Assegno unico aumentato a luglio? Non credete a tutto ciò che leggete

Simone Micocci

26 Giugno 2023 - 13:45

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Attenti alle fake news: non è vero che l’Assegno unico per figli a carico aumenta a luglio 2023. La rivalutazione annunciata dall’Inps di recente, infatti, riguarda un altro strumento.

Assegno unico aumentato a luglio? Non credete a tutto ciò che leggete

In queste ore ci è capitato di leggere la notizia di una presunta rivalutazione - con tanto di aumento - dell’Assegno unico universale per figli a carico. Al che siamo caduti dalla sedia in quanto tale rivalutazione non era stata annunciata da nessuna parte, né tanto meno era in programma.

È bastato un controllo di pochi minuti per renderci conto dell’errore commesso da chi ha dato questa notizia: aver confuso l’Assegno unico universale (Auu) con lo strumento di cui ha preso il posto, quegli Assegni al nucleo familiare (Anf) che ancora oggi viene riconosciuto - in sostituzione dell’Auu - ad alcune famiglie.

Le differenze tra Assegno unico e Assegni familiari sono diverse. Una di queste è proprio il fatto che i due strumenti vengono rivalutati, ossia adeguati al costo della vita, in due periodi differenti: a inizio anno per l’Auu, tant’è che l’aumento c’è già stato, e appunto a inizio luglio per gli Anf.

Assegno unico rivalutato? Ecco dove sta l’errore

Scorrendo tra le notizie del giorno per l’Assegno unico universale, lo strumento che da marzo 2022 viene erogato per ogni figlio a carico minorenne (e in alcuni casi anche maggiorenne) ci siamo imbattuti nell’annuncio di una “rivalutazione in programma a luglio”.

A tal proposito ricordiamo che la rivalutazione è quello strumento con cui le prestazioni erogate dallo Stato, che possono essere trattamenti previdenziali come le pensioni oppure assistenziali come l’assegno sociale o comunque dei sostegni al reddito com’è l’Assegno unico, vengono adeguate al costo della vita (ossia all’inflazione accertata negli ultimi 12 mesi) così da non farne perdere il potere d’acquisto.

L’ultima inflazione media è stata pari all’8,1% ed è per questo che l’Assegno unico a inizio anno è aumentato, passando ad esempio da un importo massimo di 175 euro a uno di 189,20 euro. Rivalutazione che, quindi, c’è già stata per l’Auu e la prossima è in programma per l’inizio del prossimo anno (quando, come stimato dal Def, dovrebbe esserci un’inflazione del 5,4%).

Niente aumento a luglio quindi, come invece accadrà per gli ex assegni familiari sostituiti proprio dall’Assegno unico. Con il passaggio all’Auu, infatti, la platea dei beneficiari degli Assegni al nucleo familiare si è notevolmente ridotta ma non per questo la misura è stata abrogata visto che ne continuano a beneficiare alcune famiglie.

E le regole di pagamento non cambiano: il periodo di percezione degli Assegni al nucleo familiare, infatti, continua a essere compreso tra luglio e giugno dell’anno successivo.

E proprio ogni inizio luglio la tabella con gli importi, nonché con le fasce di reddito per beneficiarne, viene adeguata all’inflazione come qualche mese prima era stato fatto per l’Auu. E così sarà il prossimo mese, come ufficializzato dall’Inps con la circolare Inps n. 55 del 2023.

L’errore quindi sta nell’aver confuso le due misure, dimenticando che ancora oggi Assegno unico e Assegni al nucleo familiare (ex assegni familiari) sono due misure tra loro distinte (e non cumulabili).

Chi ha ancora diritto agli Assegni al nucleo familiare?

Detto questo, chi riguarda l’aumento degli Assegni al nucleo familiare atteso per il prossimo mese? Sicuramente meno famiglie rispetto a quelle che avrebbero beneficiato di un aumento dell’Assegno unico.

Ad avere diritto agli Anf oggi, infatti, sono solamente quei nuclei in cui non ci sono componenti per i quali si ha diritto all’Assegno unico ma sono comunque presenti coniuge o eventualmente fratelli, sorelle o nipoti minorenni oppure inabili a svolgere qualsiasi lavoro (ma solo se non coniugati, orfani di entrambi i genitori e non aventi diritto alla pensione ai superstiti).

Per questi non spetta l’Assegno unico ma comunque i lavoratori dipendenti (gli unici che hanno diritto agli assegni familiari) possono consolarsi con l’Assegno al nucleo familiare per il quale, ricordiamo, è necessario presentare domanda ogni anno, tra giugno e luglio preferibilmente.

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