Bonus assistenza legge 104, cosa prevede e quanto si risparmia sui costi sostenuti

Simone Micocci

15 Settembre 2023 - 12:00

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Cos’è il bonus assistenza riconosciuto ai sensi della legge n. 104 del 1992, chi ne può beneficiare e quanto si risparmia: ecco una guida completa.

Bonus assistenza legge 104, cosa prevede e quanto si risparmia sui costi sostenuti

La legge n. 104 del 1992 riconosce anche delle agevolazioni fiscali sui costi sostenuti per l’assistenza personale della persona disabile, sia personalmente che da un proprio familiare. Nel dettaglio, per quello che comunemente potremmo definire come un “bonus assistenza” è prevista tanto una deduzione dal reddito complessivo degli oneri contributivi quanto una detrazione Irpef delle spese sostenute.

Va sottolineato che di questo “bonus”, perlomeno per quanto riguarda la detrazione, possono godere solamente le persone che da certificazione medica risultano essere “non autosufficienti” e che quindi hanno necessità di assistenza, o comunque di sorveglianza, per il compimento degli atti della vita quotidiana.

Fatte le dovute premesse, facciamo chiarezza su come funziona tanto la detrazione quanto la deduzione, ponendo l’attenzione su requisiti e modalità di risparmio.

Bonus assistenza legge 104, cosa prevede la detrazione

La normativa riconosce una detrazione del 19% per le spese sostenute per gli addetti all’assistenza personale nei casi di non autosufficienza della persona con disabilità (condizione riconosciuta ai sensi della legge n. 104 del 1992).

Ci sono però due limiti di cui tener conto:

  • intanto la detrazione può essere calcolata su un massimo di spesa pari a 2.100 euro, il che significa che il massimo del rimborso che si può ottenere è pari a 399 euro;
  • vi è inoltre un limite di reddito che il contribuente che accede al bonus non deve superare, pari a 40.000 euro.

Altro requisito essenziale ovviamente è la non autosufficienza, stato con cui si attesta l’impossibilità della persona di svolgere alcuni compiti della vita quotidiana - dal mangiare al provvedere all’igiene personale, fino al vestirsi o semplicemente alla deambulazione - che deve risultare dalla certificazione medica. Uno stato che, è bene sottolineare, deve essere ricollegato all’esistenza di una o più patologie, altrimenti non sarà comunque possibile accedere all’agevolazione in oggetto.

Nel dettaglio, si può approfittare della detrazione per tutte le spese sostenute per le prestazioni di assistenza, a patto che soddisfino i seguenti requisiti:

  • la spesa sostenuta deve risultare da idonea documentazione rilasciata dall’addetto all’assistenza. Nel dettaglio, questa deve contenere dati anagrafici e codice fiscale tanto di chi effettua il pagamento (può essere anche un familiare della persona che necessità dell’assistenza, ma in tal caso nella certificazione bisognerà indicare anche i dati del disabile) quanto di chi ha svolto la prestazione;
  • il pagamento deve essere stato effettuato attraverso sistemi di pagamento tracciabili.

A patto di rispettare le suddette condizioni, la detrazione può spettare anche per le prestazioni assistenziali rese da una casa di cura o di riposo, una cooperativa di servizi o un’agenzia interinale.

Come anticipato, può godere della detrazione anche il contribuente che effettua la spesa per conto del familiare non autosufficiente, indipendentemente che questo sia a carico o meno; laddove più contribuenti abbiano sostenuto spese per assistenza riferita allo stesso familiare, l’importo andrà ripartito tra di loro.

Bonus assistenza legge 104, cosa prevede la deduzione

Nel bonus assistenza legge 104 si considera anche la possibilità di godere della deduzione dal reddito imponibile dei contributi previdenziali e assistenziali obbligatori versati per conto degli addetti ai servizi domestici e familiari regolarmente assunti, come ad esempio per colf e badanti.

Un’agevolazione che si differenzia da quella di cui sopra intanto perché si tratta di una deduzione e non di una detrazione: la differenza è che mentre con quest’ultima si recupera - fino a capienza - l’Irpef effettivamente dovuta nella misura prevista dall’agevolazione (fino a 399 euro l’anno per la detrazione in oggetto), con la deduzione si va semplicemente ad abbattere la base imponibile su cui si calcoleranno le imposte dovute.

Nel dettaglio, grazie all’agevolazione prevista dal bonus assistenza la base imponibile si può ridurre nella misura di quanto versato di contributi per colf e badanti, ma per un massimo di 1.549,37 euro. Ciò significa, ad esempio, che un contribuente con reddito lordo di 30.000 euro che nel 2023 ha versato 3.000 euro di contributi per gli addetti ai servizi domestici e familiari da lui assunti vedrà l’imposta calcolata su un imponibile di 28.450,63 euro.

Attenzione: a differenza della detrazione, la deduzione può essere goduta anche da famiglie senza componenti disabili che si avvalgono dei servizi di assistenza. Ad esempio, si possono portare in deduzione anche i contributi versati per conto di baby sitter.

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