Verbali Fed: probabile aumento dei tassi di interesse entro la fine del 2017

Lorenzo Baldassarre

11/10/2017

Dai verbali della Federal Reserve è emerso che i tassi di interesse potrebbero subire un aumento a dicembre, nonostante l’inflazione bassa preoccupi alcuni membri.

Verbali Fed: probabile aumento dei tassi di interesse entro la fine del 2017

Dai verbali della Federal Reserve non emergono grandi cambiamenti rispetto alla conferenza stampa del 20 settembre, probabilmente i tassi di interesse verranno alzati entro la fine dell’anno, nonostante alcuni membri abbiano espresso perplessità dovute alla bassa inflazione. Due membri hanno esternato preoccupazioni sulla persistenza di condizioni finanziarie altamente accomodanti perché potrebbero comportare rischi per la stabilità finanziaria. C’è stata una convergenza totale sul fatto di valutare i dati economici prima di decidere una variazione dei tassi. Gli uragani hanno impattato sul Pil nel breve periodo.

Verbali Fed: Dicembre variazione dei tassi?

I verbali della Fed hanno confermato ciò che la presidente Janet Yellen aveva espresso in conferenza stampa il 20 settembre, al termine della riunione del FOMC.

I tassi di interesse molto probabilmente aumenteranno entro la fine dell’anno. La percentuale di tale probabilità è vicina all’86,7%. Molto dipenderà dai dati sull’inflazione, che preoccupa più membri.

Infatti l’inflazione è ferma all’1,4%, mentre l’obiettivo della Fed (come anche quello di molte altre banche centrali) è di raggiungere quota 2%.

Tutti hanno però convenuto che prima di decidere un eventuale rialzo bisognerà valutare i dati in entrata.

In conferenza stampa Janet Yellen aveva dichiarato che la prossima riunione del FOMC a Novembre avrebbe preso in considerazione un aumento dei tassi di interesse.

Stabilità economica e Pil

Ci sono state preoccupazioni anche sul quantitative easing ancora in corso. Due membri credono che se questo accomodamento finanziario non porterà a un aumento dell’inflazione accettabile si andrà ad intaccare la stabilità finanziaria degli Stati Uniti d’America e, di conseguenza, di tutto il mondo, vista l’importanza del Paese in questione.

Tutti credono che gli uragani abbiano influenzato la crescita economica sul breve periodo, ma l’esperienza dimostra che questi cataclismi naturali dell’entità che si è vista non impattano in modo eccessivo sul periodo di medio termine.

L’aumento del prezzo del carburante potrebbe stimolare l’inflazione, che come già detto, resta un punto di preoccupazione all’interno del FOMC.

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