato - CNBC

Quello del citato quotidiano è un vero e proprio colpo sferrato all’economia del Belpaese. Al suo interno l’Italia viene descritta come un Paese totalmente malato con 2 mila miliardi di euro di debito pubblico che rischiano di far saltare l’intero progetto europeo.

Il rapporto debito/Pil è ormai al 133% e, secondo quanto riportato dall’Istituto per la Finanza Internazionale, l’Italia è ancora vulnerabile e sarà in grado di riversare questa sua debolezza sui mercati. Le probabilità di una spirale negativa rimangono una minaccia.

“L’Italia rifiuta fermamente di modernizzarsi”, cita il commentario con riferimento al fallimento del referendum costituzionale di dicembre scorso, visto come una riforma necessaria a “sbloccare l’ascesa del Paese nel 21° secolo”.

Nel mirino dell’analisi anche le banche, soffocate da miliardi di crediti deteriorati e continuamente messe in salvo dalle autorità pur contro la normativa internazionale sugli aiuti di Stato: il riferimento è al caso delle banche venete che ha suscitato clamore in tutto il mondo rendendo l’Italia uno zimbello.

“Perché non sono state lasciate al loro destino senza l’intervento dello Stato?”,

si chiede il quotidiano. Non sarà che i regolatori temono un crollo a catena dell’intero sistema?

Il messaggio è chiaro: il Belpaese continua ad apparire come una delle più grandi minacce alla tenuta del blocco europeo. È l’Italia, non la Brexit, il vero motivo per cui temere e abbandonare l’UE.

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