La Banca centrale russa ha agito in controtendenza, allentando ancora il tasso di interesse: dove sta andando davvero l’economia della Russia, bersagliata dalle sanzioni?
Si muove anche la Banca centrale russa in queste settimane complesse e focalizzate sulle decisioni di politica monetaria.
L’istituto ha portato i tassi di interesse al di sotto del livello prima dell’invasione dell’Ucraina, allentando la politica monetaria più del previsto, mentre cerca di evitare i rischi per l’inflazione e l’economia causati anche dalle sanzioni.
Il ciclo di allentamento iniziato ad aprile ha beneficiato di un rallentamento dell’inflazione dopo i rapidi guadagni del rublo e di un forte raffreddamento dell’economia.
Sebbene i banchieri centrali dall’Europa al Sud Africa stiano scatenando l’inasprimento della politica monetaria più aggressivo degli ultimi decenni, l’isolamento della Russia dai mercati globali la rende più immune al restringimento del differenziale dei tassi.
Cosa ha deciso la Banca centrale russa e dove sta andando l’economia della nazione più sanzionata del mondo?
Perché la Banca centrale russa ha tagliato (ancora) i tassi
I responsabili politici della banca centrale russa hanno abbassato il benchmark all’8% dal 9,5% nella decisione del 22 luglio. Il quinto taglio netto è stato più grande di quanto previsto dagli economisti intervistati da Bloomberg.
Da evidenziare che l’economia sembra sulla buona strada per una recessione molto meno profonda di quanto inizialmente temuto, spinta dallo stimolo fiscale e dall’aumento della produzione di petrolio che ha attenuato l’impatto delle sanzioni statunitensi ed europee.
Un aumento dei prestiti nelle ultime settimane è tra i segnali che la Russia sta cambiando rotta dal crollo della spesa dei consumatori. Nel frattempo è scoppiato un massiccio rialzo del rublo, con la valuta russa solo del 2% circa più forte da quando la banca centrale ha tagliato i tassi l’ultima volta a giugno.
Spinte dalle sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dai suoi alleati, le importazioni in Russia sono quasi crollate, contribuendo a un avanzo record nelle partite correnti. Con l’aggravarsi degli squilibri commerciali, tassi di interesse più bassi possono portare un certo sollievo ai consumatori e contribuire a rilanciare la domanda interna.
Alex Isakov, economista russo, ha commentato su Bloomberg:
“L’abbassamento dei tassi di interesse è un tentativo di ridurre l’avanzo delle partite correnti, che ha totalizzato un record di 139 miliardi di dollari nei primi sei mesi dell’anno. L’eccedenza è indesiderabile per la Russia, poiché si traduce principalmente in maggiori disponibilità di liquidità presso banche estere, che sono esposte a potenziali sanzioni. Una politica monetaria più facile mira a stimolare la domanda di importazioni e a ridurre l’avanzo”
La governatrice Nabiullina ha precedentemente segnalato che un ulteriore allentamento sarebbe più graduale e dipenderà maggiormente dall’andamento dell’inflazione mentre l’economia si adegua alle sanzioni. La crescita annuale dei prezzi è scesa al 15,4% il 15 luglio, in calo rispetto a quasi il 18% di aprile.
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