Il 17 maggio scorso è stato approvato il decreto su IMU e Cig che, tra le altre cose, ha sospeso ufficialmente la prima rata IMU.
Eppure potrebbe esserci un colpo di scena e tutto potrebbe essere messo in discussione dal Servizio Bilancio della Camera dei Deputati, a cui non tornano i conti, specie in riferimento agli interessi che lo Stato dovrà riconoscere alle istituzioni locali, in primis ai Comuni, co-riscossori dell’IMU. Stando ai calcoli del Servizio Bilancio l’esborso di 18,2 milioni di euro calcolato dal Governo dovrebbe subire un aumento di circa 7 milioni di euro per coprire il mancato introito della rata di giugno.
In attesa di far luce su questo aspetto molto delicato, che potrebbe generare problematiche a valanga, vogliamo parlarvi di una promessa, tanto decantata in campagna elettorale, che potrebbe diventare realtà, ovviamente nei limiti: la restituzione dell’IMU. Ecco cosa potrebbe decidere il Governo.
La proposta del Governo
Tempo fa vi abbiamo parlato della proposta di riforma IMU del sindaco d’Asti, Fabrizio Brignolo (PD), il sindaco che ha emanato un bando per restituire l’imposta in funzione di determinati requisiti. La restituzione dell’IMU, forse, potrebbe essere una promessa che diventa realtà, ma solo per i Comuni. La proposta del Governo prevede la restituzione dell’IMU su tutti quegli immobili di proprietà comunale, per un valore complessivo di 600 milioni di euro.
Questa proposta rientra in un pacchetto di misure presentato al Senato, che, come ha spiegato Fabrizio Saccomanni:
“Affronta alcuni temi di finanza locale rimasti fino ad ora in sospeso utili a creare un quadro di certezze finanziarie per una corretta predisposizione dei bilanci comunali”.
Cosa prevede il pacchetto?
Le norme fanno parte di quattro emendamenti al decreto sui debiti della P.A. Cosa si prevede?
- la restituzione di 600 milioni di euro ai Comuni nel periodo 2013-2014, ovvero il corrispondente di quanto versato per l’IMU nel biennio 2012-2013 sugli immobili di proprietà comunale;
- la proroga dal 30 giugno al 30 settembre per l’approvazione dei bilanci municipali di previsione 2013;
- la proroga delle scadenze delle delibere delle amministrazioni relative al regolamento IMU, detrazioni e aliquote;
- l’esclusione, per i Comuni, dal pagamento dell’IMU relativa a capannoni e strutture produttive (immobili categoria D).
Le reazioni
Le misure del pacchetto hanno ricevuto un’accoglienza positiva da più parti. Il ministro per gli Affari regionali, Graziano Delrio ha commentato:
“Le misure proposte si assommano alla boccata di ossigeno per i Comuni e per le economie locali, grazie al decreto sul pagamento dei debiti della pubblica amministrazione e all’ampliamento degli spazi del patto regionale. Insieme ai bonus riqualificazioni ed energia anche queste misure contribuiscono a rimettere in moto le economie dei territori”.
E il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta ha aggiunto che si tratta di una
“risposta ai Comuni e all’emergenza che stanno soffrendo in questa situazione. Sono un primo passo verso una riforma complessiva del patto di stabilità interno. Lo spostamento in avanti dei termini per la presentazione dei bilanci preventivi, la restituzione di una cifra relativa all’IMU pagata e l’esenzione degli immobili comunali di tipo produttivo della tabella D consentono un respiro ai territori e alle comunità locali che sono stati, negli anni scorsi, oggetto di pesanti tagli“.
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