Guerra ai paradisi fiscali negli USA: nuove tasse in arrivo da Biden

Pierandrea Ferrari

1 Aprile 2021 - 17:35

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Joe Biden, nel quadro di una più ampia riforma fiscale, ha proposto di imprimere un giro di vite sulle multinazionali statunitensi che trasferiscono i profitti all’estero per assicurarsi una fiscalità agevolata.

Guerra ai paradisi fiscali negli USA: nuove tasse in arrivo da Biden

Insieme alla maxi-manovra di spesa pubblica da 2.000 miliardi di dollari, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha presentato ieri una nuova riforma – il Made in America Tax Plan – che prevede un giro di vite sulle multinazionali USA che parcheggiano la loro liquidità nei paradisi fiscali.

Un cambio di rotta che “aiuterà a porre fine alla corsa al ribasso sulle aliquote d’imposta sulle società”, il commento del numero uno dei Dem.

Biden, nuove tasse contro i paradisi fiscali

Nel dettaglio, il nuovo impianto messo a punto da Biden e dalla maggioranza Dem, atteso alla prova delle due ali del Congresso, propone di innalzare la tassazione nei confronti delle multinazionali a stelle e strisce che dirottano i loro profitti verso lidi a fiscalità agevolata. In breve, una misura volta a contenere gli effetti del dumping fiscale.

Le società USA che trasferiranno i loro utili in un paradiso fiscale, nel momento in cui il piano sarà approvato, si ritroveranno così a pagare una tassa mondiale del 21% rispetto a quella attuale del 10,5%, mentre negli Stati Uniti l’aliquota verrà rivista al rialzo dal 21% al 28%.

Un passo avanti deciso che non sarà però sufficiente, come evidenziato dalla stessa amministrazione Biden. Le nuove misure infatti non bloccheranno del tutto i flussi in uscita, dato che alle multinazionali USA (e anche a quelle straniere) rimane comunque da giocare la carta del trasferimento all’estero delle proprie sedi, un vero e proprio cul-de-sac per il Governo centrale.

Biden punta sulla riforma OCSE

Biden, insomma, cerca un alleato. E uno di questi potrebbe essere proprio l’OCSE, che sta mettendo a punto una riforma internazionale del fisco con tanto di aliquota minima da negoziare. Più o meno la direzione indicata dal presidente USA, che abbisogna di una diffusa collaborazione per rimpolpare le casse statali.

Su tutti spicca un dato, inserito opportunamente dai Democratici nel piano di riforma fiscale: nel 2018 91 delle società USA della lista Fortune 500 hanno versato a Washington zero dollari, a fronte di profitti miliardari. Una scappatoia legale che Biden vuole ora sbarrare.

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