In Italia conviene ancora comprare le auto diesel. Arriva la legge che cambia tutto

Andrea Fabbri

26 Novembre 2025 - 17:26

Il 12 novembre 2025 è stato pubblicato un decreto destinato a stravolgere il mercato dell’auto italiano. Ecco cosa prevede e cosa cambierà sulle nostre strade

In Italia conviene ancora comprare le auto diesel. Arriva la legge che cambia tutto

In un momento storico in cui si parla sempre più spesso di auto elettriche, batterie e colonnine di ricarica, l’Italia va in controtendenza e approva un decreto che allontana la “morte” dei motori diesel.

Dal 12 novembre 2025 nel nostro Paese viene regolamentata l’omologazione e l’installazione di sistemi che consentono ai motori diesel attualmente circolanti di usare biocarburanti.

Un modo diverso di affrontare la necessaria transizione ecologica che permetterà di non rivoluzionare il parco veicoli circolante (tra i più anziani del Vecchio Continente) e che viene guardato con attenzione dagli altri Paesi Europei in crisi con l’elettrico.

Il decreto che apre ai biocarburanti

Approvato il 2 ottobre e pubblicato in Gazzetta il 12 novembre, il Decreto Ministeriale permetterà la modifica dei motori diesel per consentire loro di funzionare con biocarburanti come l’HVO, l’olio vegetale idrotrattato e le altre alternativa su cui stanno lavorando moltissime aziende specializzate in tecnologie green.

La parte saliente del Decreto è che non parla soltanto di auto nuove, ma anche di macchine già in circolazione. Questo implica che chi possiede un veicolo diesel potrà semplicemente installare un kit omologato per continuare a muoversi col proprio mezzo riducendo le emissioni.

Una buona notizia anche per Eni che ha recentemente fatto investimenti importanti sulle bioraffinerie di Gela e di Porto Marghera.

Una filosofia diversa

In Italia il dibattito motore elettrico vs motore termico è da sempre molto acceso. L’arrivo dei biocarburanti potrebbe mettere d’accordo tutti.

Sul tema biocarburanti avanzati si era già espressa tempo fa la Commissione Europea che li aveva inseriti tra le migliori soluzioni disponibili per abbattere la CO₂. A maggior ragione se il carburante viene prodotto con scarti e residui agricoli altrimenti inutilizzabili.

Per una volta l’Italia non segue a ruota qualcun altro e si propone come capofila di un approccio diverso per affrontare la transizione energetica. Un modo per affrontare il passaggio alla sostenibilità in maniera più graduale, realistica e accessibile ai comuni cittadini.

Cosa cambia per gli automobilisti e i trasporti

Il Decreto del 12 novembre è una boccata d’aria per l’industria italiana e per le case automobilistiche. Ma lo è anche per i cittadini comuni e per chi lavora nel settore dei trasporti.

Gli automobilisti avranno la possibilità di “convertire” il proprio mezzo diesel senza essere costretti alla rottamazione o a investire diverse migliaia di euro su un’elettrica nuova.

Per i trasporti, anche alla luce della difficoltà di un’eventuale elettrificazione dell’intero settore, l’arrivo dei biocarburanti potrebbe rivelarsi decisivo sotto molti punti di vista.

Il diesel “bio” permetterà di ridurre drasticamente le emissioni e non alzerà il livello di ingresso nel settore come avrebbero fatto i mezzi elettrici o ibridi.

Ma non solo. Gli autobus, i camion e mezzi pubblici vari manterranno la solita autonomia e, altro aspetto da non sottovalutare, non verranno creati rifiuti di auto ancora funzionanti.

Iscriviti a Money.it