Spread Btp-Bund e banche italiane: titoli ai minimi. Chi ha perso di più?

Ufficio Studi Money.it

20/11/2018

L’aumento del differenziale tra il decennale italiano e quello tedesco mette a dura prova l’andamento in Borsa delle banche italiane, molte delle quali segnano oggi minimi annuali. Ma come stanno andando da inizio anno gli istituti di credito del FTSE Mib?

Spread Btp-Bund e banche italiane: titoli ai minimi. Chi ha perso di più?

Lo spread tra BTP e Bund sta prendendo respiro dopo aver toccato i massimi a 336,70 punti base, ai livelli dello scorso 19 ottobre.

Il FTSE Mib invece scambia a 18.659,55 punti, in flessione dello 0,88%. Ci si avvicina quindi alla soglia dei 400 punti base, zona rossa che per gli analisti farebbe collassare diversi istituti di credito e spingerebbe alcune banche ad effettuare pesanti aumenti di capitale per fronteggiare l’erosione dei propri bilanci (per approfondire).

La causa di questi movimenti di mercato è da attribuirsi alla giornata di domani, in cui la Commissione europea si pronuncerà sulla manovra di bilancio italiana, a cui il Governo Conte non ha apportato le modifiche richieste dall’Europa. Gli investitori temono quindi un avvio della procedura di infrazione contro il Belpaese.

L’indice italiano è zavorrato dagli istituti di credito, penalizzati anche dall’aumento del differenziale tra la carta italiana e quella tedesca.
Andando ad osservare la situazione delle banche italiane si può certamente dire che il 2018 sia stato un anno nero per il comparto.

Banca Generali la peggiore, seguita da Banco BPM e Unicredit

A pagare maggiormente le conseguenze dei fatti che hanno colpito il Belpaese durante il 2018 è sicuramente Banca Generali, che da inizio anno perde il 35,33%. Il dato è ancor più preoccupante se si osserva l’oscillazione dai massimi del 23 gennaio ai minimi del 26 ottobre: in quel caso l’oscillazione percentuale si attesta al -45,45%.

L’istituto di credito è inoltre il secondo titolo peggiore del FTSE Mib dall’inizio del 2018. Al momento, le azioni scambiano a 17,92 euro, vicine ai minimi di quest’anno, posti a 16,89 euro.

Il secondo peggior istituto del 2018 è Banco BPM, che perde il 34,05% dall’inizio del 2018 mentre dai massimi segnati lo scorso 8 febbraio ai minimi del 25 ottobre il titolo ha messo a segno un -53,80%. Quest’ultimo dato è il peggiore tra tutti gli istituti di credito del principale indice italiano.

Al momento, i prezzi dell’istituto milanese veleggiano a 1,7182 euro, molto vicini ai minimi storici, segnati proprio in questo mese di ottobre, a 1,52 euro. Il titolo è il quarto peggiore del FTSE Mib da gennaio ad oggi.

Unicredit invece si attesta come il quinto titolo per performance negative da inizio anno sul FTSE Mib. L’istituto guidato da Jean Pierre Mustier perde infatti il 32,45%, dato che sale a -43,11% se si guarda ai massimi del 25 aprile ai minimi segnati in questa seduta.
Le quotazioni stazionano ora a 10,504 euro, area di minimi del 2018 e livello più basso dal 6 dicembre 2016.

Si resta nelle dieci peggiori performance azionarie con Banca Mediolanum. La discesa del 32,25% da inizio anno fa posizionare l’istituto in settima posizione tra i titoli che hanno conseguito i risultati più negativi nel 2018.

L’istituto di credito in questa seduta sta aggiornando i minimi del 2018, con il low segnato oggi a 4,826 euro che era una zona rimasta inesplorata dalle quotazioni dal 16 ottobre 2014. Quest’anno, l’istituto fondato da Ennio Doris segna un’oscillazione percentuale massimo-minimo del -40,12%.

In territorio ampiamente negativo UBI Banca, che nel 2018 mette a segno una performance del -30,25%. Il titolo ha segnato oggi i minimi dell’anno, a 2,48 euro: era dall’11 gennaio 2017 che non si vedevano prezzi così bassi. Quest’anno inoltre l’istituto di credito ha messo a segno un -43,89%, se si calcola l’oscillazione dai massimi del 15 maggio ai minimi della sessione odierna. Tra i titoli del FTSE Mib, UBI Banca è l’ottava peggiore azione da inizio 2018.

Intesa Sanpaolo, Mediobanca e BPER Banca i più "virtuosi"

Oggi sono stati aggiornati i minimi annuali anche di Intesa Sanpaolo, che da inizio anno perde il 28,29%. Con il low a 1,862 euro, i corsi dell’istituto guidato da Carlo Messina oggi sono giunti al livello più basso dal 30 settembre 2016.

Sebbene la performance da inizio anno si attesti al di sotto del 30 percento, il dato aumenta vertiginosamente se si osserva quella che va dai massimi del 7 febbraio ai minimi odierni. In questo caso, l’oscillazione negativa aumenta al 42,35%.

Prosegue la carrellata di minimi annuali segnati oggi con Mediobanca, che oggi è arrivata a segnare quota 7,138 euro, livelli che non si vedevano dal 7 dicembre 2016. La performance da inizio anno è meno marcata dei precedenti istituti di credito: la banca di Piazzetta Enrico Cuccia dal 2 gennaio 2018 a oggi ha messo a segno un -23,55%, dato che aumenta al -32,02% se si osservano le variazioni massimo-minimo di quest’anno. Tra i titoli del FTSE Mib è alla quindicesima posizione per risultato da inizio 2018.

L’istituto bancario più “virtuoso”, è BPER Banca, che da inizio anno segna un -19,74%. Il dato, se osservato dai massimi registrati il 15 maggio ai minimi del 25 ottobre si attesta al -38,03%. I minimi del 2018, al momento posti a 3,20 euro, sembrano reggere all’aumentare della pressione ribassista.

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