Andrai a votare al referendum sulla giustizia? Il sondaggio

Redazione

18 Novembre 2025 - 14:25

Un referendum destinato a cambiare la giustizia divide politica e opinione pubblica: e tu andrai a votare nel 2026? Il sondaggio di Money.it

Andrai a votare al referendum sulla giustizia? Il sondaggio

Andrai a votare al referendum sulla giustizia nel 2026?
E’ questo il sondaggio con cui Money.it propone ai suoi lettori per misurare il livello di partecipazione e l’interesse degli italiani verso la consultazione popolare che si terrà nei prossimi mesi.

Andrai a votare al referendum sulla giustizia?

Il referendum, previsto tra marzo e aprile 2026, riguarda la riforma costituzionale approvata dal Parlamento che introduce cambiamenti significativi nel funzionamento della magistratura. La proposta prevede la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, un nuovo assetto del Consiglio Superiore della Magistratura e la creazione di un’Alta Corte Disciplinare incaricata di giudicare i comportamenti dei magistrati. Essendo un referendum confermativo, non è previsto alcun quorum, e questo rende il ruolo dell’affluenza particolarmente rilevante, poiché il risultato dipenderà esclusivamente da chi sceglierà di recarsi alle urne.

Il confronto politico si sta sviluppando attorno a due visioni contrapposte. I favorevoli ritengono che la separazione delle carriere possa garantire maggiore imparzialità e trasparenza, rendendo più chiaro il confine tra attività investigativa e giudicante. La riforma del CSM viene interpretata come una risposta alla necessità di ridurre il peso delle correnti e di rafforzare la credibilità dell’organo di autogoverno della magistratura. I contrari, invece, temono che l’impianto complessivo della riforma possa limitare l’indipendenza dei magistrati, alterare l’equilibrio costituzionale tra i poteri dello Stato e creare nuovi spazi di influenza politica, soprattutto attraverso l’Alta Corte Disciplinare.

Il referendum sulla giustizia rappresenta dunque un passaggio istituzionale di grande rilievo, destinato a incidere sulle dinamiche interne alla magistratura e sul rapporto tra potere giudiziario, legislativo ed esecutivo. La sfida principale sarà garantire ai cittadini una comprensione chiara e completa degli effetti della riforma, affinché il voto non sia guidato da slogan o appartenenze politiche, ma da una valutazione consapevole delle implicazioni che questa scelta potrà avere sul futuro del sistema giudiziario italiano.

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