Borsa Italiana: Esautomotion debutta su Aim Italia

Francesca Caiazzo

6 Luglio 2018 - 12:53

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Al via le quotazioni della holding del gruppo Esa ammessa alle negoziazioni sul segmento dedicato alle piccole e medie imprese. L’Ipo rappresenta una tappa fondamentale nel percorso di crescita della società.

Borsa Italiana: Esautomotion debutta su Aim Italia

Occhi puntati sull’Aim oggi per il debutto di Esautomotion. Ammessa alle negoziazioni in Borsa sul segmento dedicato alle piccole e medie imprese che vogliono puntare sulla crescita, nella fase di collocamento l’holding del gruppo Esa ha piazzato 3.568.000 azioni ordinarie, registrando una domanda quattro volte superiore all’offerta.

Per Esautomotion, l’Ipo sembrava uno step quasi naturale dopo la rosea performance registrata negli ultimi mesi, che ha visto l’azienda protagonista di una crescita straordinaria.

Il debutto sull’Aim

L’offerta messa sul mercato dalla società operante nel settore della componentistica meccatronica ad alta precisione per macchine industriali si è chiusa il 2 luglio scorso, mentre il 4 luglio Borsa Italiana ha ammesso le azioni di Esautomotion sull’Aim con debutto oggi, venerdì 6 luglio.

In apertura di sessione, il titolo, al primo giorno di quotazione, non è riuscito a far prezzo arrivando a registrare un aumento teorico di circa il 50%. C’è voluto poco meno di un’ora affinché le azioni della matricola riuscissero a raggiungere un prezzo d’apertura che si è attestato a 4,05 euro con poco più del 40% di rialzo.

Al momento della scrittura, le negoziazioni segnano +40,60% a 4,07 euro.
Quella di Esautomotion è la quindicesima ammissione dell’anno sul mercato Aim Italia e fa salire a 104 il numero di società attualmente quotate su questo segmento.

Il collocamento delle azioni

In particolare sono state collocate 3.568.000 azioni ordinarie, senza indicazione del valore nominale, la maggior parte delle quali derivanti da

“appositi aumenti di capitale a pagamento attraverso un collocamento presso investitori qualificati / istituzionali, italiani ed esteri, e un’offerta al pubblico indistinto in Italia”.

La restante parte delle azioni ordinarie, 465.000 corrispondenti a circa il 15% delle azioni oggetto dell’offerta globale, provengono invece dall’esercizio dell’opzione di overallotment concessa dall’azionista Franco Fontana.

Straordinario il risultato dell’operazione: con una domanda pari a quattro volte l’offerta che – fa notare orgogliosamente la società - rappresenta un record su Aim Italia.

Esautomotion ha fissato il prezzo di collocamento delle azioni ordinarie a 2,90 euro ciascuna, prezzo massimo del range, mentre la capitalizzazione prevista dalla società ammonta a circa 35 milioni di euro con un flottante del 31,1% del capitale sociale, assumendo l’integrale esercizio dell’opzione greenshoe concessa dall’azionista Franco Fontana.

In fase di collocamento, Esauotomotion ha raccolto 10,3 milioni di euro.

Ipo dopo crescita straordinaria

Come dicevamo, dopo la sorprendente crescita di Esautomotion, l’Ipo sembrava scontata. Lo stesso ad, Gianni Senzolo, ammette che la quotazione sull’Aim

“rappresenta una tappa fondamentale nella strategia di crescita del nostro Gruppo, ci impegneremo a continuare il nostro percorso di crescita ed espansione in nuove aree geografiche e di business, portando avanti il nostro progetto di «multinazionale tascabile». Il target è aumentare il nostro brand recognising e la nostra brand reputation, in Italia e all’estero, senza perdere la nostra flessibilità verso il cliente. Il successo dell’Ipo accresce la nostra passione per il nostro lavoro e ci dà forza per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati”.

D’altronde, i numeri della società parlano da soli. Il primo trimestre del 2018 ha fatto registrare numeri da capogiro con aumenti a doppia cifra rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: +30% sul fronte ricavi e +45% di utile netto, mentre l’Ebitda è balzato del 35%.

Una tendenza positiva iniziata già lo scorso anno: il fatturato del 2017 ha registrato un +23% rispetto a quello del 2016, con un Ebitda margin di circa il 30%.

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