Petrolio, Opec e Qatar: come operare ora sull’oro nero?

Ufficio Studi Money.it

3 Dicembre 2018 - 12:21

L’uscita da parte del Qatar dall’Opec unita alla riunione dell’organizzazione di questa settimana in cui potrebbe essere tagliata la produzione di oro nero fanno salire le quotazioni del greggio, che rimbalza sulla soglia psicologica dei dollari

Petrolio, Opec e Qatar: come operare ora sull’oro nero?

Questa mattina è stato reso noto che il Qatar non farà più parte dell’Opec.
Lo ha annunciato Saad al-Kaab, ministro per gli affari energetici del Paese, durante una conferenza stampa a Doha. Lo Stato proseguirà ad estrarre greggio, ma si focalizzerà nella produzione di gas naturale liquefatto, di cui è il primo esportatore al mondo (per approfondire).

Nel frattempo questa settimana, il 6 e 7 dicembre, si terrà la riunione Opec a Vienna. Russia e Arabia Saudita starebbero valutando un taglio nella produzione dall’ammontare di 1-1,4 milioni di barili al giorno. In tal modo si riuscirebbe ad aumentare il prezzo del greggio, ora a quota 53,11 dollari.

Il Presidente americano Donald Trump invece, fa pressioni in modo da lasciare i prezzi agli attuali se non più bassi livelli, in modo da agevolare gli automobilisti statunitensi.

Petrolio WTI, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg

La conseguenza di queste notizie è stata vista di buon occhio dalle quotazioni del WTI, che hanno subito un apprezzamento del 4,34%, reagendo in maniera chirurgica a ridosso soglia supportiva di matrice statica e psicologica posta in corrispondenza dei 50 dollari al barile.

I corsi del greggio hanno subito un pesante sell-off, che li ha portati a perdere oltre il 30% dai massimi a 76,90 dollari. Questa serie di vendite ha messo in ginocchio i prezzi dell’oro nero facendoli entrare in un downtrend.

La pressione ribassista ha iniziato ad incrementare in maniera importante dopo la rottura della trendline di lungo periodo ottenuta collegando i minimi del 21 giugno a quelli del 30 agosto 2017.

A livello algoritmico, l’oscillatore RSI ha raggiunto la soglia di ipervenduto per la prima volta da giugno 2017. Tale elemento potrebbe dare un indizio relativo al probabile inizio di un rimbalzo, che permetterebbe alle quotazioni di prendere respiro.

A corroborare quest’ultima ipotesi, si inserisce il fatto che è stato completato, anche a livello di obiettivo di prezzo, il double top di zona 75,27 dollari.

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Strategie operative sul petrolio WTI

Elaborazione Ufficio Studi di Money.it

A livello operativo, si potrebbero impostare strategie di matrice rialzista in modo tale da sfruttare la probabile presa di respiro dei corsi. In tal caso il punto di entrata sarebbe fissato a 54 dollari, lo stop loss a 49 dollari mentre l’obiettivo principale a 59,50 dollari al barile. L’obiettivo finale sarebbe individuabile a 60 dollari, zona che corrisponde al 38,2% di Fibonacci dell’impulso ribassista com massimi al 3 ottobre e minimi al 29 novembre.

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