BCE sulla prossima crisi finanziaria, è questa la bolla speculativa che spaventa davvero Lagarde

Laura Naka Antonelli

17 Settembre 2025 - 14:24

La presidente della BCE Christine Lagarde ha lanciato un nuovo alert sfoderando cifre a dir poco mostruose sul fenomeno bolla che consiglia alle autorità di continuare a monitorare.

BCE sulla prossima crisi finanziaria, è questa la bolla speculativa che spaventa davvero Lagarde

Una crisi finanziaria in arrivo? Se lo chiedono tutti, esperti di mercato e non, e non può non chiederselo la presidente della BCE, Christine Lagarde, soprattutto nell’aprire la Conferenza annuale di ricerca organizzata dalla Banca centrale europea, evento di punta che riunisce ricercatori provenienti dal mondo accademico ed esponenti delle banche centrali.

Non può non chiederselo soprattutto se il titolo della conferenza di quest’anno, organizzata insieme alla Hoover Institution, è il seguente: “ The Next Financial Crisis? ”, ovvero “ La prossima crisi finanziaria? ”.

Come ha detto Lagarde stessa, un titolo “provocatorio.

BCE alle prese con l’incognita “La prossima crisi finanziaria?”

Lo stesso “punto interrogativo” del titolo, ha tenuto a puntualizzare la presidente della BCE, “ovviamente, è provocatorio”, in quanto “segnala una inchiesta, più che una previsione, facendo da cornice all’obiettivo che abbiamo fissato per i prossimi due giorni: esaminare il modo in cui possiamo tutelare la stabilità finanziaria in una era di rapida trasformazione ”. Stabilità finanziaria che, come sappiamo, è tra le condizioni sine qua non per assicurare la resilienza di qualsiasi economia, come insegnano gli effetti devastanti che le crisi finanziarie del passato hanno avuto sul trend dei fondamentali.

Nel sottolineare l’importanza della ricerca - “particolarmente cruciale per aiutarci a comprendere le implicazioni delle profonde trasformazioni che hanno rimodellato il sistema finanziario dai tempi della crisi finanziaria globale”, Lagarde ha ricordato che, tra i principali mutamenti che hanno interessato il sistema finanziario nel corso degli ultimi due decenni, si è messa in evidenza la crescente presenza di istituzioni finanziarie non bancarie.

Proprio questi player sono stati il tema affrontato dalla presidente della BCE che, con il discorso di oggi, proferito a meno di una settimana dall’annuncio della decisione sui tassi dell’Eurozona presa lo scorso 11 settembre 2025, ha spostato la propria attenzione dalle questioni di politica monetaria alle minacce che rischiano di provocare scosse alla stabilità finanziaria.

L’attenti di Lagarde sul boom-bolla delle istituzioni finanziarie non bancarie e sul legame stretto con le banche

Già in precedenza, Lagarde aveva lanciato un attenti sul ruolo sempre più importante che le istituzioni finanziarie non bancarie stanno rivestendo nel palcoscenico della finanza mondiale.

Stavolta, per dare un’idea del fenomeno che sta condizionando sempre di più il sistema bancario-finanziario dell’intero pianeta, la numero uno della Banca centrale europea è andata dritta al punto, presentando numeri piuttosto mostruosi di un trend che rischia di andare non solo fuori controllo ma di infettare anche le banche.

Non solo: l’espansione di questo fenomeno sta restituendo l’immagine di una possibile bolla speculativa che si sarebbe gonfiata negli ultimi 25 anni, sotto gli occhi di tutti.

“Nell’area euro le istituzioni non bancarie – che spaziano dai fondi di investimento e dalle compagnie assicurative fino ai fondi del mercato monetario e ai veicoli di cartolarizzazione – sono cresciute da circa il 140% del PIL nel 1999 a quasi il 400% oggi”.

Un numero da capogiro, che fa sorgere il sospetto di una bolla speculativa che è cresciuta in modo anche piuttosto indisturbato.

Lagarde ha parlato di istituzioni che stanno assumendo “un ruolo sempre più importante nel finanziare l’economia reale e nel gestire i risparmi delle famiglie e delle aziende ”, al punto che “incidono ora sul settore finanziario dell’area euro per più del 60%”, in un momento tra l’altro in cui tutto sta cambiando in modo decisamente veloce.

Tra l’altro le banche e le istituzioni finanziarie non bancarie “ sono anche altamente interconnesse ”. Un esempio? “Nell’area euro, l’esposizione degli asset delle banche verso le istituzioni non finanziarie è notevole, con una incidenza che, in media, è del 10% circa sugli attivi degli istituti significativi ”.

Cambiamenti veloci anche per le banche ’vere’ con tecnologia. Il ruolo dei social media

L’espansione di questa bolla sta avvenendo tra l’altro di pari passo con i cambiamenti che stanno interessando le stesse banche (quelle vere). “Il settore bancario” infatti, “ sta anch’esso operando in uno scenario in rapida evoluzione, guidato sia dall’innovazione tecnologica che dalla nascita delle istituzioni non bancarie”.

Per avere una idea di quanto stia accadendo, ha puntualizzato Lagarde, “ la tecnologia sta sfidando i modelli di business delle banche attraverso l’ascesa delle fintech ”. E la stessa cosa potrebbero fare le stablecoin, nel caso in cui la loro importanza dovesse crescere ulteriormente.

Come se non bastasse, “ la tecnologia amplifica sia la velocità sia la scala con cui questi rischi possono concretizzarsi ”.
Esempio illustre, quanto accaduto nel marzo del 2023, quando il mondo intero paventò la crisi finanziaria peggiore dal crac di Lehman Brothers, a causa di quelle “ tre banche USA ”, ha ricordato la numero uno della Banca centrale europea, che “collassarono nell’arco di cinque giorni”: un dramma che “mise sotto i riflettori anche il modo in cui i social media possono agire nel veicolare in modo potente il panico e il contagio, ancora di più ora che i servizi bancari sono disponibili sugli smartphone ”. (come dimenticare quanto accadde con la fine dei giochi per la banca regionale Silicon Valley?)

L’appello di Lagarde per scongiurare il peggio

Lagarde ha così lanciato un appello, ricordando l’importanza, a fronte delle trasformazioni che hanno rivoluzionato e stanno rivoluzionando tuttora la finanza globale, di un sistema di controlli, dunque di una vigilanza, e di una regolamentazione, che siano attente.

Secondo la presidente della BCE, è praticamente cruciale che, “guidati dagli approfondimenti ottenuti grazie alla ricerca più avanzata”, le autorità “rimangano attente ai rischi per la stabilità finanziario, man mano che emergono”, in un contesto in cui i rischi stessi hanno la capacità di “presentarsi sotto nuove vesti, facendo la loro comparsa dietro a terminologie oscure, mascherati dal linguaggio della innovazione ”.

Detto questo, i rischi sono anche “ i soliti sospetti ”, ha specificato Lagarde, ricordando che “le istituzioni non bancarie fanno fronte a rischi di liquidità e di leverage”, che per le banche i rischi sono rappresentati dalle “ corse agli sportelli ”, e che per “gli emittenti di stablecoin” esistono la minaccia dei riscatti e altri pericoli legati al valore delle riserve.

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