Bonus busta paga dipendenti pubblici nel 2024, quanto spetta in attesa del rinnovo di contratto

Simone Micocci

20 Settembre 2023 - 14:02

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Dipendenti pubblici, se salta il rinnovo di contratto verrà confermato l’emolumento straordinario introdotto dalla Legge di Bilancio 2023. Ma servirà almeno raddoppiarlo per evitare la beffa.

Bonus busta paga dipendenti pubblici nel 2024, quanto spetta in attesa del rinnovo di contratto

Tra nodi da sciogliere in vista della prossima legge di Bilancio vi è anche la questione relativa al rinnovo di contratto dei dipendenti pubblici per il triennio 2022-2024.

L’avvio della fase di concertazione è in programma il prossimo anno, ma non sarà semplice trovare le risorse per raggiungere un accordo che soddisfi tutte le parti in causa. Come ricordato dal Ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, infatti, nelle ultime fasi di concertazione ci sono volute “almeno tre leggi di Bilancio” per stanziare le risorse necessarie, mentre oggi il tesoretto a disposizione è quasi inesistente: dovrà essere la manovra del 2024 a recuperare lo svantaggio accumulato, stanziando una cifra che secondo Zangrillo dovrebbe essere almeno pari a 8 miliardi di euro.

Rinnovo del contratto statali, a che punto siamo?

Per il momento non è chiaro quanto verrà stanziato nella manovra visto che il ministro dell’Economia e delle Finanze - con cui Zangrillo si è confrontato nel luglio scorso - non ha sciolto le riserve a riguardo.

Molto dipenderà dall’appuntamento della prossima settimana, quando in fase di approvazione della nota di aggiornamento al Def verrà fatta chiarezza sulle risorse a disposizione per la manovra. Laddove il risultato dovesse essere al ribasso sarà molto complicato trovare gli 8 miliardi di euro richiesti da Zangrillo per far sì che lo stipendio dei dipendenti pubblici possa essere adeguato al costo della vita.

Per il momento, quindi, “non ci sono ancora novità” - come tra l’altro confermato da Zangrillo a margine del convegno “Le buone leggi, semplificare per far ripartire l’Italia” organizzato dall’ex ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli - ma questo silenzio, a cui si aggiungono dichiarazioni pessimistiche del ministro Giorgetti in vista della prossima manovra (“L’aumento dei tassi ci porta via dai 14 ai 15 miliardi di euro”), non fanno ben sperare.

Ecco perché si sta iniziando a prendere in seria considerazione la possibilità neppure il prossimo anno potrà essere avviata la fase di concertazione con una soluzione alternativa come potrebbe essere la conferma del bonus statali introdotto nel 2023.

Bonus dipendenti pubblici confermato anche nel 2024?

Il piano B potrebbe prevedere la conferma del bonus statali che solo per quest’anno è stato riconosciuto alla generalità dei dipendenti pubblici (ma che solo da luglio è stato effettivamente applicato in busta paga con tanto di arretrati).

Un incremento tabellare dell’1,5% che secondo i piani del governo nel 2024 dovrebbe essere assorbito dal rinnovo di contratto. Senza risorse per la concertazione, però, servirà fare in modo che almeno questo emolumento venga confermato, continuando così a garantire ai dipendenti pubblici dai 20 ai 130 euro in più in busta paga, cifra che varia a seconda dello stipendio percepito.

A tal proposito, per tutte le cifre - come calcolate dalla Ragioneria di Stato - potete consultare il nostro articolo di approfondimento.

Perché la conferma dell’indennità una tantum sarebbe una beffa

Va detto che la conferma dell’indennità una tantum nella stessa misura riconosciuta quest’anno non comporterebbe alcuna differenza in busta paga poiché semplicemente continua a essere erogato lo stesso stipendio del 2023.

Un aumento che tra l’altro è già stato oggetto di critiche da parte dei dipendenti pubblici, specialmente perché l’importo è da considerare al lordo: al netto di imposte e contributi, specialmente per i redditi più bassi, si è rivelato incapace di riconoscere un aumento sufficiente a compensare la svalutazione dovuta all’inflazione che solo nel 2022 è stata pari all’8,1%.

Per questo motivo l’auspicio è che laddove non si possa procedere con il rinnovo di contratto perlomeno venga aumentata la misura dell’indennità straordinaria, ad esempio raddoppiando al 3% in modo che anche il prossimo anno possa esserci un aumento ulteriore, nella stessa misura riconosciuta quest’anno, aggiungendo quindi dai 20 ai 130 euro in più - sempre lordi - a seconda dello stipendio percepito.

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