La Commissione Europea pronta a posticipare il limite per l’abolizione dei motori termici. L’annuncio manda in tilt i costruttori del Vecchio Continente
L’addio ai motori termici sembra ancora lontano. Con un annuncio che ha fatto enormemente discutere, la Commissione Europea ha dichiarato di essere pronta a posticipare il divieto di immatricolare nuove auto con motore diesel o benzina fissato per il 2035.
È il frutto delle pressioni provenienti da Berlino e Roma, alle prese con le crisi di marchi come Volkswagen e Stellantis, e da numeri di vendita, quelli dell’elettrico, che hanno spinto molti brand importanti a fare marcia indietro sulle batterie e che sono ancora ben lontani dai risultati auspicati.
La decisione su lasciare il divieto al 2035 o spostarlo al 2040 arriverà entro fine anno ma molti marchi hanno congelato i piani di sviluppo in attesa di capire come si evolverà la situazione.
Italia e Germania spingono per posticipare il limite
La prima voce contro il divieto di immatricolazione di motori termici a partire dal 2035 è stata quella del neo Cancelliere tedesco Merz che ha dichiarato che la transizione verso l’elettrico va accompagnata, non imposta.
Si è accodata anche l’Italia che, oltre a dover convivere con i numeri bassi di vendite di auto elettriche e la crisi di Stellantis, sconta anche un notevole ritardo nella predisposizione delle infrastrutture di ricarica.
Per questi motivi si sta tornando a parlare con forza di biocarburanti avanzati come alternativa all’elettrico più facile da gestire e implementare.
Su questo tema la partita, però, è tutta da giocare. Spetterà ai costruttori e ai fornitori trovare carburanti a 0 emissioni che convincano la Commissione Europea a rivedere i propri piani sull’elettrico. E vanno ancora stabilite linee guida valide per tutti sulla “misurabilità” di biofuel ed e-fuel.
Entro fine anno ci sarà un nuovo regolamento sulle emissioni
L’unica cosa sicura, in questo quadro così complesso e frastagliato, è che il tempo rimasto per decidere la strada da percorrere è davvero poco.
Ogni mese le case automobilistiche europee perdono peso sul mercato mondiale e le incertezze non fanno che acuire la crisi.
Al momento le principali pressioni sul campo sono quelle della Germania, che spinge per gli e-fuel, dell’Italia, che preferirebbe i biofuel, e della stessa Ursula von der Leyen che ha ribadito più volte che l’elettrico non verrà abbandonato e rimarrà centrale nei piani di sviluppo europei.
Nel frattempo, però, la Presidentessa ha fatto un importante annuncio, dichiarando che la decisione sulla revisione o meno del regolamento sulle emissioni di CO2 per auto e furgoni sarà anticipata dal 2026 alla fine del 2025.
Cosa potrebbe cambiare nei prossimi mesi
In ballo c’è anche la possibilità di ammorbidire le sanzioni per le case automobilistiche in ritardo sul raggiungimento degli obiettivi intermedi di riduzione delle emissioni (55% per le auto nuove e 50% per i veicoli leggeri) fissati al 2030.
Una strada che potrebbe spingere i produttori di auto a rivedere le proprie strategie posticipando la completa transizione verso l’elettrico e creando un lungo periodo di transizione in cui potrebbero convivere mezzi con ogni tipo di motorizzazione.
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