Bonus 500 euro per i dipendenti a tempo determinato, chi ne avrà diritto e perché

Simone Micocci

2 Maggio 2023 - 15:31

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Lavoro a tempo determinato, in arrivo il bonus 500 euro per i dipendenti che non vengono stabilizzati in azienda.

Bonus 500 euro per i dipendenti a tempo determinato, chi ne avrà diritto e perché

Con il Decreto lavoro approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 1 maggio viene introdotto uno speciale bonus una tantum rivolto ai lavoratori assunti con contratto a tempo determinato che non vengono stabilizzati dall’azienda.

Ricordiamo che il Decreto lavoro cambia le regole per i contratti a tempo determinato rendendo più semplice per le aziende prorogarli fino alla scadenza di 24 mesi. Rispetto a quanto previsto dal Decreto dignità del governo Conte, infatti, vengono rese meno severe le causali che consentono all’azienda di prolungare il rapporto di lavoro oltre la scadenza di 12 mesi ma comunque non oltre i 24 mesi.

Nel frattempo, per tutelare coloro che dopo un’esperienza di 24 mesi (o anche inferiore) non vengono confermati dall’azienda viene introdotto un apposito bonus del valore di 500 euro da corrispondere alla scadenza del rapporto di lavoro.

Contratti a tempo determinato, le novità del Decreto lavoro

Prima di capire cos’è il bonus in oggetto dobbiamo partire dalle novità introdotte dal Decreto lavoro in materia di contratti a tempo determinato. Nel dettaglio, il Decreto dignità - Dl n. 87 del 2018, convertito con modificazioni dalla legge n. 96 del 2018 - ha fissato la durata massima di un contratto a tempo determinato in 12 mesi. Tale limite può essere superato - restando comunque nei 24 mesi - esclusivamente in presenza di alcune stringenti causali, quali:

  • esigenze temporanee e oggettive, estranee all’ordinaria attività;
  • esigenze di sostituzione di altri lavoratori;
  • esigenze connesse a incrementi temporanei, significativi e non programmabili, dell’attività ordinaria.

Fra gli stessi soggetti era poi consentito la sottoscrizione di un ulteriore contratto a tempo determinato della durata di 12 mesi, ma solo presentandosi presso la sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro (attraverso la cosiddetta “deroga assistita”).

Con il Decreto lavoro approvato il 1 maggio il Consiglio dei ministri rivede tali regole favorendo la sottoscrizione di contratti a tempo determinato più lunghi, dando così alle aziende maggior tempo per valutare se stabilizzare l’assunzione.

Ciò avviene modificando le causali che consentono la prosecuzione del rapporto di lavoro dopo i 12 mesi. Nel dettaglio, viene stabilito che il rinnovo è consentito in presenza di una delle tre condizioni:

  • nei casi previsti dai contratti collettivi nazionali, territoriali o aziendali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e dai contratti collettivi aziendali stipulati dalle loro rappresentanze sindacali aziendali (rsa) ovvero dalla rappresentanza sindacale unitaria (rsu);
  • in assenza di un accordo collettivo di cui al precedente punto a), e comunque entro il 31 dicembre 2024, per esigenze tecniche, organizzative e produttive individuate dalle parti;
  • per sostituzione di altri lavoratori.

In presenza di una delle seguenti circostanze, quindi, il rapporto di lavoro può proseguire fino a 24 mensilità. Inoltre, differentemente da quanto circolato nelle prime bozze del provvedimento, non verrà richiesta la certificazione preventiva del contratto presso una delle sedi delle commissioni di certificazione in caso di mancato esercizio di delega da parte della contrattazione collettiva: in parole più semplici, al datore di lavoro, nonché al dipendente, viene data maggiore autonomia nel valutare se e come proseguire il rapporto di lavoro dopo il termine di 12 mesi.

E arriva il bonus 500 euro

L’obiettivo è di fare in modo che l’azienda sia incentivata a tenere il lavoratore almeno un anno in più, così poi da poterlo stabilizzare una volta resosi conto della sua importanza. A tal proposito, dovrebbe essere previsto anche un “paracadute” per quei dipendenti che nonostante un rapporto di lavoro di 24 mesi non vengono poi confermati in azienda.

Nell’ultima bozza del Decreto lavoro (che fino a quando non verrà pubblicato in Gazzetta ufficiale sarà passibile di modifica da parte del governo) è comparso un bonus del valore massimo di 500 euro destinato dal lavoratore che al termine della durata del contratto a termine non viene assunto a tempo indeterminato. Bonus di cui molto probabilmente dovrà farsi carico dell’azienda, mentre lo Stato continuerà a finanziare la Naspi.

Ad avere diritto al bonus sarebbero anche i dipendenti a tempo determinato da un periodo inferiore ai 24 mesi. In tal caso, ossia se alla scadenza del contratto non ci sarà la trasformazione a tempo indeterminato, spetterà comunque un’indennità una tantum ma l’importo sarà commisurato alla durata del rapporto. È presumibile pensare, quindi, che se la scadenza avviene dopo 12 mesi l’importo dell’indennità sarà di 250 euro.

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