Pubblica Amministrazione: abolito il cartellino

Marco Ciotola

28 Marzo 2019 - 17:50

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Verrà sostituito dalle impronte digitali e dal controllo dell’iride. La misura fa parte del ddl Concretezza

Pubblica Amministrazione: abolito il cartellino

Abolito il cartellino per i dipendenti pubblici. È quanto stabilito dalle commissioni Affari costituzionali e Lavoro all’interno del cosiddetto ddl Concretezza.

La misura punta a combattere l’assenteismo sostituendo il classico badge con “sistemi di verifica biometrica dell’identità”, ovvero impronte digitali e controllo dell’iride.

Sullo stesso versante c’era attesa anche per la proposta di vietare l’uso dei social network durante il lavoro, anche se le commissioni non si sono espresse a riguardo, lasciando di fatto l’emendamento in stallo per il momento.

La misura - che potrebbe eliminare buona parte dei problemi legati alla difficoltà di accertare l’effettiva presenza della forza lavoro nel pubblico impiego - non andrà comunque a eliminare la già presente video-sorveglianza nei punti di accesso agli uffici.

Pubblica Amministrazione: abolito il cartellino

Vita dura per i cosiddetti furbetti del cartellino? Sembrerebbe di sì visto che l’articolo 2 del ddl Concretezza non pare lasciare alcun dubbio sulla graduale sostituzione del tesserino con strumenti avanzati di riconoscimento dell’identità dei singoli lavoratori.

Il prossimo primo aprile la misura arriverà alla Camera dove verrà discussa, così come approvato oggi alla conferenza dei capigruppo di Montecitorio.

Il ddl era reduce dall’approvazione in Senato dello scorso dicembre, passata quasi sotto il silenzio dei principali media. Alla base del provvedimento c’è l’obiettivo di aumentare la produttività ed eliminare l’assenteismo.

Al di là di questi aspetti, il ddl mira a ringiovanire il settore pubblico con figure che presentino una diversa e più moderna formazione, garantendo così un ricambio generazionale che - mai come nella PA - tarda ad arrivare.

Il tutto deve però scontrarsi al momento con il blocco delle assunzioni nel pubblico impiego, introdotto dalla Legge di Bilancio del 2019 anche se non nella totalità dei comparti.

Da parte di alcune amministrazioni statali il tempo indeterminato resterà un’utopia almeno fino a novembre del 2019. Circostanza che ha portato velocemente a far registrare un calo dei dipendenti pubblici in Italia, così come certificato solo pochi giorni fa dalla Ragioneria generale dello Stato.

Strade da continuare a percorrere con necessarie integrazioni - e ampiamente citate nel disegno di legge - sono infine anche quelle della digitalizzazione, ancora in forte ritardo nella PA, e della semplificazione dei procedimenti amministrativi, al fine di portare a un generale miglioramento della qualità del servizio garantito all’utenza pubblica.

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