Bollette luce e gas, doppio rischio aumento IVA. Ecco di quanto potrebbero salire

Anna Maria D’Andrea

22 Agosto 2019 - 16:00

L’aumento IVA sulle bollette di luce e gas rischia di diventare un vero e proprio salasso per le famiglie. Non solo a causa delle clausole di salvaguardia, ma anche per l’ipotesi di riforma delle agevolazioni fiscali. Ecco di quanto potrebbe salire la spesa annua dal 2020.

Bollette luce e gas, doppio rischio aumento IVA. Ecco di quanto potrebbero salire

L’aumento IVA non risparmia le bollette luce e gas e, se il futuro Governo non dovesse intervenire, dal 2020 il conto annuale diventerebbe salatissimo.

L’aumento per le bollette della luce potrebbe arrivare al 10% mentre per i consumi di gas si assesterebbe a circa il 2,5%. A fornire il riscontro degli effetti dell’aumento IVA sul costo delle bollette è SosTariffe.

A pesare però non sono solo le nuove aliquote IVA previste dal 2020 in caso di attivazione delle clausole di salvaguardia, ma anche il piano di riforma di agevolazioni e detrazioni fiscali che impegnerà il nuovo Governo nei prossimi mesi.

Eliminare le agevolazioni fiscali dannose per l’ambiente è uno dei punti centrali della politica ambientale del M5S, tanto che il Ministro Costa prima dell’avvio della crisi di Governo aveva già individuato ben 19 miliardi di bonus dannosi da abolire.

Tra questi, l’aliquota IVA agevolata al 10% sui consumi di energia elettrica e gas per i consumi domestici. La sintesi è che, oltre alle clausole IVA, qualora il M5S riuscisse a formare con il PD o con altre forse politiche un nuovo Governo c’è il rischio che dal 2020 l’IVA applicata sia quella ordinaria del 22%, con un aumento ancor più consistente.

Bollette luce e gas, rischio aumento IVA dal 2020

Serve un Governo per evitare l’aumento dell’IVA nel 2020 che, con l’innalzamento dell’aliquota agevolata al 13% e di quella ordinaria al 25% rischia di svuotare le tasche già povere degli italiani.

L’effetto automatico di aumento dei prezzi di beni e servizi non risparmierebbe neppure le bollette di luce e gas.

Quali le conseguenze? Partiamo dalla bolletta della luce. Per un utente tipo con consumo annuo di 2700 kWh, per metà in fascia F1, e per metà in fascia F2 ed F3 che ad oggi spende 628,32 euro l’effetto sarebbe quello di un incremento di circa 60 euro all’anno, pari al 9,39%. Dal 2020, per gli stessi consumi, si spenderebbero circa 687 euro in un anno.

Meno pesante sarebbe l’effetto sulle bollette del gas, con un aumento che secondo i calcoli effettuati da SosTariffe si assesterebbe al 2,31%.

Queste sarebbero le conseguenze nel caso in cui il neo Esecutivo non riuscisse a bloccare gli aumenti già iscritti a bilancio per effetto dell’attivazione delle clausole di salvaguardia.

Se da tutti i fronti arriva la rassicurazione sul fatto che non vi sarà alcun aumento dell’IVA nel 2020, resta ancora l’incognita su come saranno reperite le risorse per evitarlo: 23,1 miliardi di euro.

IVA al 22% sulle bollette luce e gas: ipotesi abolizione agevolazioni fiscali inquinanti

C’è un secondo rischio dagli effetti ancor più pesanti per le famiglie e che si lega a doppio filo con la necessità di fare cassa per evitare l’attivazione delle clausole IVA dal 1° gennaio 2020.

Si tratta della possibilità che tra le tax expenditures oggetto di tagli ed abolizioni, passo necessario per reperire le risorse utili al disinnesco delle clausole di salvaguardia, rientri anche la riduzione IVA sui consumi di energia tradizionale ad uso domestico e familiare.

La proposta arriva dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa del M5S ed i grillini - che ad oggi escono “vincenti” dalla crisi di Governo - non sarebbero certo nuovi ad una tassa sui consumi inquinanti, basti ricordare l’eco-malus sulle auto inquinanti ed il parallelo eco-bonus sui veicoli ibridi ed elettrici.

Attualmente sui consumi di energia gas e luce a fini domestici l’aliquota IVA è del 10%, imposta agevolata che per i consumi di gas si applica fino al limite di 480 metri cubi di uso all’anno.

Cosa succederebbe se il taglio delle agevolazioni fiscali seguisse la via green auspicata dal Ministro Costa, così come (secondo quanto pubblicato dal Corriere della Sera in un articolo del 27 luglio 2019) tra l’altro già proposto in tempi non sospetti al tavolo dei lavori preparatori alla Manovra 2020?

Proviamo a fare due calcoli, prendendo a riferimento una bolletta della luce dal totale di 46,35 euro (imponibile IVA di 42,14 euro) ed una bolletta del gas di 45,80 euro (imponibile IVA di 39,78 euro).

Attualmente, l’imposta pagata con aliquota IVA agevolata del 10% è pari a:

  • 4,21 euro per la bolletta della luce;
  • 3,98 euro per la bolletta del gas.

Ipotizzando che a partire dal 1° gennaio 2020 venga meno la riduzione d’aliquota sui consumi domestici e qualora venisse applicata l’IVA al 22%, l’imposta dovuta sugli stessi consumi mensili sarebbe pari a:

  • 9,27 euro per la bolletta della luce;
  • 8,75 per la bolletta del gas.

Un vero e proprio raddoppio di tasse sulle bollette, già oggi gravate da costi ulteriori rispetto alla sola spesa per la materia gas ed energia elettrica.

Bollette, gioco di contrappesi sull’IVA

Tra le varie scelte popolari ed impopolari che il neo Governo sarà costretto a fare per far quadrare i conti sarà necessario trovare un equilibrio.

La scelta di finanziare il disinnesco delle clausole di salvaguardia con un taglio alle detrazioni dannose per l’ambiente potrebbe non piacere alle famiglie e alle imprese, ma rappresenterebbe una scelta dettata, oltre che da motivi di cassa, anche dal delinearsi di una precisa strategia nel campo della politica ambientale votata allo sviluppo sostenibile.

Il disincentivo all’uso di fonti di energia tradizionali mediante un incremento d’imposta potrebbe rappresentare quindi la chiave per contribuire alla diffusione di una maggiore sensibilità sul risparmio energetico.

Tra l’altro, esistono già ad oggi strumenti per ridurre i consumi e la spesa delle bollette, in primis l’ecobonus, la detrazione fiscale per la riqualificazione degli edifici.

Quando si parla di tasse però si tocca un nervo scoperto ed un eventuale aumento su spese di prima necessità, come il gas, la luce o il riscaldamento, rischia di creare ancor più malcontento nel già teso popolo dei consumatori.

Una strada ricca di ostacoli, che rende difficile anche solo immaginare ad oggi come sarà la Legge di Bilancio 2020.

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