Bonus bici, come fare domanda di rimborso entro il 9 dicembre 2020

Rosaria Imparato

9 Novembre 2020 - 12:13

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Bonus bici, la piattaforma è di nuovo online: si può fare domanda di rimborso dal 9 novembre al 9 dicembre 2020. Non sarà, quindi, un nuovo click day.

Bonus bici, si può fare domanda di rimborso fino al 9 dicembre 2020: questa volta non sarà un click day, come quello del 3 novembre in cui sono terminati i 215 milioni di euro stanziati.

Alla fine infatti, nonostante i rinvii e le maggiori risorse a disposizione (210 milioni di euro invece del 120 stanziati col decreto Rilancio, più 5 milioni di euro “a sorpresa”) non si è scongiurato il rischio click day (e nemmeno il crash del sito).

Per mantenere la propria promessa, il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha deciso di riaprire la piattaforma per un mese, così da consentire a chi ha effettuato un acquisto tra il 4 maggio e il 2 novembre di inoltrare istanza di rimborso.

Facciamo quindi il punto sulle tempistiche da rispettare, i documenti essenziali per richiedere il rimborso e in che modo si può utilizzare il bonus mobilità.

Bonus bici, come fare domanda di rimborso entro il 9 dicembre 2020

Il bonus bici non è riuscito a coprire tutte le richieste arrivate nel giorno del click day, il 3 novembre 2020, e moltissimi utenti sono rimasti a bocca asciutta. I numeri sono altissimi: 4.500 click al minuto, quasi 600.000 buoni erogati tra voucher e rimborsi.

I 215 milioni di platfond sono stati così ripartiti:

  • 99 milioni in rimborsi;
  • 116 milioni in voucher.

Si legge nel decreto attuativo del Ministero dell’Ambiente, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 5 settembre:

“I buoni mobilità sono emessi secondo l’ordine temporale di arrivo delle istanze fino ad esaurimento delle risorse disponibili per l’anno 2020.”

Decreto attuativo bonus mobilità - Gazzetta Ufficiale del 5 settembre 2020
Clicca qui per scaricare il file.

I primi che faranno richiesta, quindi, avranno il bonus. Il bonus bici copre il 60% della spesa sostenuta per comprare biciclette, anche con pedalata assistita, monopattini anche elettrici, segway e hoverboard, così come per i servizi di sharing mobility (escluse le autovetture), e arriva fino a un massimo di 500 euro.

Fino al 3 novembre i modi per ottenere il bonus erano due:

  • come rimborso per una spesa effettuata dal 4 maggio al giorno antecedente la pubblicazione del portale;
  • come buono spesa, da usare entro 30 giorni dalla generazione sul portale.

Per entrambe le modalità è necessario avere lo SPID.

Dopo il click day però sono finiti i fondi, e questa riapertura della piattaforma serve al Ministero dell’Ambiente per capire, in base a quante domande arriveranno, quanti altri fondi stanziare in Legge di Bilancio.

Si legge sulla piattaforma per richiedere il bonus mobilità che:

“la pre-registrazione non dà diritto ad alcun beneficio, serve al Ministero dell’ambiente al fine di quantificare le risorse per un puntuale rifinanziamento del Programma Sperimentale Buono Mobilità.”

Per eventuali problemi si può compilare e inviare il modulo di assistenza.

Bonus bici come rimborso: serve fattura o scontrino parlante

Chi ha già acquistato una bicicletta o un monopattino per ottenere il rimborso del 60% della spesa sostenuta deve registarsi sull’applicazione web (accessibile sia come app che dal sito del Ministero dei Beni Culturali) inserendo nome, cognome e codice fiscale, per poi verificare la propria identità tramite SPID.

L’istanza di rimborso deve essere presentata entro e non oltre sessanta giorni dalla operatività dell’applicazione web. Alla domanda per il rimborso va allegata copia della fattura o dello scontrino parlante.

Il rimborso verrà accreditato direttamente sul conto corrente intestato al richiedente.

Al momento della domanda è quindi bene avere a disposizione:

  • l’identità SPID;
  • il documento di acquisto intestato a proprio nome (fattura o scontrino parlante) scannerizzato e trasformato in formato pdf;
  • le proprie coordinate bancarie per ricevere il rimborso.

Bonus mobilità: quando arriva il rimborso?

Il rimborso arriverà direttamente sul conto corrente inserito dall’utente durante la fase di invio della domanda.

Sulle tempistiche di erogazione del rimborso non sono state date comunicazioni o parametri ufficiali, ma il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha dichiarato in un’intervista a Open che i rimborsi arriveranno sul conto corrente dei richiedenti entro 10 giorni dall’invio della domanda.

Chi farà domanda dal 9 novembre al 9 dicembre invece riceverà il rimborso con tempi più lunghi: visto che le risorse verranno stanziate in Legge di Bilancio, l’accredito sul conto corrente arriverà nei primi mesi del 2021.

Bonus bici come buono spesa: entro quando usarlo

Per ottenere e usare il bonus bici come buono spesa bisognerà registrarsi sull’applicazione web a partire dal 60° giorno dalla pubblicazione in GU del decreto attuativo: il lasso temporale da prendere in considerazione quindi va dal 4 novembre al 31 dicembre 2020 (data ultima anche per l’acquisto dei beni collegati al bonus mobilità).

I richiedenti dovranno inserire nome, cognome e codice fiscale, e accertare la propria identità tramite SPID.

In seguito al completamento della registrazione, durante la quale si conferma di essere in possesso i requisiti, il Ministero dell’Ambiente attribuisce il bonus. Il bonus si potrà usare solo presso i fornitori di beni e servizi che fanno parte dell’elenco degli accreditati.

I buoni mobilità devono essere utilizzati entro trenta giorni dalla relativa generazione, pena l’annullamento. In caso di annullamento del buono mobilità, il beneficiario può richiedere sull’applicazione web l’emissione di un buono sostitutivo.

Viene quindi data precedenza a chi ha già effettuato un acquisto dal 4 maggio, visto che i fondi messi a disposizione non basteranno per coprire tutte le domande. Vedremo se in un secondo momento verranno stanziati ulteriori fondi per il bonus mobilità.

Chi può richiedere il bonus bici?

Il bonus consiste in un incentivo di massimo 500 euro, ma solo i residenti maggiorenni dei Comuni con almeno 50.000 abitanti potranno richiedere l’agevolazione. Rientrano tra i beneficiari anche i residenti maggiorenni di:

  • capoluoghi di Regione;
  • Città metropolitane;
  • capoluoghi di Provincia.

È necessario fare una precisazione: possono usufruire del buono mobilità nel 2020 i maggiorenni che hanno la residenza, non il domicilio, nei capoluoghi di Regione e Provincia anche sotto i 50.000 abitanti, nei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti e nei comuni delle Città metropolitane (anche al di sotto dei 50.000 abitanti).

Le Città metropolitane sono 14: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma Capitale, Torino, Venezia. L’elenco dei Comuni appartenenti alle suddette Città metropolitane è consultabile sui relativi siti istituzionali.

Bonus mobilità, cosa cambia dal 2021?

Secondo il decreto Rilancio, il nuovo bonus bici “include” il bonus mobilità, detto anche rottamazione, introdotto dal decreto Clima, ma il cui decreto attuativo è rimasto in stand by a causa dell’emergenza sanitaria.

Il bonus mobilità prevede di dare un contributo economico a chi risiede in aree inquinate e decide di rottamare un mezzo considerato inquinante. Tale contributo va speso per un abbonamento al trasporto pubblico o per comprare bici, e-bike e monopattini elettrici.

Dal 2021 riprenderanno le modalità prestabilite del bonus mobilità, cioè il contributo verrà erogato previa rottamazione di un veicolo inquinante, mantenendo la novità del decreto Rilancio, cioè la possibilità di acquistare anche micromezzi come segway, hoverboard e monowheel.

Saranno previsti incentivi pari a 1.500 euro per ogni autoveicolo rottamato e a 500 euro per ogni motociclo rottamato.

Oltre ai beni e ai servizi previsti per il 2020, nel 2021 sarà possibile acquistare anche abbonamenti al trasporto pubblico locale e regionale.

I due bonus sono cumulabili, cioè: nel 2020 si può utilizzare il bonus bici senza rottamazione, e nel 2021 si può usare il buono mobilità (per il quale invece è obbligatorio rottamare un veicolo inquinante, come previsto dal decreto Clima).

Bonus bici, col decreto Rilancio nuove piste ciclabili in arrivo

Il problema però è che non bastano gli incentivi, ma bisogna anche intervenire sulle strade e sulla segnaletica orizzontale, in modo da creare piste ciclabili.

Secondo l’intervista rilasciata dalla ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola de Micheli al Corriere della Sera, il piano è il seguente:

“Modificheremo il codice della strada per consentire l’ apertura di piste ciclabili in via transitoria anche solo con segnaletica orizzontale e anticiperemo risorse.”

Dunque, non solo un bonus per acquistare biciclette -anche elettriche- e monopattini, ma anche interventi sul Codice della strada, così da creare piste ciclabili temporanee.

Il decreto Rilancio infatti va a modificare anche il Codice della strada, prevedendo la creazione di:

  • casa avanzata: una linea di arresto dedicata alle biciclette in posizione avanzata rispetto a quella segnata per tutti gli altri veicoli, così da garantire maggior sicurezza alla circolazione delle biciclette;
  • corsia ciclabile: la parte longitudinale della carreggiata, posta a destra, delimitata mediante una striscia bianca discontinua, valicabile e ad uso promiscuo, idonea a permettere la circolazione dei velocipedi nello stesso senso di marcia degli altri veicoli e contraddistinta dal simbolo del velocipede. La corsia ciclabile è parte della ordinaria corsia veicolare, con destinazione esclusiva alla circolazione dei velocipedi, eliminando ogni forma di promiscuità di circolazione con altre tipologie di veicoli, con indubbi vantaggi sulla sicurezza e snellimento della circolazione.

La casa avanzata, previa valutazione delle condizioni di sicurezza, può essere realizzata lungo le strade con velocità consentita inferiore o uguale a 50 km/h, anche se fornite di più corsie per senso di marcia, ed è posta a una distanza pari almeno a 3 metri rispetto alla linea di arresto stabilita per il flusso veicolare.

L’area delimitata è accessibile attraverso una corsia di lunghezza pari almeno a 5 metri riservata alle biciclette, situata sul lato destro in prossimità dell’intersezione.

Infine, la norma prevede la nomina del responsabile della mobilità aziendale (mobility manager) nelle imprese e nelle pubbliche amministrazioni con almeno 100 dipendenti nelle sedi che si trovano in uno dei luoghi in cui il bonus bici può essere richiesto -capoluogo di Regione, in una Città metropolitana, in un capoluogo di Provincia ovvero in un Comune con popolazione superiore a 50.000 abitanti-.

Il ruolo del mobility manager sarà quello di predisporre il piano degli spostamenti casa-lavoro.

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