Assegno unico luglio 2025, quando arrivano i soldi questo mese? La data dei pagamenti

Simone Micocci

1 Luglio 2025 - 11:05

Assegno unico, quando viene pagato a luglio? Ecco cosa devi sapere e che succede a chi non ha ancora richiesto l’Isee 2025.

Assegno unico luglio 2025, quando arrivano i soldi questo mese? La data dei pagamenti

Come ogni inizio mese, torna il consueto appuntamento con le informazioni sui pagamenti dell’Assegno unico universale (Auu), il contributo economico che rappresenta ormai una voce fondamentale nel bilancio di milioni di famiglie italiane, soprattutto quelle con più figli.

Anche a luglio 2025, l’erogazione dell’Assegno unico da parte dell’Inps dovrebbe avvenire in date piuttosto regolari, salvo eventuali ritardi o slittamenti legati a casi particolari.

Vediamo dunque qual è il calendario dei pagamenti previsto per questo mese e cosa succede per chi ha subito variazioni nell’Isee o nella composizione del nucleo familiare.

Quando arriva l’Assegno unico universale a luglio 2025

Per il mese di luglio 2025, salvo eccezioni, il pagamento dell’Assegno unico universale è previsto entro domenica 20 luglio. Tuttavia, trattandosi di una giornata festiva, non è escluso che l’accredito possa slittare alla settimana successiva. D’altronde, non sarebbe la prima volta che i pagamenti vengono posticipati di qualche giorno, soprattutto quando il giorno stabilito cade di domenica o in concomitanza con festività, come accaduto anche il mese scorso quando gli accrediti sono arrivati intorno al 22 o 23 del mese.

È vero infatti che l’Inps ha più volte ribadito l’intenzione di mantenere il pagamento entro il giorno 20, per garantire regolarità alle famiglie che fanno affidamento su questa importante misura di sostegno economico, ma al tempo stesso motivi tecnici od organizzativi possono comunque determinare qualche lieve ritardo.

Discorso diverso riguarda chi, nell’ultimo periodo, ha avuto variazioni che incidono sull’importo dell’Assegno unico. È il caso, ad esempio, di chi ha aggiornato l’Isee per ottenere il calcolo corretto dell’importo spettante, oppure delle famiglie in cui un figlio ha compiuto la maggiore età, circostanza che riduce la somma erogata. In queste situazioni particolari, il pagamento tende ad avvenire più tardi rispetto alla data ordinaria, di solito nell’ultima settimana del mese, indicativamente tra il 28 e il 31 luglio.

Isee e Assegno unico: cosa sapere a luglio 2025

Siamo ormai a luglio 2025 e molte famiglie che percepiscono l’Assegno unico universale (Auu) si domandano se sia ancora possibile aggiornare l’Isee per ottenere eventuali conguagli sugli importi spettanti.

Come stabilito dall’Inps, infatti, l’importo dell’Auu da marzo 2024 a febbraio 2025 è calcolato in base all’Isee 2024, che fotografa la situazione reddituale e patrimoniale riferita al 2022. Chi ha presentato il nuovo Isee entro il 30 giugno 2025 ha diritto agli arretrati a partire da marzo, mentre chi lo aggiorna da luglio in poi otterrà il ricalcolo solamente dal mese di presentazione in avanti, senza arretrati. In assenza di Isee aggiornato, l’assegno viene comunque pagato, ma con l’importo minimo previsto per ciascun figlio (qui la tabella completa).

Resta inoltre l’obbligo per i percettori di comunicare tempestivamente all’Inps eventuali variazioni nel nucleo familiare, come la nascita di un figlio, separazioni, cambiamenti nella condizione di disabilità o nelle modalità di pagamento.

Arriva il nuovo bonus mamme

Accanto all’Assegno unico universale, nel 2025 è stato introdotto un nuovo bonus mamme lavoratrici, una misura a sostegno della natalità prevista dal governo Meloni.

Si tratta di un contributo economico una tantum di 480 euro, erogato direttamente dall’Inps a dicembre, destinato alle lavoratrici dipendenti o autonome (ma non domestiche) con almeno due figli a carico e un reddito annuo non superiore a 40.000 euro.

A differenza della precedente modalità di sgravio contributivo, il bonus viene versato in denaro sul conto corrente, risultando più equo e pratico. Il beneficio spetta per ogni mese in cui la madre ha lavorato durante l’anno e, per chi ha tre figli o più, si estende fino al compimento del 18° anno di età del figlio più piccolo. Restano escluse le mamme casalinghe e le lavoratrici domestiche. Per ottenerlo, sarà necessario presentare apposita domanda all’Inps, seguendo modalità operative che verranno definite nei prossimi mesi.

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