Home > Altro > Archivio > Paradosso Italia: sempre più povera, ma in ripresa (secondo i dati)
Paradosso Italia: sempre più povera, ma in ripresa (secondo i dati)
venerdì 14 luglio 2017, di
La povertà in Italia non accenna a scemare, secondo quanto riportato dall’ultimo report Istat.
Se da un lato la sostanziale stabilità dei dati non ha scalfito il sentiment (già negativo) del Belpaese, dall’altro ha spostato l’attenzione internazionale sull’economia italiana e sulle condizioni di povertà in cui vivono circa 5 milioni di persone.
E la piena ripresa di cui parlano i tanto pubblicizzati dati ufficiali? Si può davvero parlare di ripresa economica se il numero di italiani che vivono al di sotto della soglia di povertà assoluta è triplicato nel corso dell’ultimo decennio?
Ancora una volta le contraddizioni interne dell’Italia hanno portato gli osservatori internazionali a varcare i confini del Belpaese. Qual è la percezione del mondo nei confronti dell’Italia e del suo ormai evidente stato di povertà?
Povertà Italia: i dati Istat
Nel suo recente report, l’Istat ha compiuto un’importante distinzione che tuttavia ha fatto osservare il medesimo risultato dal punto di vista dei dati economici reali.
L’istituto ha distinto tra povertà assoluta, cioè quella che fa riferimento alla sopravvivenza dell’individuo e al condurre uno stile di vita minimamente accettabile, e povertà relativa, che invece comprende bisogni che vanno al di là della semplice sopravvivenza che, dipendendo dall’ambiente circostante, possono mutare nel tempo.
Nel 2016 il numero di italiani in condizioni di povertà assoluta è salito al numero record di 4 milioni e 742 mila, mentre il numero di famiglie è passato a quota 1 milione e 619 mila.
Stiamo parlando di cifre che se confrontate con il 2015 mostrano un lieve aumento, ma che se paragonate all’anno 2006 mostrano dati triplicati. 11 anni fa il numero di italiani in condizioni di povertà assoluta ammontava a 1,66 milioni, oggi siamo arrivati quasi a 5 milioni.
Gli italiani più colpiti? I giovani
Sempre in termini assoluti e con riferimento all’anno 2016, l’incidenza di povertà è stata del 6,3% per le famiglie ed è salita invece dal 7,6% al 7,9% per gli individui. Tra questi, i più colpiti sono stati ancora una volta i giovani che hanno vantato un’incidenza a doppia cifra.
Il tasso di incidenza tra le varie fasce d’età è stato così percepito:
- Fino a 17 anni: 12,5%
- 18-34 anni: 10%
- 35-64 anni: 7,3%
- +65 anni: 3,8%
Ancora con riferimento ai più giovani, il report Istat ha fatto notare che l’incidenza della povertà assoluta dal 2005 al 2016 è salita:
- dal 3,9% al 12,5% per gli under 17
- dal 3,1% al 10% per i 18-34 anni.
Come ci vede il mondo?
Diverse testate giornalistiche internazionali sono sembrate stupide dai dati Istat sulla povertà in Italia. Tra quest sicuramente Bloomberg che ha fatto notare come, durante la recessione, più di un quarto della produzione italiana sia scomparsa, la disoccupazione sia aumentata (dal 5% del 2007 all’11,3% attuale) e le condizioni di vita siano peggiorate.
Quello dipinto dagli osservatori internazionali è un quadro drammatico ma perfettamente corrispondente alla realtà, una realtà che ha trovato sfogo anche nel tasso di fertilità: ancora Bloomberg ha fatto notare come a partire dal 2015 ogni donna italiana abbia avuto in media 1,35 bambini contro il dato UE a 1,58 bambini.
Oggi fare figli in Italia è diventato praticamente un lusso, fanno notare da più parti.
“Il report sulla povertà mostra come sia inutile domandarsi per quale motivo ci siano meno neonati in Italia”,
ha affermato Gigi De Palo, capo del Forum Nazionale delle Associazioni Familiari italiane il quale ha ribadito che fare un figlio oggi significa diventare poveri dato che l’incidenza del tasso di povertà è maggiore nelle famiglie più numerose.
Da questo punto di vista l’Italia appare un Paese sempre più povero e sempre più vecchio.
Reuters, dal canto suo, ha parlato di un’Italia uscita dalla recessione nel 2014 ma ha contemporaneamente ribadito che la lentissima crescita mostrata fino ad oggi ha fatto poco e niente per aiutare gli strati più poveri della società. Sempre da Reuters hanno fatto notare come i dati sulla povertà rilasciati dall’Istat potrebbero ripercuotersi negativamente sul PD.
Ancora una volta in Italia la contraddizione è servita. La crescita economica di cui parlano i dati ufficiali non sembra aver avuto gli effetti sperati sulla popolazione che, ad oggi, continua ad apparire sempre più povera.
Messaggi
15 luglio 2017, 03:08, di Lino
Sono tutti paradossi che ci perseguitano da 5 anni!!!!!!! ogni giorno ci raccontano frottole e continuamente frottole!!!!!!!! Equitalia doveva sparire, detto da Renzi, invece ha preso per il culo gli Italiani!!!!!!! Rafforzando A.D.E. che di casini ne ha combinate a migliaia, portando la gente a suicidarsi!!!!!!! grazie alla Presidentessa!!!!! che non ha pagato nulla!!!!!! anzi è stata pure riconfermata all’ ADER. Hanno fatto la legge "SALVA SUICIDI" per coprirsi il culo, adesso che legge faranno visto che sicuramente A.D.E.R. con poteri più forti può fare quello che vuole!!!!!! Io mi chiedo solo, ma tutti i partiti dell’ opposizione che cazzo di fine hanno fatto!!!!! perchè la nuova ADER l’ hanno votata anche loro per passare!!!!! così come tutte le leggi contro i cittadini consumatori che sono passate sia alla Camera che al Senato. Secondo voi questo è un paese Democratico!!!! dove pagano solo ed esclusivamente i cittadini e non i poteri forti!!!!!! Questa si chiama "DITTATURA PD"!!!!! dove ormai ti controllano pure i peli del culo, tra un po ci metteranno la tassa pure sull’ aria che respiriamo. L’ Italia ormai fa parte del "BIAFRA", peggio di così non si può fare. Fanno bene gli Italiani e specialmente i giovani ad andarsene dall’ Italia!!!!!!!! Si stava meglio quando si stava peggio!!!! Sto governo del cazzo ha difeso, stà difendendo e aiutando le tre banche fallite con soldi pubblici!!!! non difende chi ha perso tutto per colpa loro. Si devono solo vergognare!!!!!!!!