Trova 150 tonnellate d’oro nella sua proprietà, ma non ottiene nulla. Ecco perché

Ilena D’Errico

1 Maggio 2025 - 15:02

Trova 150 tonnellate d’oro nella sua proprietà ma non ottiene nulla perché le sequestra lo Stato. Ecco cos’è successo davvero.

Trova 150 tonnellate d’oro nella sua proprietà, ma non ottiene nulla. Ecco perché

Nell’ultima settimana la notizia del contadino francese che ha trovato 150 tonnellate d’oro ma non ha ottenuto nulla a causa delle leggi a favore dello Stato ha fatto il giro del mondo, suscitando ovunque clamore e indignazione. Una storia che contiene argomenti di maggiore interesse a livello internazionale, la ricetta perfetta per far leva sull’empatia e sul risentimento di molti cittadini rispetto alle scelte pubbliche. Il problema, però, è che si tratta a tutti gli effetti di una fake news.

Non ci sono errori o aggiunta di dettagli per rendere la notizia più intrigante, ma una vera e propria storia inventata di sana pianta e riportata a catena senza un adeguato fact checking. Noi di Money.it abbiamo quindi provato a ricostruire il percorso di questa vicenda, per far luce sulle dinamiche con cui le fake news diventano virali ma anche dare delle spiegazioni attendibili su un fenomeno che evidentemente interessa moltissimi: il ritrovamento dell’oro nelle proprietà private.

150 tonnellate d’oro nella proprietà senza ricevere nulla: cos’è successo davvero

La bufala sul ritrovamento dell’oro da parte di un agricoltore francese comincia inizialmente riferendosi a 150 tonnellate di metallo, anche se alcuni siti web sorvolano sulla quantità e parlano soltanto di un valore di 4 miliardi di euro, senza spiegazioni apparenti. Cambiano di volta in volta i dettagli, ma il contenuto di base è pressoché identico: un umile cittadino trova inaspettatamente e per puro caso un tesoro nel giardino di casa (qualche volta nell’orto, altre nel letto di un fiume). L’illusione di ricchezza svanisce presto perché lo Stato rivendica la proprietà del metallo, in base alle leggi sulla protezione ambientale o ai diritti nazionali sul sottosuolo. Comincia così un contenzioso legale, mentre periti e altri esperti cominciano le proprie valutazioni e il contadino diventa vittima della Francia.

Il pubblico non fa affatto fatica a scegliere da che parte stare, schierandosi con il protagonista in cui si rivede più facilmente. Questo è perfettamente comprensibile e spiega anche perché questa storia del tutto falsa sia riuscita a convincere migliaia e migliaia di persone, arrivando pure Oltreoceano, senza insospettire più di tanto nemmeno i siti web che l’hanno riportata. Non tutti, infatti, hanno agito in malafede, fatta sicuramente eccezione per il primo portale francese che ha raccontato la vicenda: l’ennesima notizia completamente inventata per cavalcare argomenti popolari e far leva sulle emozioni dei lettori.

Ad attribuire la paternità di questa bufala è la testata francese L’Internaute, che accusa il sito La Plasturgie (su cui la notizia è apparsa il 19 aprile 2025, prima di tutte le altre ritrovate) di continuare a diffondere fake news. Ciò che è certo, però, è che quasi tutti i blog e le testate giornalistiche online che hanno riportato la notizia hanno cancellato la pagina web senza spiegazioni. Una piccola parte ha pubblicato una smentita scusandosi con i lettori, ammettendo l’errore dovuto alla fretta in un panorama sempre più veloce e competitivo.

Gli elementi sospetti sono evidenti soltanto adesso che si guarda alla narrazione senza ingenuità: il mistero del tesoro ritrovato, il sogno del debole infranto dai potenti, un nome così comune da sembrare fin troppo realistico. Mentre giustamente i redattori si assumono le proprie responsabilità, i lettori devono imparare a distinguere l’informazione verificata per non farsi ingannare: analizzare le fonti, fare confronti e semplicemente affidarsi a siti autorevoli.

Se trovo oro nella proprietà privata devo darlo allo Stato?

In Italia chi trova un tesoro, ossia una cosa mobile di valore, senza proprietario e nascosta, ne può rivendicare il 50% o il 100% a seconda dei casi. In particolare, è diviso a metà con il proprietario del fondo (se differente dal ritrovatore e frutto di una scoperta fortuita). Per la scoperta risultante da ricerche mirate il tesoro spetta per intero al ritrovatore, così come ovviamente spetta tutto al proprietario che lo ritrova da sé nel proprio terreno. Il tesoro appartiene allo Stato soltanto se oggetto d’interesse storico, archeologico, paleontologico e artistico, un’ipotesi che di solito non riguarda l’oro. In ogni caso, previa riconsegna il ritrovatore e il proprietario hanno diritto a una ricompensa ciascuno fino a un quarto del valore del tesoro. I rischi non sono quindi quelli prospettati dalla fake news, a patto che la proprietà su cui è stato ritrovato l’oro sia effettivamente privata.

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