Traduciamo dal Financial Times un’interessante analisi di Gideon Rachman riguardo alla crisi dell’Euro e alle implicazioni di questa sulla Democrazia Europea.
Il programma della BCE per salvare l’Euro porterà alla distruzione della Democrazia in Europa? E come? Dal Financial Times:
Le perdite della Democrazia nella battaglia per salvare l’Euro
La Banca Centrale Europea ha sparato l’ultima, magica cartuccia promettendo acquisti "illimitati" di titoli di Stato. Mario Draghi, presidente della Banca Centrale Europea può dire di aver mantenuto la promessa di fare "qualsiasi cosa sia necessaria" per salvare l’Euro. Ma salvando l’Euro, il proiettile magico di Draghi ha urtato qualcosa di ben più importante: la democrazia in Europa.
Verso gli estremismi: il caso Germania
Come risultato alle operazioni della BCE, l’elettorato dalla Germania alla Spagna si rende conto che le decisioni cruciali per la politica economica nazionale vengono prese al di fuori dei banchi di voto. Soprattutto in Germania, l’opinione pubblica realizza come la Banca Centrale Europea sia un b che, pur facendosi vanto della sua indipendenza dai governi, sino ad oggi ha preso decisioni che hanno avuto profonde implicazioni per i contribuenti Tedeschi.
La BCE è un’istituzione che non si può né combattere, né cambiare.
Salvataggio prima e dopo Draghi: cosa cambia?
I precedenti meccanismi di salvataggio dell’Eurozona erano stati oggetto dell’approvazione sia del Parlamento Tedesco, sia della Corte Costituzionale. Ma la decisione della BCE di acquistare senza limiti titoli di stato non sarà soggetta a tali controlli democratici. Sebbene la Corte si pronuncerà domani in merito all’approvazione del Fondo ESM, la decisione della BCE non potrà essere ribaltata dal parlamento tedesco. E, poiché si tratta di una istituzione al di sotto della giurisdizione della Corte di Giustizia Europea, la BCE non potrà essere perseguita dalla Corte Costituzionale Tedesca per l’anti-costituzionalità delle norme approvate.
Consiglio BCE: l’isolamento tedesco
Alla BCE, il voto della Germania vale quanto quello della Slovenia o di Malta e, molto probabilmente, Jens Weidmann, capo della Bundesbank, sarà l’unico a votare contro il programma di acquisto dei bond.
La Cancelliera Angela Merkel ha dato il suo tacito consenso all’intervento della BCE, sebbene i sondaggi mostrino come la posizione di Weidmann sia quella condivisa anche dall’opinione pubblica tedesca.
Dopo le decisioni da parte della Banca Centrale Europea, la Bundesbank ha diffuso una risposta secondo la quale i piani descritti erano "equivalenti al rifinanziamento degli stati per mezzo della stampa di banconote" e ridistribuiscono "considerevoli rischi tra i contribuenti dei vari paesi". Ovvero: le azioni della BCE sono illegali e pericolose e i contribuenti della Germania potrebbero doversi ritrovare a pagare il conto.
Certamente, la Germania è stata sostenitrice dell’indipendenza della Banca Centrale Europea, ma in questo contesto la BCE ha agito, secondo la prospettiva tedesca, in maniera imprudente.
Distruggere la Democrazia per salvare l’Euro
Le implicazioni democratiche dell’intervento della BCE non riguardano soltanto la Germania. Per ottenere l’accesso al "bazooka" della BCE, paesi indebitati dovranno aderire ad un programma di "condizione". In realtà, Madrid o Roma (che si suppone saranno le prime a ricorrere a tali misure) dovranno accettare la supervisione dei bilanci nazionali in stile FMI, diretto da Bruxelles e Francoforte. Questa forma di umiliazione del potere politico nazionale, combinata con gli effetti della recessione, sarebbe la formula ideale per portare il consenso elettorale agli estremi, come la Grecia sta dimostrando.
Polarizzazione, un effetto della crisi
Certamente, gli idealisti dell’Europa risponderanno che parlare di perdita di potere è ormai fuori tempo. Ma l’Euro è una valuta pan-Europea, dunque il suo destino dovrebbe essere deciso dagli elettori Europei, non dalle singole nazioni.
In pratica, dunque, la crisi dell’Euro sta polarizzando le linee della politica nazionale in tutta Europa. In Italia e Spagna c’è una linea comune che unisce l’opinione politica -sia di destra, sia di sinistra- contro la politica "arrogante ed egoista" della Germania. D’altra parte in Germania c’è grande consenso attorno alla posizione di centro-destra che sostiene che le misure di austerity siano il prezzo da pagare in cambio del salvataggio.
Le decisioni di Draghi: una scelta forzata
Il Governatore della BCE, Mario Draghi, ha dovuto affrontare un orribile dilemma. E’ chiaro che le centinaia di miliardi di euro commissionati per il salvataggio dei paesi non sono stati sufficienti a sconfiggere la minaccia del collasso del settore bancario e del fallimento delle nazioni dell’Eurozona. Una calamità finanziaria potrebbe portare ad un’altra Depressione, seguita da una radicalizzazione del pensiero politico, una minaccia alla democrazia molto più diretta e pericolosa di quella proposta dalla BCE.
Ingranaggi, il meccanismo funzionerà?
Se i costi di interesse sui titoli Spagnoli e Italiani torneranno b-e allo stesso tempo, se i governi attueranno le misure e le riforme necessarie- allora, l’intervento della scorsa settimana della BCE sarà completamente vendicato. Mario Draghi non avrà soltanto salvato l’Euro, ma avrà anche guadagnato il tempo necessario all’Europa per tornare a crescere.
C’è da dire che affinché il piano di Draghi possa funzionare, un gran numero di ingranaggi dovrebbero funzionare contemporaneamente. E’ più probabile che a crescere, durante l’anno prossimo, siano il malcontento politico ed economico - visto che la Germania sarà in recessione e l’Italia e la Spagna (per non parlare della Grecia) dovranno combattere con misure di austerity sempre più dure.
Se l’Euro dovesse fallire, il costo da pagare per la Germania e le altre nazioni creditore sarà ancora più alto, per via del programma della BCE di acquisto bond. Certamente, per chiunque con un po’ di senso della storia, l’isolamento tedesco sul fronte Europeo può sembrare agghiacciante. Dal 1945, l’idea centrale del progetto Europeo era quella di non lasciare isolata al centro dell’Europa, una Germania potente e offesa. Oggi, siamo pericolosamente vicini a questo momento.
| Traduzione per Forexinfo.it a cura di Federica Agostini - Fonte: Financial Times |
| Titolo Originale: Democracy loses in struggle to save euro |
| Nell’immagine, l’illustrazione dal post originale |
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