Spread Btp-Bund in picchiata sotto 180 punti

Non si ferma la voglia di rendimento degli investitori internazionali, che continuano a guardare con grande interesse alla periferia europea. I tassi reali di mercato restano su valori minimi, per cui i nuovi flussi di denaro estero – in gran parte in uscita dai mercati emergenti – continuano a dirigersi in quei luoghi caratterizzati da rendimenti ancora molto appetibili. Parliamo degli ex malati d’Europa, ovvero Italia, Spagna, Portogallo e Grecia (i PIGS), che in realtà continuano ad avere grossi problemi economici e finanziari ma che possono in ogni caso contare sul paracadute d’emergenza della BCE.

Francoforte è stata piuttosto chiara: l’eurozona è un’area monetaria irreversibile, per cui saranno adottate tutte le misure necessarie per evitare qualsiasi tentativo della speculazione internazionale di provocare un break-up dell’euro. Eventuali nuovi attacchi al debito dei paesi membri dell’Ue-18 più vulnerabili saranno respinti al mittente, attraverso una serie di misure monetarie volte a contenere queste pericolose spinte speculative. Gli investitori vedono l’area euro come una zona molto protetta e sembrano credere molto nel processo di riforme strutturali, ma soprattutto nella capacità dei paesi di ridurre l’indebitamento pubblico e il deficit di bilancio.

Gli effetti sui mercati finanziari sono evidenti da tempo. Azioni (in particolare quelle del settore finanziario) e obbligazioni governative continuano a salire incessantemente. Sul mercato dei bond gli spread sovrani della periferia europea continuano a restringersi. In particolare lo spread Btp-Bund continua ad aggiornare nuovi minimi, tanto che stamattina è sceso anche sotto la soglia dei 180 basis point. Il differenziale di rendimento tra Btp e Bund decennali ha toccato il minimo più basso da novembre 2010 a 176 punti base. Il tasso del Btp a dieci anni è pari al 3,38%. Nelle ultime aste di titoli di stato, i tassi sulla parte breve della curva italiana sono scesi ai minimi storici.