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Tari 2018 e fabbisogni standard: ecco le linee guida del MEF
venerdì 9 febbraio 2018, di
Tari 2018: Il MEF con una notizia pubblicata l’8 febbrai 2018 sul proprio sito istituzionale ha reso disponibili le nuove linee guida interpretative per l’applicazione dei fabbisogni standard per la determinazione dei costi relativi al servizio di smaltimento dei rifiuti.
Le linee guida sono state pubblicate dal MEF in seguito all’entrata in vigore della disposizione che prevede che ai fini del calcolo della Tari, a partire dal 2018, dovranno essere inseriti per la determinazione dei costi relativi al servizio di smaltimento dei rifiuti anche le risultanze dei fabbisogni standard.
Il MEF con la pubblicazione delle linee guida cerca di fornire uno strumento di supporto ai Comuni.
Di seguito nel dettaglio le linee guida pubblicate dal MEF sul proprio sito l’8 febbraio 2018 che chiariscono come inserire i fabbisogni standard nel calcolo della Tari.
Tari 2018 e fabbisogni standard
La Tari è finalizzata al finanziamento dei costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Le relative tariffe sono stabilite con delibera del consiglio comunale in conformità al piano finanziario redatto dal soggetto a cui è affidato il servizio di gestione dei rifiuti e approvato dallo stesso consiglio, o da altra autorità competente a norma delle leggi vigenti in materia.
L’art, 1 comma 654 della legge 147/2013 prevede che nella determinazione delle tariffe deve in ogni caso essere assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio relativi al servizio, compresi i costi dello smaltimento dei rifiuti nelle discariche, a esclusione dei costi relativi ai rifiuti speciali.
A partire dal 2018 i Comuni, nel fissare le tariffe Tari, secondo quanto previsto dal comma 653 della legge 147/2013 dovranno tener conto di un altro elemento ovvero quello delle risultanze dei fabbisogni standard del servizio raccolta e smaltimento rifiuti.
Le linee guida del MEF
Nelle linee guida pubblicate l’8 febbraio 2018 il MEF chiarisce che le risultanze dei fabbisogni standard a cui fa riferimento il comma 653 non sono quelle attualmente reperibili sul sito internet “OpenCivitas”, bensì quelle contenute nella Tabella 2.6, allegata alle linee guida, che riporta informazioni utili per poter ottemperare a quanto previsto dalla nuova disposizione.
Inoltre il Ministero dell’Economia e delle Finanze spiega che il comma 653 non è applicabile nei confronti dei comuni delle regioni a statuto speciale, poiché, ad oggi, l’elaborazione dei fabbisogni standard è prevista per legge solo per le regioni a statuto ordinario.
Le linee guida fornite dal MEF servono dunque a rendere più semplice la lettura e l’utilizzazione, da parte degli enti locali, della Tabella 2.6 nell’ambito della procedura di determinazione dei fabbisogni standard.
Oltre a specificare quanto appena detto le linee guida interpretative rese disponibili dal MEF contengo anche le le modalità di calcolo delle risultanze dei fabbisogni standard e le variabili considerate nella stima dei fabbisogni standard del servizio di gestione dei rifiuti solidi urbani.
Si allegano di seguito la Tabella 2.6, le modalità di calcolo delle risultanze dei fabbisogni standard e le variabili considerate nella stima dei fabbisogni standard del servizio di gestione dei rifiuti solidi urbani che sono state pubblicate dal MEF.