Tra tassi che divergono e valute che perdono equilibrio, una decisione apparentemente ordinaria può ridefinire le regole del gioco su mercati e rendimenti.
Ci sono settimane che scorrono via senza lasciare traccia e settimane che, col senno di poi, diventano punti di svolta. Questa è una di quelle. La decisione sui tassi della BCE potrebbe sembrare l’ennesimo passaggio di una liturgia già vista, ma oggi il contesto è radicalmente diverso. Non è la decisione in sé a contare, bensì la sua coerenza o incoerenza con ciò che sta accadendo dall’altra parte dell’Atlantico. Ed è proprio qui che il mercato rischia di cambiare direzione senza fare rumore.
La Federal Reserve ha già mosso la sua pedina, tagliando i tassi di 25 punti base. Ora tocca alla BCE. E se le due banche centrali dovessero divergere, anche solo marginalmente, il sistema di equilibri su cui si reggono azioni, obbligazioni e valute potrebbe subire una torsione non banale. Per questo la riunione di giovedì non è solo importante, è potenzialmente definitiva per capire il prossimo regime di mercato.
La mossa della Fed e il significato reale del taglio
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